In questi giorni potenti come bufere e salati come il mare, io penso a te mia amata.
Al comando mi hanno detto che la guerra durerà ancora poco; io non ci credo.
Sono morto tre volte quest'estate e quattro quest'inverno pensandoti sola, sono distrutto e fradicio -ieri ha piovuto e non avevamo di che coprirci-, sono distrutto e sporco -non troviamo acqua con cui lavarci da settimane-, sono sporco e malinconico -ti penso ogni giorno-.
Se è questo quello che il mio paese mi chiede, se è la tua tristezza quella messa sull'altare della patria, io ripudierò questo mio paese, ci sputerò sopra e brucerò fino all'ultima bandiera, e credimi! Non ci sarà un Hitler, uno Stalin o un Tenno che possa convincermi del contrario.La mia eterna guerra in tempi di pace eri tu, con i tuoi silenzi e i tuoi sguardi commossi, le nostre incomprensioni, le nostre manie, smanie, paranoie.
Eri tu la mia guerra, amata mia, eri tu la mia guerra.
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Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016
PoetryStudente, giovane, senza certezze e quindi ribelle. Incazzato, insuscettibile di ravvedimento, ecco chi scrive questi versi.