Complici

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Sostenemmo il peso di mille di queste sconfitte.
Un saggio disse che il coraggioso è chi si rialza.
io non ci credo,
senza la dolce mano tua,
sarei io un fucilato,
che si ridesta forzuto al primo colpo
per prender meglio le misure della sua fossa.

E ti dico ogni notte,
la psicosi deforma il mio viso spento,
ma capisco,
come capisce nel suo sprazzo di lucidità un pazzo,
che di aiuto ho bisogno anche io.

Ma dimmi, te ne sei mai vergognata?
Tendere la mano concava a chi ti guarda obliquo.
Ma ti sei mai sentita persa?
Dammi la giusta forza per consolarti.

Ma mi chiamai sadico,
odiavo i bambini, odiavo i mediocri, odiavo gli stupidi.
E mi chiamavi annoiato, ma mai noioso,
mi vedevo forte, mi vedevo sincero, deciso.

Ma a che cosa serve?
Sergente onorevole, in sincerità confesso,
io non ho mai ucciso un uomo!

E a che serve se non siamo noi complici?
e ci suona dolce perchè così tanto umano,
e ci chiamammo compagni
per render luminoso a giorno il telo rosso
scenario di noi due.

Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora