48. ADRIAN

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Più che ad un essere umano il giovane assomigliava ad un angelo, e a lei venne un irrefrenabile impulso di guardargli le spalle per assicurarsi che non avesse un paio di ali sistemate dietro le scapole.
Il giovane gli andò incontro non appena li avvistò. Sul volto magro e delicato si andò allargando un soave sorriso. I lunghi capelli lisci, ricadendo liberi fino ed oltre le spalle, incorniciavano il viso fine e aggraziato. Man mano si avvicinava e più Megan si stupiva di tanta grazia e singolarità; rimase sconcertata nello scoprire il colore chiaro della sua chioma bionda, dovette convenire con se stessa che la tinta tendeva più all'argento lucente in realtà. Gli occhi allungati, dalla forma a mandorla, spiccavano come gemme preziose sull'ovale del viso, le iridi le ricordarono i freddi ghiacciai dei poli. Era magro e slanciato, non alto quanto Cristian o Jack, ma comunque raggiungeva senza problemi il metro e ottanta, superandolo di qualche centimetro. Gli abiti particolari e ricercati vestivano a pennello il corpo asciutto del giovane; finalmente giunto, si presentò allungando una mano alla fanciulla che dovette metterci non poco impegno per destarsi da quella visione.

<<Molto piacere, Megan, il mio nome é Adrian. Sono contento di esser riuscito finalmente ad incontrarti, attendo da così tanto questo momento.>> Anche la voce era calma e melodioso, perfettamente concorde col suo aspetto e nascondeva abilmente l'accento straniero di un paese nordico.
<<Molto piacere Adrian, anch'io sono felice di conoscerti>> disse scrollandosi di dosso l'imbarazzo.
Il giovane continuò a sorriderle senza la minima intenzione di lasciarle la mano e Megan, arrossendo, guardò le sue dita avvolte da quelle più lunghe e forti di lui.

<<Ragazzo contieniti...>> si intromise Elias prima di scoppiare a ridere divertito. A quel punto Adrian allentò la presa lasciando che la piccola mano tornasse al fianco della giovane imbarazzata.
<<Megan, lui é il principe Adrian, figlio di Robert Kjell Magnus, Re del Popolo Elfico.>>
La ninfa strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca incredula.
<<E-elfico...>> balbettò smarrita.
<<Sì, sono un Elfo.>>
Con una mano alzò i capelli color argento e la fanciulla notò l'orecchio leggermente appuntito verso la cima, come se quel particolare giustificasse la sua provenienza di stirpe.
<<Wow, questo sì che mi ha sorpreso veramente>> esordì la ninfa studiandolo impressionata.

<<Bene, ora che abbiamo fatto le presentazioni, spero non vi dispiacerà se vi lascio soli.>> Elias si guardò attorno con trepidante preoccupazione.
<<Ma le feste non si mandano avanti da sole.
Sospirò stanco.>>
<<Stai sereno Elias, mi occuperò io di Megan.>>
La ragazza abbozzò un sorrisetto tirato; non che la compagnia di Adrian fosse poco gradita, ma assieme ad Elias si sentiva più a suo agio, tuttavia non volle trattenerlo oltre, quindi quando l'uomo la guardò fiducioso lei gli sorrise amabilmente.

<<Bene Megan, sono contento di avere la possibilità di conoscerti meglio. Sai, fin dagli albori dei secoli Ninfe ed Elfi hanno condiviso le loro case e camminato assieme durante le loro lunghe vite. Penso che vorrai sapere qualcosa in più del mio popolo, dalla faccia che hai fatto, presumo che non avevi neppure la più pallida idea della nostra esistenza, giusto?>>
<<Esatto>> affermò lei camminandogli accanto.
<<Posso offrirti qualcos'altro da bere?>>
Guardò il suo bicchiere vuoto. Non aveva dato molto peso alla facilità con la quale il liquido frizzantino era colato lungo la gola, ed ora era più assetata di prima. Un leggero cerchio alla testa cominciava a farla sentire più leggera, ma non se ne curò più di tanto. Contrariamente a quanto pensava, accolse di buon grado quella sensazione in quanto le facilitava di molto la camminata, ora non più incerta. Aveva acquisito quel giusto pizzico di sicurezza che il brio del prosecco donava, perciò non rifiutò il secondo bicchiere che le venne offerto.

<<Se non ti dispiace preferirei allontanarmi da qui, con tutti questi violini e flauti non é molto facile parlare tranquillamente.>>
Lei si mostrò accondiscendente e lo seguì.
<<Bene Megan, fammi pure tutte le domande che vuoi. Sarò più che lieto di risponderti.>>
Si morse un labbro esitando, la domanda che aveva da fargli, forse l'avrebbe potuto offendere, ma chiese ugualmente resa più audace dall'alcol.
<<Anche voi Elfi siete immortali come noi ninfe?>>
Adrian assentì con un cenno del capo.
<<E anche voi non invecchiate mai, giusto?>>
Ancora un altro cenno d'assenso.
<<E quindi, quanti secoli avete?>>

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