Il fegato trema
nero ed orfano.
Occhi come macini, non
vedon luce, non
vedon consolazione.La mia amata china rifiuta il suo
fido servitore,
e dormire è, sì, morire,
e il suicidio è banale.
Ogni ritmo
asciutto, ogni verso
insipido.Scrivo scrivendo
nulla, rifletto sul
nulla, dico dicendo
nulla, di nulla
vivo, e di nulla
muoio.Cado piangendo, sono
solo e tremo.
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Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016
PoetryStudente, giovane, senza certezze e quindi ribelle. Incazzato, insuscettibile di ravvedimento, ecco chi scrive questi versi.