Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016

Lettera di un' aspirante suicida

Tu non hai mai creduto che io soffrissi davvero, che ti amassi tanto da graffiarmi la faccia fino a nauseare me stessa.
Hai sempre pensato che fosse tutto parte del gioco, che fosse nient'altro che la nostra recita, io la vittima, tu il carnefice.
Ma ora cala il sipario e non si alzerà più, non per mostrare la nuova scenografia, non per mostrarci ancora assieme.
Io oggi muoio, ora perdo i miei ricordi e dimentico te, che mi hai amata, è vero, ma mai creduta;
Caro, era in realtà la cosa di cui avevo più bisogno.
Ma tu mi dicesti che ero pazza, e forse un pò lo ero, però mi sarei anche aspettata, come nei più smielosi film d'amore, che avresti aggiunto che ero la tua pazza.
Ma io tua non lo sono mai stata e anche questo, oggi, non ha più significato, ma diciamocelo, cosa ne ha prima di spararsi un colpo in testa?

Ora avrei bisogno di te, mi sento terribilmente sola; ed ora che ci penso capisco che siam sempre in compagnia di noi stessi, ma oggi no, oggi muore prima di te quella vocina che ripete che Devi amarlo, perchè lui ti ama, Vivi, Devi sopportarlo, anche se lui non ti sopporta, Vivi, e poi arriva il momento in cui sì, quella voce ti dice di amarlo e sopportarlo ma si dimentica, distratta, di dirti di vivere.
Così vado incontro al buio e ci vado con la paura che mi blocca i muscoli, ma con il dolore che me li allenta; e io tremo, tremo scrivendoti questa lettera perchè so che non piangerai leggendola, so che ti chiuderai come ti sei sempre chiuso; prenderai un pacchetto da venti, andrai al lago e starai lì per ore, a pensare, non a me, al tuo dolore, penserai solo al tuo dolore.

Soffro, io soffro terribilmente a morire oggi, che c'era anche il sole, che è stato sempre mio amico, il sonno, invece, mi ha sempre respinta, mai voluta, mai accarezzata, come te. Stupida che sono, pensavo che sarebbe stato più facile. Ma ora sono qui, una pistola in mano, la penna nell'altra, a pensare a te, che non penserai a me.