La rete è una gabbia, ma può anche essere una salvezza, un intrecciarsi di anime diverse. Rompiamo le reti, formiamone di nuove.
Tendere al cielo,
scossa delle mani.
Tic, tic, tic, sudore,
tic, tic, prurito
tic, tonfo.Voglio evadere, evadere, rompere
la rete, formarne di nuove.La rivoluzione è
tensione di ogni
atomo, molecola
del sangue mio.
Questo furor antico.Al gentile giudice che mi chiede:
Sei tu un sovversivo?
Io urlo che non c'è compromesso!
La giustizia sarà giudicata.Al celerino che nulla mi chiede,
e il manganello brandisce,
io urlo "Servo dei servi".All'investigatore che
sudato, delirante parla di
bombe, terrorismo, io dico:
"Sarai spazzato dalla storia"Alla madre inquieta
che parla di pericoli e arresti
io ansimo: madre,
perdona il figlio tuo.
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Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016
PoetryStudente, giovane, senza certezze e quindi ribelle. Incazzato, insuscettibile di ravvedimento, ecco chi scrive questi versi.