Le tenui prime luci dell'alba rischiararono gli svettanti contorni dei grigi rettangoli di cemento. La soffice coperta rosa si insinuò dalla finestra coprendo col suo manto invisibile quel groviglio di corpi all'apparenza perfetto.
La temperatura era calata coll'avanzare della notte, ed ora, alle prime ore del giorno, una fresca brezza mattutina raffreddava il leggero corpo della ninfa malamente coperto. Assonnata, si mosse alla ricerca di calore. A tentoni tastò il liscio corpo accaldato e, senza ridestare la sonnolente coscienza, ci si aggrappò con avidità scoprendo finalmente un piacevole tepore. Immersa in tanta beatitudine, come un felino si strusciò al ragazzo tra fusa e mugolii.Cristian, ridestato dalle continue carezze, divertito assistette in silenzio alla piacevole esternazione della giovane. Non poteva desiderare risveglio migliore, e anche qualcos'altro in lui si ridestò.
Megan gli cinse la gamba con la propria e col braccio gli arpionò l'ampio torace nascondendo la testa nella conca formata alla base del mento. Nel dormiveglia, captava l'intensa pienezza di quella posizione e non riuscì, perciò, a mettere a freno i propri istinti, convinta fermamente stesse vivendo l'appagante favola di un sogno.
Inspirò e borbottò sommessamente, biascicando nomi e parole senza senso.Aveva sognato Cristian quella stessa notte; si era lasciata cullare ed amare dal suo corpo perfetto e dalle labbra piene e urlanti di passione.
Ancora arpionata alle radici del proprio subconscio, non si rese conto di aver già varcato il sottile ponte che l'avrebbe condotta dalla effimera consistenza onirica alla vera realtà.
<<Cristian...>>, mugugnò, prima di lasciargli un lascivo bacio sulla pelle, che ora ardeva di desiderio più di quanto lo stesso Templare credesse possibile.
Il giovane, risvegliato completamente dall'intenso appetito, la cinse ancora più forte ed il corpo di lei aderì alla perfezione al suo fianco.Solo allora, Megan cominciò a comprendere che i sogni non possedevano mani, che nei suoi sogni mai nessuno aveva agito se non secondo la sua stessa volontà.
Aprì gli occhi terrorizzata dal temibile presagio. Il corpo intorpidito riacquistò la memoria di spazio e tempo. Forte ed irrequieto era il battito del cuore, molto più veloce di quello del suo tonico cuscino, anche se pure quest'ultimo non mostrava intenzione di rallentare.
Deglutì, ed inneggiando ad un miracolo, sperò con tutta se stessa che lui non fosse realmente lui, e che lei non si trovasse davvero in quella posizione, ma soprattutto, pregò i santi del paradiso che le concedessero la grazia...
"Ti prego Dio, fa che stia ancora dormendo".Rimembrò di aver pronunciato il suo nome nel dormiveglia e di averlo addirittura baciato. Quale scusa avrebbe potuto sfoggiare per evadere da quella prigione, trincerata da sbarre di accesa vergogna?
Retrocedette lentamente, ma la rinnovata stretta laterale le suggerì che nessun miracolo sarebbe avvenuto quel giorno.
<<Buongiorno anche a te, fiorellino>>, la salutò una mielosa voce rauca, e Megan si trovò a sopprimere quell'insano pensiero che le suggeriva quanto fosse ancora più sexy la voce di lui al primo mattino.<<Cosa avevi intenzione di fare? Scappare? Prima mi seduci e mi ammali e poi te ne vai? No no, non si fa birichina.>>
A quel punto, l'unica cosa da fare era prendere il toro dalle corna. Sgusciò dall'abbraccio e portandosi a sedere sul lato opposto del letto, tentò in tutti i modi di celare il crescente rossore del volto.
<<Sì, sì, sogna mio caro.>>
<<Gli unici sogni che mi interessano sono i tuoi, dolcezza. Dimmi un po', cosa ti facevo nelle tue perverse fantasie? Se vuoi possiamo replicare dal vivo.>>
<<Ah... va al diavolo Cristian! Neppure al mattino ti smentisci. Odioso e viscido che non sei altro. Non so cosa tu abbia sentito, è vero a volte parlo nel sonno, ma ti assicuro che poco fa stavo facendo un incubo.>>Il Templare represse uno scoppio di risa.
<<Sì, sì... incubo... come no. Ora torna a dormire. È appena sorto il sole ed io non ho la minima intenzione di alzarmi alle sei... ho sonno.>> Si rigirò nel letto mostrandole la schiena scoperta.
<<Sicuro che torno a sdraiarmi accanto a te>> intervenne sarcastica, << ti piacerebbe poter riallungare le manacce.>>
<<Bellezza, per la cronaca, sei tu che m'hai attanagliato come un polipo. Io stavo dormendo quando hai cominciato a lisciarmi e baciarmi. Poi scusa se sono un uomo. Devi sapere che noi maschietti al mattino abbiamo delle evidenti necessità.>>E Megan fu felice che lui non la vedesse in faccia in quel momento. La celata illusione le colorò la faccia di imbarazzo. Driblò il disagio cambiando discorso.
<<Mi spieghi perché sei mezzo nudo? Mettiti almeno la maglia, perché io a dormire con te non ci torno in queste condizioni>>, lo rimproverò, sperando che lui acconsentisse in nome del quieto vivere.
<<Perché, cubetto di ghiaccio, io ho caldo. È ancora estate, se non te ne fossi accorta, e di solito dormo così anche d'inverno con quindici gradi in meno. Perciò taci, altrimenti cercati un altro letto,>> e a bassa voce aggiunse: <<che situazione assurda, prima mi bacia, mi accarezza e si strofina su di me senza pudore e poi strilla come una pazza accusandomi di essere un pervertito e di essermi approfittato di lei nel sonno>>, scoccò forte la lingua sotto il palato. <<Megan sei l'emblema vivente della contraddizione! Sul vocabolario sotto il termine lunatica ci dovrebbe essere la tua foto, con esattamente la faccia che scommetto hai ora.>>Il rifiuto la scosse; sentirsi cacciare le lasciò un vuoto d'angoscia nel petto. Avrebbe voluto rispondergli a tono, replicare che se fosse servito, allora sarebbe dovuto essere lui a lasciare il letto, e invece si ammutolì, lasciando che fosse il nodo in gola a comandare per lei. In punta di piedi abbandonò la stanza senza nemmeno voltarsi.
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SWEET LIE - Il Libro Dei Tre Mondi(Completo) [LIBRO ORA DISPONIBILE SU AMAZON💗]
FantasyPrimo libro de la saga: L'IMPERATRICE DEI TRE MONDI Megan Viola crede che il mondo sia un posto sicuro. Malgrado la tragica parentesi che ha già visto travolgere la sua giovane esistenza, non cambierebbe nulla della sua monotona routine. Ama le dor...