4-Strix

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Stanchi e con gli arti doloranti, si posizionarono sulle poltroncine; Silver si assentó un attimo e Krista si affacció da una finestrella tonda della casa.
"Ah!"
Xander era dolorante, in quanto Vega aveva scaiato loro addosso le sue carte, ferendoli alle braccia e alle gambe.
Silver tornó e diede ad Amy un vasetto di coccio, in cui inserire la piantina.
"Ci servirá della terra" intervenne Amy.
"No Amy, non credo che servirá!" rispose il folletto.
Amy mise la pianta nel vaso e Silver, che aveva preso anche una specie di piccola teiera bianca, ci versó dell'acqua, fino a ricoprirne le radici e parte del suo stelo dorato.
Mentre la ragazza stava posizionando sul tavolo della cucina la piantina, Krista stava ancora fissando fuori dalla finestra.
I vestiti dei ragazzi erano tutti danneggiati e rovinati, in quanto le carte di Vega li avevano assaliti in pieno.
Silver si riassentó di nuovo.
"Che bravo che é Silver" disse Xander.
"Si...é proprio un bravo ragazzo!" lo appoggió il fratello.
"Krista a che pensi?" le chiese la sorella.
"A tutto ció che ci sta accadendo!
Sono all'incirca quattro giorni che siamo quì, ma mi sembra passata un'eternitá!"
"Krista ha ragione!" esclamó Xander.
"Eccomi ragazzi!"
Silver fece ritorno con una boccetta contenete un liquido trasparente e una ciotola di legno con dei batuffoli bianchi.
"L'olio di tarassaco disinfetterá le vostre ferite!"
Il folletto aprí la boccetta e cosparse i batuffoli con l'unguento.
"Facciamo da soli Silver! Non ti preoccupare." disse gentilmente Amy.
"Ok ok!" rispose lui.
Uno ad uno i ragazzi disinfettarono i loro graffi, che subito sembrarono rimarginarsi e sparire.
"Fenomenale!" esclamó Ruben.
"Volete qualcosa da mangiare?" chiese Silver.
"No Sil, grazie!" rispose Krista.
"Io vado in bagno a lavarmi!" disse Xander.
"Si anch'io!" continuó il fratello.
"Anch'io" disse Amy.
Tutti e quattro si alzarono e si sistemarono nelle rispettive stanze per andarsi a rinfrescare.
Silver rimase da solo in sala, a guardare la piantina posizionata sul tavolino della cucina, e ripensando a ció che gli era accaduto.
"Ancora non ci credo che ce l'ho fatta!" disse il folletto tra sè e sè.
"Sono riuscito a trovare i Gemini...
Non posso che essere fiero di me stesso e dei ragazzi! Propus ne sará felice!"
Silver accennó un sorriso; poi subito tornó serio, ripensando a qualcosa che non lo faceva stare tranquillo.
"Come faceva Vega a sapere che stiamo attraversando le Floride Pianure?
Che la Nowhere-corp ci tenga d'occhio?" pensó agitato.
"Se fosse cosí, tutti gli sforzi per trovare una strada alternativa a quella dell'Asteroide saranno stati vani!"
Il folletto si alzó dalla poltroncina, e fluttuó verso una finestra.
"E se..." pensó "ci fossero delle spie, che controllano i nostri passi e le nostre mosse?"
Il folletto squadró attentamente ogni punto del paesaggio che si vedeva dalla finestra, ma non osservó niente di sospetto.
D'un tratto il suo sguardo si bloccó sugli alberi che fiancheggiavano la strada che collegava Spatifillo a Mykes.
Guardò ipnotizzato le gabbie d'argento sui rami, poi gli uccelli colorati al loro interno.
"No...non puó essere..." pensó il folletto "Quegli uccelli..."
Silver aprí la finestra ed inizió a soffiare delle nubi magiche tutt'attorno, che coprirono i lati della strada e quegli strani alberi con le gabbie.
Tra quella coltre argentata di nuvole, che stava crescendo sempre di piú, si videro poi luccicare dei punti rossi.
Quando la nube si dissolse, il folletto notó qualcosa di strano che lo spaventó:
alcuni tra gli animali alati dentro le gabbie, si erano trasformati in grossi uccelli neri con quattro zampe e un solo enorme occhio rosso con la pupilla sottile come uno spillo.
Silver divenne paonazzo e tremante.
"Che siano...Strix?!"
Il folletto richiuse in fretta la finestra, per poi fluttuare velocemente verso la sua stanza, situata in fondo al corridoio delle camere dei ragazzi e del bagno.
In quell'istante Ruben uscí dal bagno e notó lo strano comportamento del folletto, che andó a rinchiudersi nella sua camera da letto.
"Uh? Che sta facendo?" si chiese il ragazzo.
Ruben tornó nella sua stanza e si sdraió sul suo letto, mentre Xander prese il suo asciugamano ed andó in bagno.
Nell'altra stanza, anche Amy e Krista erano state al bagno, e si erano lavate: Amy stava leggendo un libro, mentre Krista si era addormentata.
Amy decise poi di guardare dalla finestra, e rimase affascinata dallo spettacolo che osservó: le pianure rigogliose si estendevano a miglia e miglia tingendo il territorio dell'Ovest di mille colori diversi.
La ragazza sospiró.
"Chissá quando giungeremo a Wasteland?" pensó "Per quanto ancora staremo lontani da casa?"
Poi un particolare del paesaggio la colpí.
"Krista Krista!" urló lei, svegliando la gemella.
"Che c'é Amy?!" chiese la sorella, assonnata.
"Vieni a vedere dalla finestra!"
Krista si alzó e si mise accanto ad Amy.
"Guarda! Guarda quegli strani uccelli neri, prima non c'erano!" esclamó Amy.
"Ne sei sicura?" chiese la gemella.
"Ma certo! Quelle orrende creature non erano mica nelle gabbie prima!" continuó, alzando la voce.
"In effetti sono orrendi!" disse Krista "E sembra che ci stiano fissando!"
"Non dire cosí che mi metti paura!" esclamó la sorella.
Improvvisamente una figura nera apparve davanti alla finestra chiusa della camera delle ragazze: era proprio uno di quei grossi uccelli neri con un occhio rosso.
"AAAAAAH!"
Le gemelle gridarono di terrore e si buttarono all'indietro.
Subito dopo, i ragazzi corsero in aiuto delle gemelle irrompendo nella loro camera.
"Amy! Krista!" esclamó impaurito Xander.
"Che state facendo là a terra?" domandó Ruben.
Amy indicó la finestra e i gemelli guardarono quell'obrobrio: il grosso uccello a quattro zampe stava volando fuori dalla finestra e cercava di rompere il vetro beccando.
"Ma che diavolo é? Un corvo?!" chiese Xander.
"Ma é orribile!" esclamó Ruben.
"Che sta succedendo?"
Silver entró nella stanza, notando lo scompiglio generale, e si diresse verso le ragazze, per soccorrerle.
"Immonda creatura!" urló Silver.
"Che cos'é?" chiese Amy.
"É uno Strix!"
"Come lo allontaniamo?" domandó Xander.
"Ha paura del fuoco!" rispose il folletto.
Ruben allora, deciso, si avvicinó alla finestra e soffió delicatamente verso di questa, cercando di non rovinare il vetro.
Una leggera fiamma fluttuó di fronte al ragazzo, e l'uccello rapidamente voló via spaventato.
Silver sospiró.
"Bravo Ruby!" gli disse Krista.
"Era brut-bruttissimo!" disse con voce tremante ed occhi spalancati Amy, sdraiandosi sul suo letto.
"Uno Strix?" chiese Xander al folletto "E cos'é?"
"Strix..." ripeté Krista sfregandosi il mento "ne avevo sentito parlare in qualche sito o libro, non ricordo."
"Sono creature demoniache che si nutrono del sangue di ogni essere vivente!" rispose Silver.
"Hai detto sangue?" domandó Ruben "Eh si Ruby..."
I Gemini e Silver tornarono in salotto.
"Mi era preso un colpo prima...ho visto quell'affare davanti alla faccia e..." esclamó Amy.
"Si é visto Amy!!" disse Xander ridendo.
Anche Krista rise.
"Anche te Krista hai urlato come tua sorella eh!" le disse il ragazzo.
"Bha!" esclamó lei voltando il viso dall'altra parte.
"Ragazzi!" li interruppe Silver "Poco fà ho fatto delle ricerche per assicurarmi che ció che pensavo corrispondesse alla realtá e..."
"E?" chiese Ruben.
"...ho scoperto che gli Strix per sopravvivere instaurano un'associazione simbiontica con una pianta demoniaca che si nutre di sangue, chiamata Ficus!"
"Il Ficus?" chiese Amy.
"Si..." le rispose Silver "questa pianta parassita ha un'origine antichissima, a lei sono legate moltissime leggende, e si pensa addirittura che sia correlata ad Onix!"
"La Nowhere-corp?" intervenne Krista.
Xander si mise a riflettere, poi intervenne:
"Una pianta demoniaca che si nutre di sangue eh...e se fosse la stessa che abbiamo visto nell'Aula Omega sull'Asteroide?"
"Intendi quella pianta spinosa che succhió il sangue di quelle persone per portarlo a quella strana colonna rossa?" domandó il gemello.
"Esatto!"
"Potrebbe darsi!" aggiunse Krista.
"Quindi" disse Amy "se il Ficus c'entra qualcosa con Onix, e gli Strix vivono in simbiosi col Ficus allora..."
Silver la interruppe: "Allora temo proprio che gli Strix stiano dalla parte di Onix e stiano cercando di spiare le nostre mosse!"
"Ecco perché Vega sapeva dove eravamo!" disse Krista.
"Dunque gli Strix sono delle spie?!" chiese Xander "Se é cosí dobbiamo ucciderli!"
"Esatto Xandy!" rispose il folletto "Ora la Nowhere-corp sa che ci troviamo sulle Floride Pianure, ed invierá altri suoi scagnozzi per uccidere noi!"
"Oh Santi Numi." mormoró Ruben, rotendo gli occhi.
"Secondo una leggenda..." riprese il folletto, serioso e cupo "sarebbe stato proprio il Ficus la creatura che, uscendo allo scoperto, fece oscurare completamente il cielo e le stelle."
"Ma é terribile." disse Krista.
"Una...pianta?!" si domandó incredula Amy.
"Guardate!"
Ruben chiamó gli altri a vedere fuori dalla finestra: tutti gli Strix che prima si nascondevano nelle gabbie sugli alberi, stavano volando liberi in uno stormo nero, dirigendosi in direzione della cittá di Mykes.
"Oh no!" sussurró Xander.
"Se siete d'accordo Gemini" disse Silver "io proporrei di uscire e raggiungere Mykes il prima possibile, prima che quelle bestiacce combinino qualche disastro!"
I ragazzi, ormai riposati, fecero "sì" con la testa, pronti per uscire.
"Ah giá..." intervenne il folletto "Non potete uscire con gli abiti tutti squarciati!"
"Allora te ne sei accorto Sil!" esclamó Xander sorridendo.
Il folletto sospiró, poi estrasse dal suo marsupio verde a tracolla una foglia larga e dorata; la arrotoló su se stessa e chiese a Ruben di accenderla con una fiamma.
"Ma Sil...tu fumi?!" balbettò incredula Amy.
"Solo in rari casi." scherzò lui.
Il folletto fece un tiro da quella foglia arrotolata a sbuffò sui ragazzi una nube di scintille dorate.
Magicamente gli strappi sulle vesti dei ragazzi svanirono.
"Mi gira un po' la testa!" disse Silver ridacchiando.
"Eh ci credo" scherzó Krista "ti sei finito un sigaro con un solo tiro!"
I ragazzi risero.
Una volta usciti, i Gemini ripartirono proseguendo a passo svelto lungo quella strada di breccia che li avrebbe condotti alla città di Mykes.
"Come mai quando abbiamo imboccato per la prima volta questa strada non abbiamo visto quegli Strix?" chiese Amy.
"Li ho fatti uscire io allo scoperto!" rispose Silver.
"Come hai fatto Sil?" domandó Xander.
"Mi é bastato poco! Ho spezzato l'incantesimo illusorio che trasformava quelle bestiacce in Uccelli del Paradiso!"
Ruben era pensoso.
"Sono particolarmente bravo con la magia illusoria."
"Caspita Sil, sei un grande!" esclamó Krista.
Ruben poi intervenne.
"Gli Strix posso creare incantesimi illusori?!"
"Em...No Ruby!" rispose il folletto.
"Allora questa é la conferma che la Nowhere-corp ci sta tenendo d'occhio!Viglio dire...qualcuno ha gettato un'incantesimo illusorio sugli Strix!" continuó Ruben "Se non uccidiamo quegli uccellacci, rischiamo che qualcuno di veramente potente arrivi e ci uccida prima che lo facciano loro!"
"Sarebbe terribile!" esclamó il gemello.
"Forza! Continuiamo!" incitó Silver "Non fatevi pervadere da pensieri negativi...gli Strix sentono anche l'odore della paura."
Finito quel campo di alberi con gli uccelli ingabbiati, i cinque ne attraversarono un altro in cui crescevano dei fiori identici a dei girasoli, solo di colore bianco.
"Che spettacolo!" esclamó Xander.
"Cosa sono Silver?" chiese Ruben.
"Sono gli Albaflos!" rispose il folletto.
"Che carini!" osservó sorridente Amy.
"Oltre questo campo dovrebbe esserci Mykes, la riconosceremo per l'abbondanza di funghi che ospita!" sopraggiunse Silver.
Camminarono per una ventina di minuti, quando tutti e cinque iniziarono ad avvertire un odore sgradevole che li fece preoccupare, in quanto a tutti venne in mente la stessa cosa.
"Sangue?!" chiese Ruben incerto.
"Temo di si Ruby!" rispose il folletto.
"L'ultima volta che abbiamo sentito un odore cosí forte é stato ieri nell'Aula Omega!" affermó Xander con aria preoccupata.
"Si..." continuó Amy "quando all'interno di quelle gemme giganti c'erano tutti quei cadaveri!".
"E se gli Strix avessero fatto lo stesso con gli abitanti di Mykes?" domandó impaurito Ruben.
"Incrociamo le dita e speriamo di no!" disse Amy.
I ragazzi accelerarono il passo e arrivarono finalmente alle porte di Mykes, la cittá dei funghi.
"I Micèti!" urló Silver inquieto.
Il folletto voló rapidamente all'interno della cittá, e i gemelli lo seguirono correndo.
"Silver ma che?!"
I Gemini non sapevano cosa fosse preso al piccolo folletto, cosí non proferirono parola; corsero per raggiungerlo ed andarono dietro un'alta roccia piena di licheni.
Silver era lá, spaventato, e fissava per terra.
"Quello che temevo..." sussurró.

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