~Sedici~

9.3K 571 49
                                    

Gabriel

In macchina è ripiombato il silenzio, l'orologio sul cruscotto segna le otto, e il sole sta calando. Tutto sembra suggerire che la giornata è giunta al termine.
E a me dispiace rompere questo clima che si è creato fra noi, dove posso parlare con una ragazza misteriosa che mi incuriosisce più di qualsiasi altra, e che piano piano mi sta svelando segreti che sicuramente pochi altri, o nessuno, conoscono.
Non sono pronto a lasciarla andare, specie perché sono più che certo che una situazione simile non ricapitera' tanto presto, forse mai, e nonostante abbia delle uscite che mi mandano fuori di testa, è stato un pomeriggio intenso.
Mi ha lasciato delle tracce dentro.
Dei segni che so non spariranno a breve, e che neppure voglio lo facciano.
Lei mi fa venire voglia di uscire da quelle solite mura entro cui mi sento rinchiuso, ed esplorare il mondo.
Anzi, esplorare nuovi mondi.
Per qualche minuto siamo stati semplicemente un ragazzo e una ragazza che si conoscevano dentro una macchina: è qualcosa di così normale se si mette da parte tutto il resto.
"Tutto il resto" però è proprio lì, fuori da quest'auto, fuori da questa giornata, e se adesso la chiudo qui , ci assalirà  senza possibilità di sfuggirgli ancora.
No, non tornerò subito alla mia realtà.
Non so bene cosa mi sia preso, ma ho bisogno di osare.
Per una volta, per capire com'è.
E Alex mi sta offrendo l'occasione perfetta, perché mentre è tornata a fissare il mare con la faccia contro il finestrino, e un'aria sognante diretta a qualcosa che è a pochi passi da lei, so già cosa voglio fare.
<<Non ci sei mai stata vero?>> domando comprensivo.
<<A qualche metro dal mare sì, ma dentro... no mai. Mai fatto un bagno, mai provato la sensazione di un'onda che ti si infrange addosso, mai andata sott'acqua, mai fatto una nuotata...>>
<<Sono un sacco di mai>>
Voglio rimediare. Voglio realizzare quel desiderio puro che gli sta attraversando gli occhi, e voglio essere io a farle cancellare dalla lista dei mai questa esperienza.
Perché il mare è una delle poche cose che mi appartengono e voglio condividerla con lei. Voglio davvero condividerla con lei.
Sento che l'apprezzerebbe allo stesso modo.
E sento che sarebbe un errore non approfittare di un'opportunità che è proprio davanti a noi.
Senza rimuginare oltre, scendo dall'auto. Quando mi volto vedo che Alex è rimasta dentro, mi guarda perplessa.
Vado ad aprire il suo sportello e le tendo una mano.
La prende subito, le sue dita calde si stringono alle mie e io mi incammino verso l'acqua quasi calma.
<<Gabriel, che ti prende?>>
<<Ti farò cancellare una voce dalla lista dei mai>>
<<C'è una lista dei mai?>>
<<A quanto pare>>
<<Mi stai portando a fare un bagno?>> realizza incredula.
Le rispondo con un sorriso.
<<Hai notato che siamo vestiti vero?>>
<<Sono solo vestiti. Togli le scarpe>>
Lo faccio per primo e lei mi imita.
La riprendo per mano e la tiro con me finché il mare non ci bagna fino alle caviglie.
Lancia un urlo.
Un urlo felice.
Le brillano gli occhi, e inizia a ridere.
Così non l'ho mai vista, e mi piace pensare che sia merito mio.
Far felice una persona è sempre esaltante, con lei è perfino qualcosa di più.
La spingo avanti e lei si lascia guidare, ora siamo immersi fino alla vita, i vestiti appiccicati addosso.
Ma non ci importa.
Il tramonto sullo sfondo e l'acqua calda sono troppo piacevoli perché ci basti appena un assaggio.
E oggi sono avido.
Un'onda non troppo grande inizia a formarsi, si avvicina, e ci investe in pieno.
Mi strofino gli occhi e mi assicuro che Alex sia ancora in piedi accanto a me.
È soltanto poco più lontana, tutta bagnata, che gioca con l'acqua e che riempie l'aria con quella risata che non si è mai spenta.
È come una bambina.
Sa meravigliarsi e divertirsi con le piccole cose. Sa lasciarsi andare completamente.
Mi chiedo se diventiamo tutti così meravigliosi quando ci lasciamo andare.
Perché davvero io non l'ho mai vista tanto bella.
Nonostante sia io quello che ha tutto, e lei non abbia praticamente nulla, per un momento -per quel momento- vorrei essere lei.
Perché è perfino piu piena di vita di me.
Non credo di essermi mai sentito in quel modo.
E ora è la cosa che sto desiderando di più al mondo.
Mi chiedo come posso provare quelle stesse sensazioni, anche per un solo istante.
Se posso farle mie.
O magari, se lei può condividerle.
Mi avvicino, invado il suo spazio, forse fermo il tempo perché Alex smette di giocare con l'acqua e si concentra su di me.
E vede me e basta.
Si scorda di cosa ha intorno.
Anch'io.
<<Gabriel?>> sussurra titubante.
Non rispondo.
Le circondo il viso con le mani, faccio aderire i nostri corpi e chino la testa sulla sua.
Bacio quelle labbra morbide e bagnate, e non riesco ad essere per niente delicato.
La bacio prepotente perché sto prendendo, senza darle niente.
Sto cercando di prendere un po' della sua vitalità.
È tutto ciò che possiede, ma ride come se non le servisse altro.
Lei ha qualcosa che mi manca.
Che forse mi è sempre mancato.
E ho paura che sia un tassello del puzzle troppo importante per rinunciarci.

Alex

Il Gabriel di oggi non fa che sorprendermi.
Mi lascia andar via dallo studio di tatuaggi senza fare storie, mi permette di restare in auto con lui... e mi porta al mare.
E lì quasi si trasforma in una nuova persona. O forse mi mostra la sua vera essenza. Quella di un ragazzo di vent'anni, che prende la vita come viene. E se capita una ragazza spuntata dal nulla... be' questo Gabriel non la respinge.
Parla con me, mi prende la mano, credo abbia quasi ammesso addirittura di essere ormai coinvolto nella mia vita.
E poi finalmente si scorda chi è. Scorda chi sono io.
E mi regala una mia prima volta.
Mi porta a fare un bagno in mare, vestiti, con il tramonto alle spalle.
Questo ragazzo mi piace.
Il Gabriel poliziotto lo ammiro, ma il Gabriel ragazzo... è tutt'altra storia.
Mi chiedo fino a che punto il mondo in cui sei cresciuto può reclamarti.
Come può averti reso la persona che sei, e poi allo stesso tempo impedirti di liberarla completamente.
Andremmo parecchio d'accordo io e Gabriel, se la realtà non ci contrastasse.
Ma stasera pare che lui abbia deciso di chiuderla fuori.
Mentre siamo immersi in acqua, non vede regole e ruoli, vede me.
E io vedo lui.
Si avvicina lento come se fossi la sua preda. Ed effettivamente l'attimo dopo mi divora.
Questo bacio è il gesto più istintivo che abbia mai fatto, perché l'idea non è neanche passata dalla sua testa. È semplicemente venuto a prendersi ciò che voleva.
Me, a quanto pare.
Il modo in cui muove le labbra sulle mie mi fa tremare le gambe, mi accende come niente aveva mai fatto.
Sono sensazione troppo nuove -e anche troppo grandi.
Una bambina che si avvicina al mondo degli adulti.
E Gabriel non mi ci ha portato in punta di piedi, no.
Con questo bacio mi ci ha scaraventata dentro.

Per Te Sono ImportanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora