63. SOTT'ACQUA

1.9K 177 94
                                    

I giorni si susseguirono velocemente trascinando l'estate verso punte torride e vette infuocate. Per le strade di Roma gli scarsi turisti boccheggiavano nel mare d'asfalto di un torrido luglio.
Era passato ormai più di un mese dal suo arrivo nella capitale e Megan, tristemente, ricordò le lunghe e allegre estati trascorse in pace sulle sue adorate e dorate spiagge salentine. Nulla a che vedere con l'angosciante vita di città. Nonostante la bellezza di Roma, il fascino storico e la vivace vita notturna, un pesante magone le bloccava la gola ogni qual volta il pensiero correva alle immagini della sua bianca Otranto.

Da un mezzo mese a quella parte il clima in casa era divenuto altamente soffocante, e ciò era dovuto non solo alla calura estiva, ma soprattutto ai continui turni di sorveglianza. A volte si ritrovava a condividere la casa e parecchio tempo con persone sconosciute. Estranei di ogni età si aggiravano per il corridoio tutte le volte che i suoi compagni si dimostravano impossibilitati nel rimanere con lei. Le uscite si erano ridotte drasticamente, e tutte le poche volte che Jack la graziava decidendo di fare un giro, si riduceva ad una veloce e circoscritta passeggiata esclusivamente alla luce del sole.

Certo, all'esterno il pericolo poteva essere in agguato dietro ogni angolo, ma la giovane non si capacitava del perché continuassero a tallonarla persino in casa; le era stato proibito di tenere addirittura la porta chiusa, cosa che l'aveva fatta uscire fuori dai gangheri, inutile dire che l'unica vittoria possibile fu quella della ninfa.

"In momenti come questi preferirei addirittura la compagnia di Cristian, e questo è tutto un dire..."
pensò Megan mentre velocemente sgattaiolava segretamente giù per le scale, diretta verso la zona palestra. In quel momento ad assillare le sue angoscianti giornate c'era Vincenzo; un uomo di mezza età che continuava a seguirla con sguardi lascivi ogni qual volta lei indossava pantaloncini e canottiera, unico abbigliamento accettabile con quel tasso d'umidità. Il pesante Templare passava i suoi turni stravaccato sul divano a divorare snack e ad ingurgitare birre ghiacciate tra una pubblicità ed un telefilm. Si addormentava spesso e volentieri; e infatti proprio in quel momento giungeva in corridoio l'eco di un respiro pesante intervallato da grugniti animaleschi, segno quello che l'omaccione navigava in sogni beati.

"O adesso o mai più."
A piedi nudi discese la fredda pietra della scalinata, con addosso solo un costume, tra le mani un paio di ciabatte e degli occhialini chiari, e senza far rumore si diresse verso la piccola piscina sotterranea. 
Tutto voleva tranne farsi scoprire in quella mise succinta dal Templare, i suoi imbarazzanti sguardi la mettevano a disagio già normalmente.
Vincenzo di solito dormiva per un'oretta e più, avrebbe avuto tutto il tempo per farsi una nuotata e poi correre in bagno e togliere via il cloro dalla sua pelle.

Luci soffuse penetravano dalle alte aperture rettangolari, lunghe finestre svettavano ai bordi del soffitto, gli unici punti d'aria affacciavano sulla strada o nel piccolo cortile antistante la casa. Il resto del piano era stato costruito nei seminterrati della struttura; al piano di sopra, la grande palestra, contava più di cinquanta attrezzi e varie zone di addestramento, un unico bagno e zero uscite. Era al sicuro lì dentro, non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla.

Si tuffò dal basso bordo e subito il sereno silenzio dell'acqua l'avvolse, sfiorò con la pancia le mattonelle che veloci sgusciarono sotto di lei e infine risalì fino a bucare il pelo dell'acqua; una piacevole sensazione di libertà la conquistò in quel preciso istante. Amava l'acqua e adorava nuotare, questa sua innata passione la portava a pensare che forse le sua natura non poteva che essere quella delle ninfe acquatiche.

Percepiva un incondizionato legame con quell'elemento, anche se il terrore per gli squali e l'imbarazzante fobia dei pesci la facevano tentennare parecchio.

Trascinò con leggerezza il corpo tra una bracciata e l'altra, nessuno mai le aveva insegnato a nuotare, la sua dote innata era per lei degna di vanto.
Gli istanti di pura estasi si susseguirono lesti, e immersa com'era in quel mondo non badò alla nuova presenza apprestatasi a fare il suo ingresso in vasca.

SWEET LIE - Il Libro Dei Tre Mondi(Completo) [LIBRO ORA DISPONIBILE SU AMAZON💗]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora