6-Place Palace

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"Ah, Silver" parló Propus frugando su un taschino "ti devo ridare una cosa!"
"Di che si tratta?" domandó il folletto.
Propus estrasse una catena dorata da un taschino e la diede al folletto.
"Ah giusto, la bussola!"
Attaccato in fondo alla catenina c'era la bussola dorata che li aveva guidati nel deserto di Wasteland, e che la Nana Bianca aveva preso in prestito per verificare che si trattasse dei Gemini.
"Mettila al collo Sil!" incitó Amy.
Il folletto se la mise al collo.
"Ma cosa ci dovrei fare ora?"
"La Nana Bianca mi ha detto che ti indicherá qualunque strada, se lo desideri."
Silver se la rigiró tra le mani; nessun tragitto colorato era raffigurato sul fondo celestino, c'era solamente il disegnino della rosa bianca al centro.
"Ma la Nana Bianca parla?!" fece sottovoce Ruben al gemello.
Xander fece le spallucce stupito.
"Ma...mi tolga una curiositá Propus." intervenne il folletto "É stata sua l'idea di farmi grattare sulla pergamena e sul messaggio che mi avete inviato?!"
"Bhe...si. Ovvio!
Mia nonna diceva sempre: Se non sei certo di qualcosa, gratta!"
I quattro gemelli si guardarono tra loro increduli. Xander e Ruben erano divertiti.
"É un genio, Propus!" esclamó Silver sorridente "Io infatti mi gratto la testa quando sono confuso!"
"É queso lo spirito giusto, Silver!" affermó fiero il capo della Place-corp.
La figura del Place-palace si stava facendo sempre piú imponente, e i sei stavano camminando ininterrottamente sul pratino che ricopriva tutta la faccia superiore di Mebsuta, la Stella Maggiore, disseminato di alti cristalli trasparenti.
La volta celeste era di un blu oltremare acceso e le dodici costellazioni splendevano fulgidamente sopra le loro teste, assieme alle tre stelle che componevano l'asterismo del Triangolo Estivo: Vega, Deneb e Altair.
Piú si avvicinavano a quella splendida costruzione, e piú in lontananza si vedeva, oltre il recinto dorato che delimitava l'immenso giardino, un'altra isola fluttuante ricoperta dal prato.
"Mebsuta e Mekbuda" disse Krista, riflettendo.
"Non erano due stelle della costellazione dei Gemini?" chiese Ruben.
"Esatto!" rispose lei "Mebsuta...epsilon geminorum, e Mekbuda...zeta geminorum."
"Cavolo Kry, sei un mostro!" esclamó Xander.
"Ehy, bada a come parli Xander!"
"No Kry, lui intendeva dire che conosci molte cose, per quanto riguarda il cielo!" ribatté Amy, mentre Silver e Ruben ridevano.
"Lasciate in pace la cara Krista." ridacchió Propus, facendo l'occhiolino alla ragazza.
Lei divenne fucsia, e guardó verso il basso.
Il cuore le batteva all'impazzata.
"Non si era mai comportata cosí con un ragazzo" sussurró Amy all'orecchio di Ruben.
"Un ragazzo?!" intervenne Xander sbalordito, cercando di modulare la voce in modo da non essere udito "Ma avrá duecento anni...come fai a chiamarlo ragazzo?!"
"Eh..." sospiró Ruben "non era questo il punto Xandy!"
Il cielo all'orizzonte si faceva gradualmente piú chiaro, uno scenario simile a quello osservato sulla Terra dopo il tramonto, mentre in alto la volta stellare somigliava a quella osservabile di notte sul Pianeta Azzurro, dato che le tipiche nubi arcobaleno non erano presenti a cambiare il colore del cielo. Se i Gemini avessero camminato a testa alta, avvrebbero potuto pensare di stare a casa, sul loro pianeta, tanto simile ma tanto diverso da Posto.
Giunsero ai piedi dello splendente e misterioso Place-palace, circondato da quella bianca muraglia di marmo, al cui ingresso c'era un cancello dorato simile a quello di Wasteland.
L'entrata era del tutto simile a quella pervil deserto e ai lati del cancello d'oro c'erano due statue da una parte e due dall'altra, sempre di marmo bianco.
"É tutto cosí bianco e candido" mormoró Amy incantata.
Gli occhi dei quattro gemelli caddero sulle statue.
"Wasat!" esclamó Amy, notando che una delle statue era identica a quella della donna arciere al cancello del Westerlund; tendeva l'arco verso l'alto, aveva la sacra Cornucopia sulla schiena e dei lunghi e fluenti capelli terminavano abboccolati sulla schiena.
"Quello invece é Castor, mi ricordo!" affermó Xander indicando la statua marmorea di un guerriero. Il sovrano con i capelli fino al collo, brandiva la sua spada a forma di tridente rovesciato, vestito come un cavaliere.
"Sono stupende!" disse Ruben.
"Guardate quello é Pollux!" indicó Silver.
Accanto alla statua di Castor, c'era suo fratello Pollux, sovrano del Sud, dai capelli lisci e lunghi e la barba.
Impugnava una spada differente da quella del fratello, in quanto la sua lama era molto piú larga.
"E quella é Alhena!" concluse Propus, un po' malinconico.
La restante opera d'arte di marmo, proprio accanto a quella di Wasat, a sinistra del cancello, raffigurava una donna con i capelli raccolti in uno chignón e una frangia para sulla fronte che teneva in mano la sua arma, ovvero un enorme ventaglio.
"Entriamo!" incitó Propus.
Questo fece un passo avanti e avvicinó la mano alla sua cintura dorata.
Staccó quell'ornamento d'oro a forma di lettera Eta (η) come una calamita, e lo introdusse come una chiave nella serratura.
"Fortee!" ammiró Xander.
Il cancello dorato inizió ad aprirsi.
"Potrete farlo anche voi. Quando volete potrete uscire e rientrare dal Place-palace usando quelle!"
Propus indicó le cinture dorate che anche i Gemini indossavano.
Anche su di esse c'erano delle lettere dorate attaccate come calamite, ed erano proprio le chiavi per aprire il cancello.
"Tu Sil userai la bussola!" continuó il capo della Place-corp.
"Waw, quante funzionalitá questa bussola, mi piace!" disse tutto sorridente il folletto.
"Nekoluna aveva proprio pensato a tutto!"
"Se vuoi dopo puoi andare a ringraziarla di persona." continuó Propus.
"Nekoluna é quí?" domandó Silver, varcando assieme agli altri il cancello dorato.
"Ma certo!" esclamó a gran voce l'uomo alato "É sempre stata quí!"
Silver rimase ammutolito e sbalordito, le parole non gli uscivano dalla bocca.
Ora la vera essenza del Place Palace venne mostrata ai cinque.
Rimasero a bocca aperta alla vista dell'edificio, in particolar modo Ruben.
"Ma è..." balbettò Xander.
"Meraviglioso." concluse Amy.
Il quartier generale era un immenso palazzo simile ad una cattedrale gotica: possedeva una facciata appuntita tutta bianca piena di sculture e statue; il portone d'ingresso era altissimo e saturo di immagini colorate e mosaici.
Al centro della facciata, in alto, un enorme rosone richiamava l'attenzione.
"È splendido." sussurrò Krista.
"Carino vero?" esclamò fiero Propus con le mani sui fianchi "Il nostro giogliellino!"
"Archi rampanti...archi a sesto acuto...pinnacoli..." mormorò incantato Ruben "è proprio come una bellissima chiesa gotica."
Una stradina di sassolini bianchi che attraversava la porzione di prato attorno al Place-palace, li collegava al bellissimo portone d'ingresso.
"É incantevole, guardate la cupola! indicò Amy.
Da dietro la facciata si stagliava una cupola blu oltremare con dei dettagli dorati ed in cima possedeva la statua in oro di un angelo.
"È da lí..." intervenne Propus "che il palazzo attrae a sè la luce delle costellazioni. Proprio da quella statua d'angelo."
Proseguirono lungo la stradina e si avvicinarono al portone.
"Quante statue...mamma mia..." disse Silver, che alzando lo sguardo non riusciva ad inquadrare tutto il palazzo.
"Ma sono...gargoille." notò Ruben.
"È vero, fanno paura..." mormorò Amy incupendosi.
Alcune statue bianche marmoree impreziosivano la facciata della costruzione su incavature, mentre altre si stagliavano alte sopra i pinnacoli appuntiti che davano al Place Palace autorità, imponenza e mistero.
"È vero...sembrano dei mostri." aggiunse Xander aggrottando le sopracciglia.
"In un palazzo come questo che ci fanno tutti questi mostri?!" chiese Krista.
"Sono 118 in tutto." intervenne serio Propus.
"118 diavoli che gravitano attorno al Paradiso, incapaci di entrarvi e di accedere alla luce."
Silver ingurgitò.
Propus aprí il portone.
Ció che i ragazzi e il folletto si trovarono di fronte era a dir poco mozzafiato: un largo corridoio tutto bianco dalle pareti di marmo; c'erano moltissime colonne bianche attaccate al muro ed ai lati, negli spazi tra una colonna e l'altra, delle torce illuminavano la via con dei fuochi argentati.
"Wooo" sussurrò Krista.
"Che bel soffitto!" ammiró Ruben alzando gli occhi.
L'altissimo soffitto era completamente blu scuro con una miriade di stelline dorate disegnate, proprio come quello dell'Asteroide.
I ragazzi avanzarono di qualche passo; il suono dei loro piedi sul pavimento marmoreo risuonavano nella bianca atmosfera.
In lontananza un grande atrio splendeva di luci arcobaleno.
Silver si girò di spalle, notando il grosso rosone dall'interno, che filtrava come un prisma, la luce delle stelle.
"Quella stella..." mormorò ipnotizzato da quella luce.
Al centro del rosone, avvolta da una miriade di decorazioni floreali vi era una stella inscritta in un cerchio.
"Avanti." incitó Propus.
Giunsero in silenzio all'imbocco dell'atrio, un luogo silenzioso ed ampio.
Un'enorme lampadario a cristalli trasparenti pendeva al centro dell'atrio e delle vetrate colorate alte ed appuntite permettevano la vista delle costellazioni celesti.
"Quante porte, cavolo..." sussurró Xander gurandosi intorno e notando la grande quantitá di porte sulle pareti. Ogni porta era di un colore diverso e situata su ogni parete dell'atrio, il cui pavimento era un poligono a venti lati.
"Ma...il lampadario...vola!?" esclamò incerta Amy, alzando lo sguardo.
Aveva visto giusto: il soffitto era altissimo e a reggere quel lampadario di cristalli non era presente alcuna corda o catena.
"È appuntito?!" notò Krista squadrando il soffito.
"No..." rispose a naso in sú Ruben "quella è la cupola."
"Beeeellaaa." ammirò Xander.
La gigantesca cupola dall'interno possedeva un colore azzurrino con delle nuvole bianche dipinte; una moltitudine di angioletti e putti vorticavano stampati tra la nuvole protraendosi verso la punta della cupola.
D'un tratto una porta blu scura si spalancó e due figure fluttuanti vennero verso i ragazzi.
"I Geminiii...sono i Geminiii!" gridó un animaletto volante dalla voce stridula.
"Si Kripto sono i Gemini!" disse Propus.
"Piacere ragazzi...il mio nome é Kripto...membro Kappa per intenderci!" balbettó l'animaletto.
Questo era un pipistrello color viola accesso con due minuscoli occhietti grigi, sulla cui schiena c'era disegnata di nero la lettera greca kappa (κ).
"Che carinooo!" fece Krista.
"Ma Kry...é orribile!" mormoró la gemella.
"Sono orribile?! Guarda che le mie orecchie sentono ogni cosa Amy..."
"Oh scusa Kripto...non volevo...io" disse imbarazzata Amy.
"Non ti preoccupare...sei una dei Gemini!" continuó il pipistrello violetto.
"Ma cosa centra?" domandó a bassa voce Ruben al fratello.
"Siamo i Gemini Ruben" rispose Xander fiero "qui ci trattano da dei!"
"Identificazione...indentificazione..." esclamó una voce robotica e priva di espressione.
"Oh...scusatelo" disse Kripto "lui é Iridio!"
"Membro Iota, membro Iota!" continuó la creatura volante.
Iridio era un essere dalla forma di un grosso occhio volante, con tanto di palpebre e ciglia, e un iride di tutti i colori dell'arcobaleno.
La sua pupilla era dorata e sottilissima, a forma di Ι.
"Come é buffo" ridacchió Amy.
"Identificazione..." insistette Iridio.
"Eh va bene Iridio...identificazione" lo assecondó Propus rassegnato.
L'occhio volante si avvicinó ai quattro gemelli, che impacciati si guardarono attorno.
Dalla pupilla sottilissima della creatura fuoriscí un raggio di luce multicolore che lentamente attraversó orizzontalmente i corpi dei ragazzi.
"Xander...Krista...Amy...Ruben, Silver" disse l'occhio fluttuante.
"Riconoscimento effettuato!"
"Fiuu" sospiró Amy.
"Immatricolazione immatricolazione!"
"Si Iridio, ora li immatricolo" esclamó Propus.
"Andiamo ragazzi!"
"Ma non ci aveva giá immatricolati Torio?" domandó Xander.
"Bha...non fate caso a ció che vi dice quella vecchia testuggine!"
"Ci vediamo dopo nella sala riunioni!" squittí tutto agitato Kripto, svolazzando sul posto.
"É eccitatissimo...capitelo" concluse Propus.
I ragazzi risero.
Mentre il pipistrello e l'occhio arcobaleno si allontanavano, i sei raggiunsero una porta gialla, e vi entrarono.
Oltre la soglia c'era un corridoio basso e stretto illuminato da luci al neon sul soffitto, ai cui lati vi erano moltissimi quadri e dipinti di ogni forma e dimensione, e un tappeto viola ricopriva il pavimento.
"Pollux...se non sbaglio!" disse Ruben estasiato "Che tecnica...impeccabile."
Oltre le raffigurazioni degli astri e dell'Universo, c'erano dei dipinti che ritraevano dei personaggi, nobili all'apparenza.
"Chi sono di preciso?" domandó Xander.
Propus si fermó.
"Guardate..."
Indicó col dito un enorme dipinto sul muro.
"Questi sono i quattro fratelli."
"Waw!" eclamarono Amy e Silver all'unisono.
La raffigurazione ritraeva quattro guerrieri muniti di armature splendenti, nella stessa posa di quelli delle statue a fianco del cancello d'entrata.
"Castor, dagli occhi di zaffiro...Pollux, dagli occhi di rubino...Alhena, dagli occhi d'ametista e Wasat, dagli occhi di smeraldo!"
"Ti somiglia Kry!" disse Amy, in riferimento alla donna con lo chignón e il grosso ventaglio.
"Ah...ma smettila!" ribatté Krista.
Castor aveva dei capelli argentati fino al collo, impugnava la sua sottile spada ed era a cavallo di una bestia mistica, metá caprone e metá pesce argentato.
"Ma é il Caper!" indicó Silver.
"Vuoi dire il capricorno?!" esclamò sorpreso Xander.
Pollux, dalla barba e i capelli lunghi castani, dello stesso colore di Wasat, brandiva la possente spada avvolta da fiamme arancioni, in serra ad un leone dorato.
"E quello é il Leo...non ci sono dubbi." continuó il folletto.
Le due sovrane sorelle invece non cavalcavano alcuna bestia, ma una di esse, Wasat, era inginocchiata e tendeva l'arco, mentre Alhena, dai capelli corvini raccolti, teneva in mano il suo ventaglio color porpora, avvolto da nubi vorticanti.
"Sono...bellissimi" ammiró Amy.
"Già...un quadro magnifico." aggiunse incantato Ruben.
Restando per un po' ad ammirare la scena ritratta in uno sfondo stellare, i Gemini, il folletto e Propus procedettero ancora, per giungere in una piccolissima stanzina tutta bianca illuminata da candele appese al muro.

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