Svegliandomi
provai l'angoscia
d'una vita appassita
in una solitudine collettiva.Sentii me stesso
diventar pazzo e malconcio,
e vecchio come quegl'altri
che camminan mezzi ubriachi,
mezzi malati, su vie emiliane.Per qual motivo, mi chiedo,
raccontarvi le emozioni
d'una anonima mattina
nebbiosa in una città industriale.Perché nell'angoscia siam
soli vecchi e malconci, mi dico,
e descrivere
mi consola
e mi convince
che tutto questo
é descrivibilee quindi non alieno,
e quindi affrontabile.
M'é tanto cara questa dolce illusione.
STAI LEGGENDO
Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016
PoetryStudente, giovane, senza certezze e quindi ribelle. Incazzato, insuscettibile di ravvedimento, ecco chi scrive questi versi.