11: Dondolo

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-Cioè, mi state dicendo che da voi i cavalli trasportano delle strane macchine con le ruote?-
La voce di Faolan risuonò così perplessa che Ivy e Erik non si trattennero dal ridere.

-Scusate, ma perché un cavallo dovrebbe fare una cosa del genere? Non lo pagano nemmeno. Io non lo farei mai.- insistette Faolan, con aria seria. –E se poi dovessi trasportare dei padroni stronzi?-

-Potresti dargli un calcio e scappare.- - Ivy cercò di non ridere una seconda volta. Lei ed Erik stavano chiacchierando da più di mezz'ora insieme a Faolan, finendo di mangiare i resti della cena e abbandonandosi a discorsi ben più leggeri dei precedenti.

Forse avevano bisogno proprio di quello, almeno per un po': di distrazione, di confrontare i loro due mondi. Avevano bisogno di bere una bevanda fresca senza sentirsi in colpa perché non stavano facendo niente di importante, o di scambiare qualche parola divertente senza pensare all'indomani e alla paura.

-Non è una cattiva idea. Ma non riesco a immaginarmi come un cavallo:lo avete mai visto, un cavallo azzurro? Non sono mica un unicorno, io. Vorrei essere un cavallo rispettabile. - Faolan si portò le mani alle tempie, premendovi leggermente i pollici. Poco dopo strizzò gli occhi con un certo disappunto, come per rimproverarsi per le sciocchezze che stava dicendo. –Mi gira la testa, comunque. E non capisco perché.-

-Aspetta, non avrai mica bevuto qualcosa?- scattò su Erik, dando una gomitata preoccupata ad Ivy e indicandole i succhi di fronte a loro.

-Sì, ho preso qualcosa da queste bottiglie, ma, perché..c'era qualcosa di alcolico?- Faolan sgranò gli occhi, e fu in quel momento che Ivy e Erik diedero finalmente un senso a quei suoi discorsi così diversi da quelli che faceva di solito, così come alle sue espressioni fin troppo esagerate.

-Temo di sì, signor cavallo rispettabile.- ammise Ivy, prendendo la bottiglia e annusando il suo contenuto, prima di stringere le labbra per nascondere un sorriso.

-E adesso come faccio? Che cosa faccio?- Faolan prese a tormentarsi e a scuotere il capo con aria delusa. -Ho detto a Darfel che dovevamo parlare, ma non mi sembra di capire molto..mi sembra quasi che il mio cervello stia giocando a ping pong. Ma per voi ce l'ho ancora, il cervello?-

-Non sei abituato a bere spesso, eh?- Ivy gli versò un bicchiere d'acqua, provando una punta di tenerezza: Faolan pareva quasi un ragazzino, con quell'aria dispersa e la confusione a offuscargli ogni gesto. Ora che non si stava più comportando in maniera seria e decisa, sembrava quasi più giovane di lei e Erik.

-No, non bevo mai! - ammise Faolan, inspirando profondamente. -E ora sono nei casini, a quanto pare. Mi sento una... una trottola, ecco! Non riuscirò a parlare con Darfel..- il ragazzo si passò una mano sul volto, sbuffando. -Chissà che cosa finirò per dirgli. Non voglio farci una figuraccia, sapete.. -

-Ma sì, al massimo parlerai di unicorni anche con lui?- rise Erik, dandogli una pacca sulla spalla.

-E poi cosa penserà di me?! - Faolan sgranó gli occhi, scuotendo il capo, prima di guardarli cercando di sembrare serio aggrottando le sopracciglia. - Io volevo far colpo su di lui, sapete? Capite che intendo? Devo essere fantastico. Fantastico come Darfel.-

Erik e Ivy fecero del proprio meglio per non ridere, annuendo rapidamente.

-Certo. Magari dormi un pochino, così ti passa la sbornia prima che vi rivediate. - gli consigliò Ivy.

-Buona idea. Sarebbe il caso.- Faolan continuò a parlare con tono serio, nonostante la voce già strascicata, eccessivamente lenta, trascinando troppa le vocali. -Non posso mica farmi vedere così. Darfel è un grande. Chissà cosa pensa di me, mi chiedo ? Ma cosa penso io lo so bene: penso che sia proprio un figo da paura, detto tra noi. Non diteglielo, però. -

SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora