53. IL DOLORE FA RUMORE NEL CUORE

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<<Cristian si è comportato da sciocco sconsiderato, Megan avrebbe potuto farsi seriamente male>> sussurrò piano Melita. La scena di fronte ai suoi occhi era dolorosa quanto star in ginocchio su di un tappeto fatto di pietre, ma ingoiò il boccone amaro fingendo normalità; non avrebbe potuto farci nulla. Jack e Megan erano una coppia e, anche se la loro unione non era ancora di dominio pubblico, lei conosceva fin troppo bene quegli occhi color del mare, sapeva bene come classificare le emozioni che scivolavano languide nelle iridi, nonostante a lei le si gonfiasse il cuore di sofferenza.
Jack teneva stretto tra le braccia la ninfa, il capo bruno adagiato sul proprio ventre, accarezzava assente la soffice chioma adorando di nascosto i delicati lineamenti dormienti.

<<Come sempre sei stata troppo buona amica mia, quello stronzo non merita la tua clemenza>> digrignò i denti furente <<se solo le fosse successo qualcosa di più grave, allora la mia intera vita avrebbe avuto un unico scopo... in nome di Tobias: l'avrei ucciso con le mie stesse mani.>>
Alzò la testa puntando gli occhi di ghiaccio in quelli caldi della piccola Templare e lei non ebbe dubbi sulle intenzioni dell'amico. Un brivido freddo le percorse la schiena percependo l'ostinata determinazione di Jack. Non era solo amicizia ciò che legava i due ed ora ne fu ancora più certa. Si contorse le mani l'una nell'altra sentendosi di colpo un'intrusa in quella stanza dall'atmosfera intima. Si guardò attorno titubante se alzarsi o pazientare ancora fino all'arrivo di Jessica, ma alla fine decise di seguire l'istinto, così senza dir nulla si avviò alla porta chiudendosela alle spalle, mentre Jack, soprappensiero, neppure si accorse dell'assenza.

<<Melly come sta Meg? Dorme ancora?>> investigò Jessica entrando in sala. Tra le braccia, cinque cartoni fumanti lasciavano al loro passaggio una scia deliziosa. Melita rispose semplicemente annuendo.
<<Bene meglio così...>> passò col polpastrello sul bordo di una pizza sollevando un filo di mozzarella.

<<Ora però ceniamo sto morendo di fame>> col dito alla bocca, mormorò deliziata <<tutti questi dispiaceri mi mettono appetito. Se le cose continuano ad avvicendarsi in questo modo, diventerò obesa alla fine del mese... sicuro>> solo ora notò l'espressione scoraggiata sul volto dell'amica. <<Mel, si può sapere perché quella faccia? Megan sta bene, vero? Ma sì che sta bene, Jack avrebbe dato di matto se fosse il contrario, ma allora perché...>> ragionò da sola e all'improvviso capì. <<Mi dispiace Melly>> le si fece più vicina sedendosi cautamente sul divano accanto a lei <<capisco come ti senti, é da una vita che rincorro inutilmente l'amore di Cristian>> sorrise, ma dagli occhi trasparì tristezza <<a quanto pare le due migliori amiche condividono anche lo stesso sfortunato destino>> sentenziò sarcastica <<ma vedrai che le gioie giungeranno anche per noi, siamo già fortunate ad esserci trovate; anche se diverso, il mio amore per te non ha limiti. Melly io ci sarò sempre, ricordalo questo.>>

Melita in preda alla commozione trattenne a stento le lacrime; alla fine non ci riuscì, cominciarono a colare rigandole le guance.
<<Oh maledizione, ora che avrà fatto quel caprone?!>> Riferendosi al fratello, fece per alzarsi ma Melita la trattenne per un angolo della maglietta ritirandola a sedere, e scoppiando in un pianto isterico l'abbracciò forte.

<<Ti voglio bene Jessy, non so come farei senza di te, sei la sorella che non ho mai avuto e non ti offendere, ma anche la mamma che mi é sempre mancata.>>
Ora anche Jessica tratteneva con difficoltà quelle lacrime di gioia e tristezza. Assolutamente non faceva per lei piangere, se ne era sempre vergognata.

<<Dai dai su!>> battè le mani come per scacciare una mosca <<cosa sono queste smancerie? Non saranno gli abbracci a riempirci lo stomaco>> si diresse verso la cucina recuperando tovaglioli, bicchieri e bibite ghiacciate. <<Dove sono gli altri? Ho preso una pizza per ognuno, naturalmente a Megan gliela metterò al caldo così la mangerà non appena si sveglierà.>>

<<Cristian se ne é andato>> sbottò tutto di colpo Melita. Per lei le notizie toste dovevano essere rivelate di colpo e senza preamboli così da poterle digerire, non indolore, ma almeno velocemente.
Ora anche Jessica si accasciò senza speranze sul sofà.

<<Ed io che avevo anche preso la diavola, la sua preferita>> ne prese un pezzo iniziando a masticare a bocca aperta combattendo contro la mozzarella bollente e le lacrime indomabili. <<Chissà quando si rifarà vivo? Fa sempre così ultimamente, non so che gli passa per la mente. Sparisce per settimane senza dare più segni di vita>> mandò giù il boccone seguito da un singhiozzo <<non facciamo più l'amore da più di un mese>> aggiunse sommessamente tra le fiamme della vergogna <<ho paura che abbia un'altra>> confessò alla fine sofferente.

<<Conosciamo tutti Cristian e anche tu sai bene che il ruolo del bravo ragazzo non gli si addice per niente; non mi stupirei di scoprire che abbia un'altra, anzi anche più di una.>>

<<Melly! Ma così mi distruggi!>> piagnucolò continuando ad abbuffarsi con foga.
<<Meglio che ti distrugga io che quel donnaiolo>> si passò brutalmente il dorso della mano sulle guance asciugando le lacrime e lasciando una scia rossiccia al loro posto; non aveva più pazienza nell'assistere come la sua amica continuasse ad annullarsi all'ombra di Cristian. <<é un bene che lui si stia allontanando, Jes, forse non é così sconsiderato e senza cuore come vuole far credere>> le prese il volto tra le mani. <<Forse lo sta facendo per te. Magari ha capito di non ricambiare i tuoi sentimenti e quindi ha deciso di darci un taglio netto.>>

<<Che buon odorino...>> Jack fece il suo ingresso in cucina nel momento sbagliato, si bloccò di colpo. <<Perché state piangendo voi due?>> Si avvicinò ai cartoni delle pizze scegliendone una; di colpo le due ragazze avevano smesso di interessarlo.
<<Niente, cose da donne; e anche se tu lo fossi stato, donna intendo, e ti dico che su questo nutro ancora dei dubbi, non ti sarebbero riguardate ugualmente>> rispose acida Jessica con la bocca piena.

<<Bene. Meglio cosi, perché tanto sono sicuro non mi sarebbe importato>> tagliò corto soppesando tra le mani una bibita gassata e una birra, alla fine optò per la seconda.
Ritornò sui suoi passi senza degnarle di altre attenzioni.
<<Jessy! Perché lo tratti in questo modo?>> chiese Melita quando oramai il ragazzo era fuori portata d'orecchio. <<So che sei nervosa ma non puoi continuare a scontartela con lui ogni qualvolta Cristian ti crea problemi.>>

<<E tu hai anche il coraggio di difenderlo? Dopo che ti fa soffrire in questo modo?>>
<<Ma non è colpa sua, cioè sì, ma non lo fa di proposito. Sono io quella che sbaglia ad essere innamorata di lui... mentre lui lo è di qualcun'altra...>> l'ultima frase andò a scemare assieme al poco appetito che le rimaneva. Rimasero fino a notte fonda a chiacchierare e a darsi manforte, e alla fine ebbre di dispiaceri e di birre, finirono per addormentarsi sul divano, una accanto all'altra; affiancate come lo erano da sempre nella vita di tutti i giorni.

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