7-Cerbero

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"Senta Caronte..." inizió a parlare Krista "vorrei chiederle una cosa. Non so peró se saprá rispondermi."
"Chiedi e ti sará risposto." disse il vecchio.
"Ma...lei come fa a sapere tutte queste informazioni riguardanti i 118...?! Insomma, ci ha rivelato dettagli che solo uno della Nowhere-corp avrebbe potuto sapere."
"Quindi mi stai chiedendo se sono coinvolto nel Progetto Omega."
"Progett...bhe, insomma..." balbettò Krista "so che non fa parte dei 118, peró...mi domandavo come é in possesso di queste informazioni."
Caronte arrestó le braccia; le sue mani grigie e bitorzolute allentarono la presa sul remo d'ebano.
La barca nera si fermó sullo specchio d'argento quale era l'Acheronte; non si mosse nessuna onda, nessun cerchio d'acqua si increspó attorno alla barca.
"Cerbero.
Lui mi informa costantemente delle mosse di Ununoctio e della Nowhere-corp."
"Ma...lei e Cerbero, insomma, interagite?!" domandó titubante Ruben.
"Siamo piú vicini di quanto pensiate." rispose Caronte, dando le spalle ai Gemini.
"Lui vede cosa faccio. Mi spia.
E aspetta il momento giusto per uscire dal fiume."
"Io non voglio che la uccida!" esclamó Amy, impaurita.
"Morendo, come vi ho giá detto, spezzerei solo le ragnatele che mi tengono legato alla bestia.
Non farei altro che giovarne."
"Che cosa triste e brutta da dire." mormoró Ruben "Morire per essere liberi."
"Perché si é fermato?!" gli chiese Xander.
"Da questo punto in poi entriamo nella zona di proprietá di Cerbero."
"Quindi dobbiamo stare all'erta?!" continuó Krista.
Caronte non rispose; riprese a remare e la barca nera ripartí lenta sull'Acheronte.
Amy incroció cauta gli avambracci davanti a se e Xander afferró il pugnale appeso a tracolla.
Ruben cercó di capire in tutti i modi come avrebbe potuto evocare il "Magnetar", e come l'avrebbe sfruttato al meglio.
"Devo...colpire Cerbero?!" pensó a voce alta guardando in alto "No. Se facessi cosí Cerbero diverrebbe il nucleo attrattivo...
invece se colpissi un oggetto appuntito o qualcos'altro vicino a lui, lo farei attirare lì e forse lo ucciderei..."
"Ma che farfugli Rub?!" gli chiese Krista.
"Sto cercando di capire come usare il regalo di Promezio...
piuttosto, te come va? Ti trovi bene con il dono di Silver?"
Krista guardó la sacchetta verde contente l'olio di tarassaco, poi si ricordó che era vuota, in quanto la aveva usata tutta per purificare l'occhio di Xander.
"Non...non ne ho piú." balbettó Krista.
"Riempila con le acque dell'Acheronte." disse con voce roca Caronte.
"Come?!" esclamó la ragazza.
"Penso che tu debba riempire la boccetta con l'acqua del fiume." le sussurró Amy.
"Giá, il Fiume del Dolore ha poteri curativi." affermó Xander.
"É cuioso no?!" sorrise Ruben "Che il Fiume del Dolore possieda un potere che allevia il dolore stesso."
"Il simile scioglie il simile!" esclamó Caronte.
Mentre la barca avanzava sul pelo dell'Acheronte, Krista levó la boccetta di cristallo, la stappó e la riempí con le acque tiepide del fiume.
"Non si arrabbierá?! Cerbero intendo." disse lei richiudendo la boccetta.
"Promettetemi una cosa" continuó Caronte ignorando la domanda della ragazza "qualunque cosa i vostri occhi dovessero vedere... non esitate a uccidere quella bestia."
Mentre i ragazzi si domandavano come e dove avrebbero incontrato e sconfitto Cerbero, la foschia viola si levava, e la figura del cimitero con i cipressi si staglió nella sua maestositá.
Le nubi lilla vorticavano al Nadìr, e un vento forte attirava il fiume oltre l'arco ogivale di pietra d'avorio.
Dentro le mura diroccate i cipressi scuri coprivano qualcosa; finalmente la barca del traghettatore oscuro si appressó all'arco bianco.
"Che scena pittoresca e spettrale allo stesso tempo." ammiró Ruben letteralmente senza fiato.
Il vento era forte e la corrente muoveva la barca senza il bisogno del remo.
Sulle mura erano presenti sottili finestre allungate e l'acqua dell'Acheronte circondava quell'isola dei morti ed entrava attraverso fessure nella roccia.
Dentro le mura, oltre la macchia di cipressi, fiumi e ruscelli si aggrovigliavano come una rete.
Ruben notó delle statue bianche.di persone alate, come angeli adagiati su alte colonne di pietra: erano diciassette.
I ragazzi entrarono dentro il boschetto scuro con la barca, e questa si fermó accanto alla sponda del fiume.
Lo spettacolo era affascinante e stregato: una miriade di fiumi e torrenti filtravano tra i cipressi dentro le mura e convergevano fino al centro dell'isola, in un buco di nubi nere che girava e sembrava divorare ogni cosa.
Persino la luce sembrava venire inghiottita da quel buco nero.
"Ma é come una ragnatela!" osservó Amy, affascinata.
I fiumi d'argento dipingevano proprio una grossa ragnatela sul suolo bianco e roccioso dell'isola, come ad indicare una trappola mortale.
"Basta che non ci sono i ragni...poi tutto va bene." esclamó inorridita Krista, che aveva sempre schifato ogni genere di insetto, al contrario della gemella.
Tra i fiumi che scorrevano, proprio nei buchi della "ragnatela", c'erano delle regioni di pietra bianca; i Gemini uscirono dalla barca e misero i piedi su uno di questi spazi umidi.
Caronte rimase sull'imbarcazione.
"Quindi quello é il Blazar." bisbiglió a occhi sgranati Amy.
"É proprio come un buco nero spaziale." disse estasiata Krista "Solo in miniatura."
"E oltre questo Blazar c'é il Tartaros." aggiunse Xander.
"Abyssus, Abyssum invocat!" recitó lento il vecchio, scandendo ogni parola in modo da farle penetrare bene nella testa dei Gemini.
"L'abisso invoca l'abisso." ripeté poi.
"Io non...ci entro là!" esclamó Amy contrariata.
"In realtá...non é che l'idea di entrare là dentro mi vada tanto a genio." aggiunse Ruben guardando il gemello; quest'ultimo deglutí.
"Bhe?! Vi tirate indietro adesso?" esclamó Krista "Siamo finalmente davanti a questo maledettissimo Blazar.
Ci siamo arrivati, ci pensate?!
Dopo tutto quello che abbiamo passato vi spaventa un coso del genere? Un buco?"
"Ma Kry...non sappiamo cosa c'é dietro a quel buco.
Potrebbe anche essere una trappola mortale, per quanto ne sappiamo." replicó la sorella "Insomma, le ragnatele sono proprio trappole per insetti".
"É la prima volta che non so cosa dire, sul serio." disse Xander incerto.
Il nero traghettatore guardava i gemelli attraverso quelle fiaccole cremisi, immobile come una statua.
Le nubi lilla vorticavano furiose ed entravano nel nucleo di quel buco nero: una sfera di composizione misteriosa che sembrava brillare di una luce nera.
"E se...ci provassimo?" chiese Ruben "Caronte, cosa ci suggerisci?"
Il traghettatore anziano guardó il Blazar.
"Ció che non si vede spaventa l'uomo, ahimè!" affermó lui.
"Ci puoi assicurare che non ci succederá niente di male una volta attraversato quell'affare?" insistette Amy.
"Non vi posso assicurare nulla, in quanto non sono mai stato aldilá del Blazar.
Mi é proibito l'accesso al Tartaros."
"Questa non ci voleva." sbuffó Krista.
"Siete disposti a rischiare per scoprire cosa si cela dietro le ombre?" incalzó Caronte.
I Gemini si guardarono tra loro.
Due fiumi grigi scorrevano scavando nella roccia bianca, confinando i ragazzi in una piccola regione rocciosa preda degli schizzi freddi.
La barca aguzza di Caronte era ferma come per magia.
Le alte mura diroccate opprimevano i Gemini e, come una cupola, in alto le nubi vorticose tingevano il cielo di lilla.
Il vento strillava e i fiumi scorrevano ipnoticamente, convergendo verso quella palla di materia oscura al centro del Blazar.
I gemelli avevano la mente confusa e il cuore batteva forte a tutti e quattro nel petto.
Krista inizió a muovere a piccoli scatti la gamba dal nervosismo; Amy inizió a mangiarsi le unghie e Xander si strappó una pellicina del labbro facendo uscire del sangue.
"Ma dai!" esclamó Ruben ai compagni "Ma vi siete visti?
Sembrate tre cani bastonati!"
"Ma taci. Ti sembra una situazione facile?!" replicó Krista.
"No, ma almeno cercate di mantenere la cal...!"
"Sta arrivando." affermó con voce grottesca il vecchio immobile.
I Gemini impanicati scattarono con gli occhi verso Caronte e si armarono.
"Cerbero é quì?!" balbettó Xander.
"Si. É quí." rispose il traghettatore.
"E lei non ha paura, Caronte?" fece Amy incrociando gli avambracci.
Il traghettatore non rispose all'interrogativo; tuttavia disse:
"Ricordate ció che vi ho detto prima...
qualunque cosa i vostri occhi vedranno, non dovete farvi sopraffare dalle ombre del Mostro.
Cancellate per sempre l'esistenza di Cerbero, cosí forse piú stelle brilleranno nel cielo."
"Lo faremo. Parola nostra." affermó. deciso Ruben.
"Eccolo. Arriva." ripeté lentamente Caronte.
"Mi raccoman..."
Il vecchio si piegó su se stesso e tossí; uno schizzo scarlatto partí dall'ombra del cappuccio: era sangue.
Il vecchio si portó le ossute mani grige allo stomaco e cadde fuori dalla barca, accanto ai Gemini.
"Caronte, che hai?!" urló Krista.
La barba scintillava come un groviglio di fila d'argento.
Il suo volto scavato sotto il cappuccio era quasi visibile e i suoi occhi rossi e luminosi ardevano ancora di piú.
"Non si sente bene?" chiese Xander.
"É quí. É quí." ripeté Caronte tossendo.
"Mi ha...colpito."
Il vecchio con le vesti nere si contorceva dal dolore, e come in preda ad una crisi epilettica si agitava a terra scuotendo il capo.
I gemelli si allontanarono impauriti.
"Cerbero ha attaccato Caronte?!" mormoró tremante Amy, con un nodo alla gola.
"Guardate!" indicó Xander in cielo.
Le nubi lilla si stavano fermando; il cielo rosso si stava aprendo ed il vento stava cessando di ululare furioso.
I corsi d'acqua vennero risucchiati tutti dal Blazar, e sotto l'arco da cui fluiva l'Acheronte, si alzó un muro bianco.
Tutta l'acqua venne prosciugata e inghiottita dal buco nero, e non rimase altró che una distesa bianca umida con dune rocciose.
"Il Blazar...sta scomparendo?!" balbettó incredula Krista.
Sotto al cielo sanguigno la sfera nera del Blazar scomparve e l'aria si placó.
Era come se quel posto si stesse tramutando in un'arena: il campo di battaglia nel quale i Gemini avrebbero affrontato Cerbero.
Al posto del buco nero non era rimasto nulla, solo roccia bianca.
Caronte si dimenava nel terreno e tentava invano di dire qualcosa.
"Caronte cos'hai?!" gridó Ruben.
"Io ho troppa paura."
Amy generó lo scudo verde e inglobó anche il povero vecchio che gemeva.
"No! No! No!" strillava Caronte.
Il corpo del vecchio si riempí di vene pulsanti che si gonfiarono sotto la pelle grigia delle mani.
Queste si ingrossarono e le sue unghie si affilarono ancora di piú.
Mentre i ragazzi indietreggiavano dentro la bolla di Amy, guardavano la scena raccapricciati.
"Amy, togli la barriera ed allontaniamoci!" ordinó la sorella.
"Ma il signor Caronte...!"
"Lascialo perdere, allontaniamoci da lui!" gridó Xander.
"Lo cureró io dopo!" continuó Krista, con la fronte bagnata di sudore.
Amy, titubante, fece scomparire la barriera ed afferró delle foglioline di Leablades.
Il corpo di Caronte crebbe, e le sue vesti nere si strapparono di colpo.
Una carcassa grigia si irrobustí, e dei peli neri spuntarono dalla pelle del vecchio.
Krista volle vomitare, ma si trattenne.
"Cos'é questo schifo?!" urló Xander.
"Non posso credere che sotto quel mantello ci sia quella cosa..." parlottó ad occhi sbarrati Ruben.
Il cappuccio nero si laceró e un muso nero e aguzzo mostró i denti affilati e gli occhi rossi.
Una coda pelosa spuntó dalla schiena del mostro ed altre due teste emersero dalla spalle della bestia.
I Gemini indietreggiarono; Xander sfoderó il pugnale.
"No...non puó essere vero...mi rifiuto di crederci..." bisbiglió Amy.
Una bestia a quattro zampe alta circa due metri ringhiava rumorosamente con tutte e tre le teste canine.
Aveva le zampe e il corpo pelosi, una coda lunga e denti affilati, da cui sgocciolava della saliva.
"Caronte...sei tu?" domandó Ruben in preda al panico.
"No Ruben. Io credo che questo sia Cerbero!" rettificó Krista rassegnata.
"Caronte era...Cerbero?!" balbettó Xander.
"Non ci credo...no." ripeteva Amy.
La bestia si stabilizzó e corse verso i quattro; Amy generó una barriera enorme, cosí da poter tenere le distanze con quell'essere, e questo vi si scaglió contro.
La bolla fluorescente venne percossa potentemente, come un terremoto, e a Krista il cuore acceleró. Aveva sempre avuto la fobia della terra che tremava.
"Non possiamo...non possiamo ucciderlo.
Sarebbe come uccidere Caronte." si disperó Amy.
"Ricordi quello che ha detto?" disse Xander "Non dobbiamo farci scrupoli, dobbiamo eliminarlo a tutti i costi."
Amy si mise le mani tra i capelli, sconcertata.
"Dopotutto é anche ció che lui stesso desidera." aggiunse Krista, col fiatone "Liberarsi dalla ragnatela che lo incatena a quel cane!"
Ruben non guardava la creatura; non ci riusciva. Si era addirittura voltato di spalle.
"Oh Santo Cielo é un cane." indicó Xander col viso paonazzo e incredulo.
Si voltó lentamente verso Amy.
"É vero...Ruben ha...paura dei..."
"Io sono sicuro che quello non é Caronte.
Quella é una bestia demoniaca che si é impossessata di lui." affermó convinto Ruben, che piano piano si stava girando a guardare la bestia tricefala.
"Che sia lui stesso o un demone...dobbiamo eliminarlo." concluse Krista.
La ragazza fece scattare la Gamma Geminorum, e fulmini lilla perforarono il cielo e caddero tutt'attorno al bestione ringhioso.
Un'esplosione purpurea generó nubi nere che accecarono i Gemini e il cane a tre teste.
Il suo latrato era qualcosa di inudibile: sembrava un connubio tra un animale che piangeva e una bestia che ringhiava.
La nube si levó e mostró Cerbero col pelo in parte bruciacchiato.
"Ruben, attaccalo ora!" gli ordinó il gemello.
"Ma...il fuoco lo consumerá all'istante!" esclamó preoccupato il ragazzo.
"Forza Amy, colpiscilo con la Leablades!" disse Krista alla sorella.
Amy si limitó a fare 'no' con la testa.
"Ci farete ammazzare!" li rimproveró Krista "Io non ho abbastanza energia per evocare altri fulmini."
"Forza Ruben, crea la fenice!" insistette Xander, agitato.
Cerbero prese la rincorsa, e scattó furtivo verso il quattro gemelli.
Ruben comprese che non poteva venire schiacciato e straziato da Cerbero, o Caronte che sia, e fu pronto ad espirare delle fiamme, se quello avrebbe protetto lui stesso e gli altri.
Fu preceduto da Amy, che disperata tolse la barriera e lanció tre Leablades sul volto centrale del cane; una delle teste ora non poteva usare la vista.
"É orribile...ferire quella bestia sapendo che é Caronte..." balbettó Amy ricreando lo scudo.
"Quello NON É CARONTE!" scandí furibonda Krista.
"Allontaniamoci!" disse Xander.
I quattro indietreggiarono rapidi, protetti dalla bolla verde che si spostava con essi.
Cerbero gemeva dolorante con gli occhi della testa centrale che sanguinavano.
"E tu stupido, che cavolo aspetti?!" urló Xander al fratello "Sai che puoi usare il tuo potere, e non lo sfrutti?! Sei incosciente e sconsiderato Ruben."
"Dato che sei tanto bravo a parole Xandy, perché non ci pensi tu a colpire Caron...Cerbero!"
"Io...lo sai che non posso usare l'acqua!"
Ruben sbuffó.
"Dice agli altri cosa devono fare, quando é il primo a non poter far nulla..." borbottó sottovoce.
"Ragazzi, non litigate ora! La situazione é brutta." esclamó Krista.
"Ok ok allora! Mi avete stufato tutti quanti!" gridó Ruben "Amy togli la barriera!"
"P-perché?!" balbettó lei.
"Toglila e basta!" insistette il ragazzo con le sopracciglia aggrottate.
"Amy, sbrigati sciocca!" la spronó Krista.
La ragazza annulló la bara magica, e Ruben, all'apparenza deciso, ma in realtá dubbioso su cosa stesse facendo, espiró la fenice di fiamme.
Cerbero la evitó e corse dai ragazzi ringhiante.
"Saltiamo!" urló Xander.
I ragazzi si diedero la mano e saltarono con tutte le loro forze in aria.
Le pietre brillarono sulla loro fronte, e pure le ali dorate sui loro stivali.
Si alzarono a tre metri da terra, mentre Amy chiudeva gli occhi, e Cerbero si rizzó sulle zampe posteriori e con i denti affilati di uno dei tre musi, afferró lo stivale di Ruben e lo strattonó a terra.
Il colpo venne attutito dalla barriera di Amy che si generó per una attimo attorno al malcapitato e poi scoppió.
I tre ragazzi atterrarono.

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