Abbondanasti il feretro,
lo guardasti con occhi
d'acciaio, nessuna lacrima
sulle guance vermiglio.Che avvenire è questo?
Che valore ha lo sguardo
commosso, se nessun sorriso
sopravvive al domani?Abbondanasti il percosso,
lo sfiorasti con mani
inerti, al tuo dolore pensavi
e solo al tuo supplizio ingrato.Ma che imponenza ha un castello,
con mille torri alte quanto
il cielo, se effimero il presente
appare mille crepe sulle mura?Ah sì, sì certo!
le ore, i giorni, gli anni,
le stagioni scivolano fra le dita
come sabbia; l'amore, la rabbia,
l'abbandono son odor salmastro,
e non durano. Niente resiste,
Niente esiste all'accadere.Mia complice,
si accomuleranno i giorni,
nel futuro annoiato
ricorderai il passato
dove abbandonasti il Solo,
ma sarà un' ombra effimera,
sfuggevole come l'odor di mare.Sì, dimenticherai, dimenticherò.
Sotto al cielo degli uomini
Nulla resiste dell'avvenire.
STAI LEGGENDO
Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016
PoetryStudente, giovane, senza certezze e quindi ribelle. Incazzato, insuscettibile di ravvedimento, ecco chi scrive questi versi.