Non si parlarono. Jack tentò più volte di intavolare un discorso, ma lei non fiatò.
Aveva sbagliato; non sarebbe servito rivelargli altro, la distruzione era giunta ugualmente.
Di tanto in tanto, lui la fissava; divorato dalla paura di vederla sparire, terrorizzato dal timore che da un momento all'altro potesse volatilizzarsi e scomparire per sempre. Ed ironia della sorte, lei desiderò ardentemente dissolversi nel nulla, sgretolarsi e divenire polvere, volare in cielo e mescolarsi al triste colore delle livide nuvole.Elias non appena la vide capì. L'abbracciò infondendole caldo tepore e lei si sentì da subito rigenerata.
<<Andiamo a parlare da un'altra parte>> le aveva proposto, riscontrando il disagio in lei e in Jack.
Per qualche minuto stette anch'egli in silenzio. Concedendo a Megan il tempo necessario per risistemare i pezzi rotti all'interno del proprio involucro, si limitò a studiare la pagina in silenzio.
Era stato Cristian in persona a consegnargliela; giunto all'Anima solo un'ora prima e poi sparito senza dir nulla. Già d'allora, Elias aveva compreso che qualcosa non andava per il verso giusto; il Templare aveva emanato una scia di tensione che faceva presagire il peggio. Ma Elias non fece parola di questo a Megan; altro tormento poteva essere evitato per il momento.<<Allora Meg, noto con piacere che hai finalmente saggiato cosa significa essere pervasi dall'energia.>> La ragazza sbalordita sgranò gli occhi, mostrando l'intenso stupore. Lei non aveva proferito parola con nessuno dell'accaduto, dunque, come faceva Elias a sapere?
<<Non guardarmi così tesoro, non sono uno stregone.>> Rise divertito. <<Sono semplicemente una vecchia ninfa e, come tale, so riconoscere la nascente scia di potere e quando questa si manifesta per la prima volta. Nell'ultima occasione la tua aura era regolare, un alone circolare dall'intensità costante, ora invece si presenta frastagliata. Sei come circondata da tanti spuntoni... assomigli ad un riccio>> sorrise ancora, <<sorprendente la maestosità di tanta lucentezza... non ho mai visto nulla del genere in una neonata prima d'ora.>> <<Ed è un male?>> domandò lei incerta, mordendosi il labbro inferiore. Non le piaceva distinguersi dalla massa, già aver scoperto di esser una ninfa l'aveva sconvolta, ora, il sol pensiero di non appartenere nemmeno alla normale concezione di ninfa la impaurì. <<Assolutamente no Megan, anzi sei un prodigio, un magnifico miracolo.>> Fece il giro del tavolo andando a recuperare il Libro dei Tre Mondi.
Erano nuovamente in cantina. Questa volta la giovane riscontrò più ordine, la massiccia scrivania di legno non era più sommersa dalla confusione di fogli ed attrezzi sconosciuti. Un ordine maniacale impilava pagine scritte a mano in due sole colonne ad un angolo del piano.<<Raccontami cosa è successo. Di solito la prima avvisaglia di potere si avverte appena e si manifesta con altrettanta insufficienza. Per quanto ti riguarda, invece, si capisce che non è andata così... ma devi stare attenta, è pericoloso proiettare una quantità di energia tanto forte, soprattutto per una neonata. Hai rischiato parecchio, ma evidentemente qualcuno o qualcosa all'esterno ti ha protetta sopperendo con la propria alla tuo deficit di energia. Ora ci vorrà parecchio tempo prima di riuscire nuovamente a focalizzare una quantità tanto imponente di potere.>>
Poggiò il pesante tomo sul leggio aprendolo in corrispondenza delle pagine mancanti; ne adagiò quella appena ricevuta e i lembi strappati combaciarono alla perfezione. Sorrise soddisfatto, attendeva da troppo tempo quel momento.
Puntò nuovamente lo sguardo sulla giovane attendendo pazientemente una risposta.Megan le raccontò del diverbio con Cristian, della forte collera provata e dell'esplosione, ed Elias l'ascoltò con interesse senza mai giudicare. Di tanto in tanto muoveva la testa mimando un sì, ma non la interruppe mai. Solo quando terminò si apprestò a dire la sua.
<<È evidente quanto quel Templare produca in te forti emozioni. In gergo, noi diciamo che è riuscito a far scattare l'interruttore, e dal tuo racconto comprendo come la porta sia stata divelta con violenza.>>
Alla ninfa quasi venne da ridere, riscontrando l'assurdità di quelle parole... una porta era stata divelta per davvero, ma lei non accennò a quell'episodio, narrò solo ciò che poteva essere raccontato.
<<Quindi mi hai detto che la tua è stata una esplosione di luce e hai percepito un potente colpo di vento generarsi a partire dalle braccia...>> si grattò il leggero strato di barba che quel giorno ricopriva il viso inscurendone i lineamenti, quindi aggiunse: <<sei sicura si trattasse proprio di luce e vento?>>
<<Penso di sì...>> esitò la giovane. Non riuscì a descrivere diversamente ciò che aveva provato.
<<Strano... molto strano... in teoria saresti dovuta essere una ninfa della terra, come tua madre, o al massimo una ninfa delle acque; essendoci ninfe del genere nel tuo albero genealogico, avrei potuto capire, ma dell'aria... wow! È una scoperta strabiliante, mi lascia a dir poco sbalordito. Di solito, solo i discendenti puri, cioè coloro che sono nati da entrambi i genitori purosangue, possono variare la loro natura. E tu...>> la contemplò per qualche secondo. Assottigliò gli occhi pensieroso, quello che si presentava era davvero un rompicapo.<<Ed io non lo sono>> rispose invece Megan, dandosi la spiegazione da sola. <<Perché anche se mia madre era una purosangue, mio padre era un Elfo. Quindi io sono una mezzosangue.>> <<Esatto... dunque c'è qualcosa che ci sfugge.>>
Si avvicinò alla libreria, ne estrasse un libro dall'aspetto antico, ci soffiò sopra per eliminare la polvere in eccesso e quindi l'aprì.
<<In queste pagine è spiegato minuziosamente come un'appartenente al popolo madre nasce e acquisisce i poteri.
In antichità, i normali, almeno quei pochi che vennero a contatto con noi o che malauguratamente assistettero ad un'esternazione di energia, ci soprannominarono maghi o streghe. Ma non è magia la nostra. È Madre natura a fornirci il potere, noi siamo solo dei contenitori, degli involucri capaci di incanalare e trasmettere il vigore della terra. Tutti i meccanismi che regolano il pianeta necessitano della nostra esistenza. Pensa al ruolo degli insetti e degli uccelli; impollinano i fiori e grazie al loro operato gli stessi alberi regalano i frutti. Ecco, noi siamo come gli uccelli e gli insetti, ma in formato più grande; siamo i postini, i servitori fedeli della natura.>> Le adagiò il tomo sulle gambe.
<<So che ami leggere, ti parlerò a grandi linee del nostro operato, ma tu se vorrai, vai pure a spulciare questo libro. La scrittura è antica, ma tranquilla, la capirai. Essendo ormai una ninfa, potrai comprendere lo scritto, all'inizio riscontrerai difficoltà, ma col tempo diventerà più semplice. Non ti sentire in obbligo di restituirmelo al più presto, tienilo pure tutto il tempo che desideri. D'altronde abbiamo un'eternità di fronte a noi...>><<Grazie>> disse lei non riuscendo a trattenere il sorriso di gioia. <<Ma come ho fatto a richiamare tanta forza, se solo tento di rifarlo ora, non percepisco nulla, neppure il più piccolo granello di potere.>>
<<Perché come ti dicevo, è stata la presenza di Cristian a scatenare in te la reazione. L'intensificarsi delle emozioni ti ha aiutata molto.>>
Le guance le si imporporarono di imbarazzo, ma fortunatamente Elias fece finta di non vedere.
<<Ora non ci riusciresti neppure se le stesse condizioni si ripresentassero. Sei scarica bambina, dovrai riposare parecchio... ricorda, però, è pericoloso, non riprovarci ancora se non hai ben chiare le basi di come si incanala ed utilizza tanto potere.>> Si indicò la pancia e quindi proseguì: <<devi sapere che tutti gli esseri viventi possiedono nel proprio corpo un involucro d'energia, è così che si genera la vita. Noi tutti non siamo altro che accumulo di energia, collegati gli uni agli altri dal potere cosmico, e alla morte la nostra vitalità va a ricongiungersi con l'universo intero. Noi ninfe siamo in grado, però, di accrescere questo potere oltre il normale, per merito del legame con la natura; attingiamo energia dalla terra, dagli alberi, dal mare, insomma, da qualsiasi cosa vivente e non. Rarissimi normali sono in grado di percepire tenui scie di tale potere ma senza poterlo mai utilizzare, gli umani lo chiamano chakra. Inoltre devi sapere che ci sono dei punti precisi attraverso i quali assorbire ed emanare energia. Denominate porte queste vie d'accesso e d'uscita si dislocano in vari parti del nostro corpo, alcune sono solo atte per la ricezione come piedi e testa, altre solo per l'emissione come spalle e braccia, altri entrambi, le mani rappresentano un punto focale.>>
<<Quindi in teoria potrei attingere forza anche da una persona?>>
<<Esattamente, da qualsiasi essere vivente; ma sappi, è pericolosissimo farlo, se la persona in questione è debole si arrischierebbe di ucciderla, se è eccessivamente potente tu stessa rischieresti di andare in coma e nel peggiore dei casi morire.>>
E Megan tacque, sapere che avrebbe potuto addirittura uccidere un normale la scandalizzò.
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FantasyPrimo libro de la saga: L'IMPERATRICE DEI TRE MONDI Megan Viola crede che il mondo sia un posto sicuro. Malgrado la tragica parentesi che ha già visto travolgere la sua giovane esistenza, non cambierebbe nulla della sua monotona routine. Ama le dor...