La servilità è il vostro mestiere,
io dal canto mio mi licenzio,
ve la lascio,
ma non taccio!Mi dici che è tanto giusto
l'operaio a sedici anni;
nemmeno la barba.
"Impara a nuotare Luca!
piano la mia mano
spinge sulla tua nuca."A diciott' anni camminar lenti
sui tizzoni ardenti:
"Evviva, evviva, sto facendo esperienza!"A vent'anni l'unica cosa giusta:
conoscer bendati colpi
cento di frusta:
"Ma evviva, evviva, evviva, sto costruendo contatti!"A trenta, quaranta, cinquanta,
si vive malpagati, sordi e frustrati.
Sulla lapide un chiaro epitaffio:
"Qui un uomo stanco si rialza tutte le sere
chiede giustizia,
inghiottito dal suo mestiere:
ma evviva, evviva, evviva, evviva!"
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Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016
PoesíaStudente, giovane, senza certezze e quindi ribelle. Incazzato, insuscettibile di ravvedimento, ecco chi scrive questi versi.