In quel momento percepì quanto piccola ed insignificante potesse sentirsi in certe circostanze, desiderò divenire invisibile. Il miracolo non avvenne. Continuò invece a fissare i due con la bocca spalancata da perfetta ebete.
<<Ebbene, questa dovrebbe essere la nuova arrivata>>, squittì la bionda, improvvisamente trasformatasi in perfida arpia, impressione del tutto opposta a quella data dalla sua angelica voce nella presentazione. <<E dimmi amore mio, l'ho vinta io la sfida, vero? Sta con quel bel fustacchione, dubito che tu sia riuscito a...>><<Sta zitta stupida!>>, l'azzittì lui, ma sarebbe bastato anche solo lo sguardo granitico ad ammonirla, la ragazza trattenne una malefica risata coprendosi la bocca con la mano dalle unghie laccate di rosso.
<<Meg non...>>
<<Di quale sfida parla?>>
Riacquisendo nuovamente il controllo del proprio corpo, Megan riuscì finalmente a darsi un contegno accettabile, cosa che risultò davvero difficile da conquistare dopo la sconvolgente visione.
<<Tu vattene.>>
Vanessa sbuffò scocciata, ma seguì ugualmente l'ordine perentorio scomparendo oltre l'uscio della toilette.<<Non diceva sul serio. È terribilmente dispettosa quella lì, credimi, la conosco da così tanto tempo che oramai ci ho fatto l'abitudine. Tanto bella quanto perfida...>>
<<Ah, quindi è lei la tua fidanza?>> incrociò le braccia al petto in attesa, senza però aspettarsi davvero una dichiarazione di verità. Il bisogno impellente di sfogare tutta la bile accumulata, le aveva impedito di tenere per sé il furore dei pensieri.
Il Templare arcuò l'arco sopracciliare mostrando tutto l'aperto stupore.
<<Cosa fai ora, la ragazza gelosa? Cos'è Megan, solo tu ti riservi il diritto di possedere un fidanzato? Tutti gli altri dovrebbero sbavare ai tuoi piedi in attesa di un insulso osso da rosicchiare? Perché ora questa scenata, ti dà fastidio che anch'io mi diverta?>> Nonostante il sarcasmo nelle parole, nessuna risata addolcì i lineamenti tirati. Le si avvicinò minaccioso e lei, spaventata, retrocedette di un passo, <<dimmi dolce e candida Megan, le cattive azioni puoi farle solo tu? Lo sa il tuo dolce e tenero Jack cosa hai fatto solo tre giorni fa?>><<Allora te lo ricordi!>> sbraitò esacerbata.
<<Certo che lo ricordo, come potrei baciarti e dimenticarlo?>> gesticolò con le mani in aria sempre più vicino. <<Ma cavallerescamente preferivo concederti una via di fuga, speravo che rinsavissi e capissi da sola i tuoi sbagli. Ma ottusamente continui a fingere di amarlo e fare il doppio gioco...>>
<<Io non fingo e non sto facendo nessun doppio gioco!>> questa volta fu lei ad avanzare. La collera montava lesta conferendole il giusto coraggio. Gli poggiò l'indice sul liscio petto leggermente in vista, proprio lì dove la camicia, ancora sbottonata, rivelava le effusioni da poco consumate. <<Io amo Jack, hai capito? Lo amo dal profondo del cuore. Sei tu quello subdolo e meschino che rincitrullisce le menti delle donne. E quella poveretta>> indicò l'interno del bagno, <<ne è una prova. Chissà quali dolci bugie le avrai sussurrato all'orecchio, stavolta, per farle aprire le gambe a tuo piacimento. Per non parlare di quanto sia stata stupida io! Ma sappi che si è trattato solo di un banale errore! Mi sono lasciata trasportare dalla situazione, da questo stupido corpo debole e dal malefico desiderio di cadere in tentazione, nulla di più! Ti assicuro che non accadrà un'altra volta!>> concluse la sua arringa annaspando per lo sforzo, gli occhi iniettati di sangue suggerivano quanto risentimento avesse incassato finora.Contrariamente al ridondante sfogo inscenato dalla ninfa, una risata mesta e divertita si alzò nel corridoio.
<<E tu quel gemere senza pudore lo chiami: banale errore? Tentazione? ...puhà>> scoppiò nuovamente d'ilarità. <<Con che faccia osi ancora guardare il tuo adorato fidanzatino? Non ti fai schifo da sola?>>
<<L'ultima cosa che deve interessarti è come mi sento, e sappi che la verità, Jack, la verrà a sapere al più presto, sono sicura mi capirà. Se fino ad adesso non sono riuscita a parlargli è perché ancora non so bene cosa fare. Ma stai pur certo che tu in tutta questa confusione conti ben poco>>, si apprestò a precisare.
<<Sì, sì come no...>> la sorpassò velocemente tornando in sala, conscio che non avrebbe osato seguirlo e quindi desistito nel continuare la discussione.Megan rimase immobile per un tempo che sembrò infinito. Chiuse gli occhi tentando di ricacciare indietro le lacrime e sopprimere la furia dominatrice del petto ansante.
Marciò come una belva verso i bagni, ma se solo si fosse ricordata in tempo della sgradita presenza all'interno, avrebbe optato per una saggia ritirata. Invece, quando spalancò la porta, incontrò l'audace bionda sistemarsi i contorni di un rossetto dalle stesse tonalità dello smalto.
<<Sai che a Cristian piace solo divertirsi con voi altre? Ma che poi torna sistematicamente dalla sottoscritta?>>
Megan non accettò la provocazione, strinse i pugni il più forte possibile fino a sentire le unghie penetrare nella carne.
<<Ah mi dispiace per te allora,>> la provocò di conseguenza senza lasciar trapelare il suo scombussolamento, <<ma puoi star tranquilla e serena, io non sono una delle altre e di certo non ne farò mai parte.>>La precisazione non sembrò convincere Vanessa, la quale sghignazzò divertita senza però riuscire a nascondere la malcelata antipatia. <<Dolcezza, è inutile mentire, ho visto come lo guardi.>> Arrotolò una ciocca di capelli attorno al dito, si poggiò con disinvoltura al bordo di un lavandino, e poi aggiunse: <<il proibito è da sempre stato parecchio allettante, mia cara ammaliatrice, ciò che è vietato spinge gente a fare pazzie. E lui è terribilmente attratto dall'unico cassetto chiuso a chiave; se solo tu fossi libera e aperta ti assicuro che non rappresenteresti alcuna tentazione>>, sghignazzò odiosamente. <<Non potrà mai amarti, lo conosco fin troppo bene, si diverte parecchio e, per l'amore di Dio, è bravissimo a farlo, ma alla fine torna sempre e solo da me. Tu... tu sei tosta, lo ammetto; si vede come gli tieni testa, ma demorderai prima o poi, chiunque cede a lui. Nonostante al tuo fianco ci sia quel bellissimo ragazzo, non hai speranze. Ho notato con che ardire osi mangiare con gli occhi il mio Cristian...>>
<<Mio Cristian?>> questa volta fu Megan a darsi alle risate, <<allora se mi permetti, ti suggerirei di tirare di più il guinzaglio, dolcezza, non sembra poi tanto che il tuo Cristian ti sia così fedele. È vero, è bello, attraente e tanto misterioso da non dare sicurezze, ma di una sola cosa sono fin troppo certa, e sai qual è? Che non gli è mai importato nulla di te.>> Aveva segnato un soddisfacente punto, lo capì dal modo in cui l'altra serrò spasmodicamente la mandibola e, al pari di una belva inferocita, allargò ripetutamente le narici del naso. <<Ed ora scusami, ma torno in sala dai miei amici e dal mio fidanzato. Se ci tieni, ti conviene seguire il tuo amore, conoscendolo sarà già fuori a scaldare i motori pronto per la fuga.>>
Finalmente tra la folla, Megan si diresse verso il tavolo incrociando lo sguardo di Jack; la studiava preoccupato.
Si sentì sorpassare dalla furiosa modella, quasi la speronò gettandola a terra.
"Sì brava, corri corri... un'altra stupidella caduta nella tela del ragno".
Per la prima volta in vita sua non si pentì di esser stata cattiva con un'altra persona; il battibecco appena affrontato servì per alleviare almeno in parte il pessimo umore.
<<È successo qualcosa di là? Ci hai messo una vita>>, la interrogò il ragazzo, seriamente angosciato.
<<Ma no, tranquillo, sai come sono fatte le donne, c'era una fila assurda, immagina che alla fine ho perso le speranze e non sono neppure riuscita ad usare i servizi. Se ti va, io sarei contenta di riavviarci verso casa. Mi ha fatto bene la passeggiata dell'andata, sono sicura che troveremo giovamento anche in quella del ritorno.>>
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SWEET LIE - Il Libro Dei Tre Mondi(Completo) [LIBRO ORA DISPONIBILE SU AMAZON💗]
FantasíaPrimo libro de la saga: L'IMPERATRICE DEI TRE MONDI Megan Viola crede che il mondo sia un posto sicuro. Malgrado la tragica parentesi che ha già visto travolgere la sua giovane esistenza, non cambierebbe nulla della sua monotona routine. Ama le dor...