48: Tunnel

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Le fiamme avvolsero le gambe di Alaron in pochi istanti, senza bruciarlo né scalfirlo. Il fuoco iniziò a conquistare il pavimento, espandendosi rapidamente, quasi fosse stato una macchia d'olio. Era impossibile scorgere cosa si celasse sotto alle fondamenta bruciate, ma Alaron sembrava più che deciso a scoprirlo; si inginocchiò a terra con espressione concentrata, ignorando il fumo che gli ostruiva la vista, tastando la pietra ormai corrosa.

Sembrava l'unico tranquillo all'interno della stanza: Erik e i suoi amici erano subito arretrati contro le pareti, cercando disperatamente una via di uscita, e persino Iskender sembrava perplesso, mentre si fermava davanti a loro, quasi a volergli fare da scudo.

-Ma si può sapere che diamine stai facendo, pomodoro lestofante?!- sbottò lo Stregoncino, strabuzzando gli occhi. -Va bene voler festeggiare, certo, tutto molto bello, siamo tutti in compagnia, ma scusa.. ti sembra il momento di fare un falò?-

Erik si portò rapidamente le mani al naso, cercando di coprirlo, di allontanare l'odore acre del fumo che gli rendeva difficoltoso respirare, mentre cercava di mettere i pensieri in ordine il più velocemente possibile. Che cosa stava facendo Alaron con tutto quel fuoco? Nessuno sembrava averne la più pallida idea, ma era altamente improbabile che fosse qualcosa a loro svantaggio: li aveva appena salvati, giusto? Ed era anche l'eroe dell'isola..

Cercò di restare calmo e ci riuscì, fino a quando, pochi istanti dopo, Alaron chiuse le mani in due pugni e lasciò svanire le fiamme. Si spostò di lato, indicando il punto in cui aveva bruciato il pavimento, mostrando la buca che aveva creato.

-Vedete qua? E' l'entrata di un tunnel, coperta dalle lastre di pietra non si riusciva ad aprire dall'esterno.-

-E' lo stesso tunnel da cui sono uscite le sirene prima, giusto?- chiese Faolan, che era stato direttamente coinvolto nel combattimento contro di loro.

-Esatto.- confermò Alaron senza esitazione. -Hanno costruito un sistema complesso, ricco di diramazioni, e sicuramente Grevor lo sapeva benissimo.- spiegò l'uomo, scuotesse il capo di tanto in tanto, con aria malinconica. -Gli ha fatto comodo averle come alleate: grazie ai tunnel potevano uscire ad attaccarvi a sorpresa direttamente nel suo palazzo.-

-Ma le sirene cosa ci guadagnano?- domandò Ayslin, pensierosa.

 -Una maggior libertà. Probabilmente non sono felici nell'attuale situazione in cui si trovano: l'oceano non gli basta più.- 

-In che senso?  Vorrebbero abitare da qualche altra parte? Ma come fanno? Possono vivere solo vicino alle coste, se non vogliono stare male.. e nelle città vicine all'oceano, nessuno ha mai impedito alle sirene di passare.- obiettò Erik, che anche solo con una parte di sangue di sirena aveva sperimentato più volte la sofferenza causata dalla mancanza d'acqua. 

-Sì, teoricamente le sirene possono vivere soltanto vicine all'oceano. Ma, a quanto pare, hanno risolto il problema viaggiando in questi tunnel pieni d'acqua. Grazie ai tunnell possono spostarsi ovunque e riemergere in superficie, dove creano delle aperture. Probabilmente si sono stancate di vivere soltanto con ciò che si trova vicino a loro  e hanno trovato questa soluzione.- spiegò Alaron, pensieroso. -Per secoli sono state abbastanza distaccate dagli isolani per abitudini e tradizioni, ma se devo essere sincero, ora come ora non credo proprio che stiano facendo i tunnel per cercare compagnia o una nuova casa. Forse puntano di più alla ricchezza della terra, o a impadronirsi del territorio.-

-Altrimenti si sarebbero tranquillamente accordati con gli isolani! Mica gli avremmo detto di no, insomma!- aggiunse Iskender, infervorato. -Accogliamo tutti quanti qua sopra, finchè sono a posto! Siamo pure disposti a suddividere meglio le nostre risorse, certo.. ma non è questo il modo di decidere di mollare l'acqua per far festa qua, per tutte le ghiande secche!-

SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora