Sono tollerante ai
miei vermi, al fango scuro e
denso; quest'oggi non
vi parlerò di tramonti.Parlerò delle vostre feci
nauseabonde e viscose,
Vi parlerò delle intestina
umide e sudate.Vi parlerò senza romanticismo
alcuno, vi parlerò
volgarmente, come è
volgare il pensar mio.Parlar da poeta è
facile e accomodante,
ma poeta non sono:
amo la merda.Piuttosto son netturbino,
piuttosto son spacciatore,
non di belle parole,
ma di stupefacenti,
che vendo con fierezza
alle madri gravide,
ai bimbi stupefatti.Immagini scandalose,
rozze indicibili, nella
vostra mente occulte.Non le raccontate,
vi atteggiate da poeti,
ma voi poeti non siete:
amate la merda.
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Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016
PoesíaStudente, giovane, senza certezze e quindi ribelle. Incazzato, insuscettibile di ravvedimento, ecco chi scrive questi versi.