11: I nostri segreti

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-Ragazzi!-

Darfel aveva appena finito di asciugarsi il sangue dal naso, sotto agli occhi preoccupati degli amici, quando Faolan bussò alla porta.

Erik sobbalzò all'istante, mettendosi in piedi. Finalmente, avrebbe ricevuto qualche notizia su Oflodor e Blez. L'impazienza che aveva provato fino a quel momento si trasformò in una presa che gli strinse lo stomaco, agitandolo ulteriormente.

Andò ad aprire alla porta con le mani tremanti,  ma non appena sentì le parole di Faolan si tranquillizzò all'istante.

-Sono vivi.- disse il cavaliere, entrando nella stanza e salutando con un cenno del capo gli altri ragazzi. Nev gli fece cenno di sedersi di fronte a loro, notando subito la sua stanchezza: Faolan aveva lo sguardo provato e il passo meno deciso del solito, dettaglio che non mancò di preoccupare Erik. Se aveva detto che Blez e Oflodor erano vivi, perché sembrava esausto e deluso?

-Faolan, va tutto bene?- 
Darfel diede voce a un pensiero comune, puntando gli occhi perplessi sul mezzelfo. Era palese che ci fosse qualcosa che non andava in Faolan: si era accasciato sulla sedia come se avesse camminato per decine di chilometri, o, peggio ancora, come se avesse visto qualcosa di orribile.

Faolan ricambiò il suo sguardo, e per un istante si riscosse, notando il fazzoletto insanguinato che Darfel teneva ancora tra le mani.

-E lo chiedi a me? Che ti è successo?! Cos'è quel sangue?- sbottò Faolan, senza rispondere alla sua domanda. La sua fronte si aggrottò all'istante, in un misto di preoccupazione e nervosismo. Sembrava quasi che avesse visto un fantasma, o qualcosa di ancora più spaventoso.

 Erik non poté fare a meno di pensare che la sua reazione fosse spropositata: certo, Darfel non era  esattamente in forma, ma un po' di sangue dal naso capitava a tutti di perderlo, di tanto in tanto. Anche lui si era preoccupato, quando Darfel aveva iniziato a tossire senza alcuna ragione apparente, ma in pochi minuti il ragazzo si era calmato e tutto sembrava essere tornato a posto.

Inoltre, Faolan doveva essere abitato a vedere Darfel ferito ben peggio di così: combattere era il loro mestiere, dopotutto. Che fossero i sentimenti negativi accumulati nelle ore precedenti a farlo preoccupare in quel modo esagerato?
Cos'era realmente successo, durante la sua ispezione castello di Grevor, e perché non si era ancora pronunciato sulla questione?

-Guarda che ho solo perso un po' di sangue dal naso, mica sto morendo!- obiettò Darfel, perplesso. 

-Quando è successo?- Faolan fece un notevole sforzo per calmarsi, e parlò solo dopo aver preso un ampio respiro, quasi stesse contenendo un'esplosione imminente. Il suo sguardo si spostò sugli altri presenti, interrogandoli silenziosamente.

-Stavamo cenando e parlando del piano Grevor, quando Darfel ha iniziato a tossire. Ma gli ho dato un'occhiata, ora sta bene.- rispose Nev, dopo qualche istante, cercando di rassicurarlo. Ma Faolan, al posto di tranquillizzarsi, sembrò ancora più nervoso. 

Tentò di sorridere, sollevando gli angoli della bocca con fare incerto, prima di replicare rapidamente:

-Bene, capisco. Ora vorrei parlare da solo con Ivy e Erik riguardo a cosa ho visto oggi, se non vi dispiace.-

Se, di norma, il sorriso di una persona era capace di infondere calma e serenità negli altri, quello di Faolan in quel momento sembrava solo un'ulteriore fonte di sospetto.

Darfel lo squadrò con aria confusa, alzandosi in piedi di malavoglia.

-C'è qualcosa che non io e Nev non dovremmo sapere?- domandò, con voce pregna di scetticismo. Nev si infilò il cappotto e iniziò a recuperare piatti e posate, aiutata da Ivy e Erik.

SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora