Che fare ora?

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Sono solo e non per sbaglio; non è un caso, non è successo come un temporale estivo e nemmeno come un petardo difettoso.

È capitato e io ero consapevole che perdevo loro e che mi stavo perdendo; ma nulla di tutto ciò ha fermato la mia mano, sono rimasto a godermi il palazzo che andava in frantumi, soddisfatto
-forse- del mio operato.

Che fare ora? È forse uno di quelle occasioni in cui le braccia conserte sono più efficaci delle spade sguainate?

Credo sia il brivido di non esistere se non in rapporto agli altri,
è quel brivido di quando si viene a conoscenza di parti di sè stessi mai sospettate e ci si chiede: È davvero reale tutto ciò? Ma come è possibile che il mio postino non ne sapesse nulla?

Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora