Sento i gabbiani in cielo; in me millecento colibrì mille colori.
Mille di queste notti mi ripetei cento, mille volte
"Resta sveglio Marco!".
Ogni notte un fallimento. Ogni buio, incoscienza.
La quiete non mi dona sogni, tanto meno incubi.
Mi porge il nulla che tengo in bocca amaro fino al risveglio.
Muoio ogni notte e mille di queste notti sono morto. Dio non c'è.
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Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016
PoetryStudente, giovane, senza certezze e quindi ribelle. Incazzato, insuscettibile di ravvedimento, ecco chi scrive questi versi.