Alex
<<Riley? Che fai qui? Conosci Jason?>>
Appena la porta del garage si apre, Gabriel si stacca dal mio abbraccio sul divano e tempesta il nuovo arrivato di domande. Giusto poco fa si stava confidando con me su come fosse strano negli ultimi tempi il suo amico. Temeva che lo evitasse e non aveva idea di come risolvere la situazione.
Deduco che questo suo amico e il ragazzo accanto a Jason siano la stessa persona dall'espressione fra il perplesso, il deluso e l'arrabbiato di Gabriel.
<<Vi conoscete?>> chiede Jason osservandoci tutti.
Riley annuisce, guardando nella mia direzione con occhi colpevoli.
Forse è ora che questi due si affrontino, qualunque sia il problema.
Con una scusa trascino Jason nella sua stanza, e richiudo la porta alle nostre spalle.
<<Da quando porti il poliziotto qui?>> indaga subito.
<<Mmh da quando ci piace passare il tempo baciandoci, e farlo per strada non è molto sicuro>> ammetto senza troppi giri di parole.
Jason strabuzza gli occhi.
<<Magari sapresti qualcosa se nelle ultime sere non fossi sparito chissà dove>> aggiungo.
<<Cazzo Alex, sai quello che fai vero?>>
<<Certo che lo so>> lo tranquillizzo abbracciandolo. Non mi arrabbio, capisco la sua preoccupazione.
<<Tu piuttosto? Cos'è che stai facendo? Non mi parli più... ti sei trovato un nuovo migliore amico?>> sull'ultima parte sto scherzando. È ovvio che può avere tutti gli amici che vuole.
A patto di non abbandonare me.
Lui se ne esce con una risatina fra l'ironico e il nervoso.
<<Non è proprio così>>
<<E allora com'è?>>
<<Be'... è solo un ragazzo che mi piace>> risponde circospetto, studiandomi.
Aggrotto le sopracciglia. Ci metto un po' a metabolizzare.
<<Oh... oh! Stai dicendo quello che penso?>>
Annuisce.
<<Ti piace tipo... me e Gabriel?>>
Annuisce ancora.
<<È un problema per te Alex? Che mi piacciano i ragazzi?>>
<<No! Assolutamente no!>> gli prendo una mano e la stringo. Vedo il sollievo invadergli il viso.
<<Temevi il mio giudizio?>>
<<È l'unico di cui mi importi>>
<<Che stupido! Sei sempre il mio Jason, ti voglio bene allo stesso modo>>
Lo abbraccio ancora e sento il suo sorriso contro il collo.
Era questo che lo tormentava ultimamente? Il motivo per cui si sentiva smarrito?
Vorrei me lo avesse confidato prima. Ma sono comunque felice che lo abbia fatto. E orgogliosa.
Adoro il suo coraggio nell'affrontare le novità, adoro che non si vergogni di essere ciò che è.
Sono davvero fortunata ad averlo nella mia vita.
Prima lui, ora Gabriel.
Sembra che l'universo mi stia ripagando per tutte le disgrazie precedenti.
Be', me lo merito.Gabriel
Non dico una parola quando Alex e Jason ci lasciano soli. Non dico una parola quando Riley viene a sedersi accanto a me, nervoso come non lo era neanche al diploma e con tutta l'aria di voler scappare ancora da questa conversazione.
Sono io, vorrei urlargli. Ti conosco e ti sostengo da sempre. Cos'è cambiato? Perché non ti fidi più?
Aspetto. Mi torturo le mani, devo stringere i denti per non fargli pressione, ma aspetto.
E lui finalmente parla. Una piccola confessione alla volta, mi racconta ogni cosa.
Qualche settimana fa ho cominciato a sentirmi vuoto.
Vedevo le ragazze in modo diverso.
E soprattutto, vedevo i ragazzi in modo diverso.
Ho conosciuto Jason.
L'ho baciato. E mi è piaciuto.
Lui mi piace. Un casino.
L'ho allontanato, non lo accettavo, non mi accettavo.
Non trovavo il coraggio di dirtelo e mi sentivo in colpa. Non riuscivo a guardarti in faccia.
L'ho confessato ai miei. Sono scappato di casa. Sono finito qui.
Ascolto in silenzio le sue frasi sconnesse e le metabolizzo.
Non avrebbe dovuto sopportare tutto questo da solo.
<<Puoi stare da me Riley, lo sai>> è la prima cosa che dico. E mi accorgo di avere la bocca asciutta, tanto è rimasta chiusa.
Mi guarda dopo aver tenuto la testa bassa tutto il tempo.
<<Io... preferisco stare qui per adesso>>
<<D'accordo, se è meglio per te, a me va bene>>
Gli passo un braccio intorno alle spalle e lo stringo.
<<Per te non è un problema?>> mi chiede spaventato.
Non rispondo subito, ma non per il motivo che crede lui.
Non sto riflettendo sul fatto di accettarlo o meno. Sto pensando a come una notizia del genere sconvolgerebbe la mia perfetta famiglia, a come di fatto ha sconvolto la sua. A quanto basti poco per far crollare tutte le certezze che ti circondavano.
A come a volte devi semplicemente accettare che non era affatto tutto perfetto, e prima te ne rendi conto prima puoi ricominciare a costruire la tua vita su altre fondamenta.
<<Hai perso la testa per un ragazzo. E allora? Io l'ho persa per Alex, ed è anche peggio. Non ti vedo con occhi diversi. Forse per noi giovani è più facile da capire... non lo so. Mi dispiace per come l'hanno presa i tuoi, ma io non ci vedo niente di male. L'amore è così bello Riley... così importante... che preoccuparsi della forma sotto cui si presenta, uomo o donna che sia, è l'ultimo dei problemi. È davvero l'ultimo dei problemi, fidati>>
La sua gratitudine traspare dai suoi occhi azzurri, non serve che la esprima ad alta voce.
Invece mi chiede di aggiornarlo su questa storia di Alex.
Gliene parlo come non ho mai parlato di nient'altro in vita mia. Né lavoro, né famiglia.
Ne parlo come se fosse la cosa più bella che ho. Perché è davvero così.Quando si fa tardi ed è ora che vada a casa, chiedo ad Alex di accompagnarmi alla macchina.
Voglio restare ancora un po' da solo con lei.
Gli ultimi giorni ho cercato di recuperare il tempo perduto, di farmi perdonare, e di farle capire quanto la mia visione sulla vita sia cambiata.
Spero di esserci riuscito.
Quando la bacio mi sembra di sì. Ormai si abbandona totalmente, abbassa tutte le barriere, mi permette di toccarla ovunque perché ha imparato che lo faccio soltanto per farla stare bene.
Stasera ci vado piano però. La mia bocca resta sulla sua e le mie mani non si spostano da quel viso dolce.
Mi stacco a malincuore, ma sono esausto e domani ho il turno di mattina.
<<A domani>> sussurra titubante.
E capisco che appena perdiamo il contatto fisico, qualche paura ricompare.
<<Ti raggiungo appena posso, splendore>> la rassicuro.
Sorride a quel nomignolo. Mi è venuto spontaneo.
Perché, cazzo, questa ragazza è davvero una meraviglia.
<<Ti aspetto>>
Fa per uscire dall'auto quando la blocco per un braccio.
<<Smetterai mai di temere che non torni da te?>> le chiedo serio.
Mi da un bacio.
<<Tu preoccupati solo di tornare>>
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Per Te Sono Importante
ChickLitSan Diego: una città da proteggere per lui, una città dove nascondersi per lei. Gabriel ha vent'anni, ed è un poliziotto. Proprio come suo padre. Ma non è per seguire le sue orme che ha scelto questo mestiere. Gabriel è cresciuto con l'insegnamento...