Incomunicabilità

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Lo spettro d'uno specchio
aleggia
l'incomunicabilità d'un
urlo nero piombo.

Foste voi comunità
tornerei io a casa piangendo,
voltandovi gli sguardi persi.
Oggi rimpiazzo l'epitaffio
di me
morto contuso.

Ci penso al freddo
silenzioso di una bara
salmastra; dove là il mare,
qua lo scoglio di Pinelli.

Foste voi fulmini,
mio porto, mi immergerei
ansioso, stupefatto,
negli stupefacenti ansiolitici
d'una vecchia in Piazza Verdi.

La nebbia padana mi
schiaccia ad un palazzo del
settecento.

Seicento volte amai voi,
e mille volte fu
incomunicabilità.

Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora