6-Propus

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"Che bello, la vista é...indescrivibile!" esclamó Xander, scrutando il paesaggio sottostante.
Un fascio di luce bianca collegava la Rosa dei Venti alla Stella Maggiore, e i Gemini e il folletto lo stavano attraversando a gran velocitá, sospesi nell'aria.
Il deserto di Wasteland ormai appariva come una zona giallastra pressappoco circolare, e tutt'intorno vi era la Grande Muraglia che lo delimitava, avvolta dall'incantesimo Magnetar, che avrebbe attratto a sè qualunque cosa si fosse trovata nel suo raggio d'azione.
Poco oltre le mura protettive si diramavano i quattro bracci appuntiti dell'Isola di Posto, ancora non pienamente osservabili dai ragazzi.
"Chissá quanto continueremo a salire?" chiese Amy a occhi chiusi.
"Di questo passo raggiungeremo il cielo." continuó Krista.
Una macchia bianca si notava a nord-ovest del deserto, proprio la bella cittá di Antartica; ad ovest c'erano dei campi verdi che corrispondevano alle Floride Pianure; a sud c'era un terreno roccioso al di sotto del quale era situata la cittá di Volcania e a nord c'erano dei territori per lo piú pianeggianti che presentavano tantissimi corsi d'aqua.
Infine ad est erano presenti tutti quei territori che i Gemini avevano attraversato con l'Asteroide: da Asterois, al Paese dei Balocchi a Petricor.
"Guardate!" indicó Krista.
Gli altri si girarono dove l'indice della ragazza puntava.
"Ma é l'Eridano!" esclamó Ruben.
Il fiume volante adagiato su un letto di roccia, partiva da nord-ovest, ovvero da Antartica, insieme ad altri piccoli corsi d'acqua che confluivano in esso; poi attraversava parte del territorio settentrionale e passava al braccio Est dell'Isola, gettandosi come una cascata in un'enorme voragine vicino ad Asterois.
"Vi ricordate?" ridacchió Xander "Il treno...la foresta...che momenti!"
I Gemini e Silver sorrisero.
Mentre salivano, l'immagine dell'Isola di Posto si faceva sempre piú completa, seppur sfocata, e notarono che l'Eridano risaliva da terra non lontano da Petricor, per poi contorcersi sopra a tutto il braccio orientale e gettarsi sull'oceano proprio sul punto piú ad est dell'Isola.
"Il mare, guardate!" indicó Ruben.
"Credo sia un oceano Ruben!" rettificó Xander.
"Si..." intervenne Silver "il grande Oceano Ennosigeo!"
"Ci sono altre isole oltre a Posto...nell'emisfero nascosto?" domandó incuriosita Krista.
"No...tutto mare." rispose secco il folletto "É una zona buia che non ha mai visto la luce della Stella Maggiore e di quella Minore!"
Piú salivano e piú l'Isola di Posto assumeva la forma di un'enorme rosa dei venti con solo quattro bracci appuntiti. Era affascinante vista da quell'altezza.
L'apice del braccio settentrionale dell'Isola coincideva col Polo Nord del pianeta, mentre quello del braccio meridionale, con il Polo Sud.
"La regione piú fiorente e rigogliosa é senz'altro il braccio Ovest!" disse incantata Amy, aprendo leggermente gli occhi e notando che verso la punta occidentale si stagliavano numerose foreste verdi.
"E suppongo la piú calda quella a sud!" continuó Ruben "Guardate!"
Il braccio meridionale era quello in cui la vegetazione era piú scarsa, ed era attraversato da una catena di montagne rocciose di colore rosso, che terminavano all'apice del braccio.
"Sapete" intervenne Silver "sulle punte precise dei quattro bracci ci sono ancora i bellissimi castelli dei sovrani!"
"Waww!" ammiró Xander.
"Il Castello di Zaffiro, la Rocca di Rubino, la Torre di Smeraldo e la Fortezza d'Ametista." continuó Silver.
Come nel primo giorno su Posto, in cui i ragazzi utilizzarono gli ombrelli gialli per salire di quota, incontrarono le nubi colorate che aleggiavano profumate nel cielo.
"Mi manca...la terra sotto i piedi..." disse Amy, che era diventata paonazza "non mi sento molto bene."
"Dai tranquilla Amy, siamo quasi arrivati!" cercó di consolarla Ruben, tenendole stretta la mano.
Silver le fece bere un sorso d'acqua e le consiglió di tenere chiusi gli occhi, sacrificando tuttavia quella vista incantata.
A Xander cadde l'occhio in una regione del braccio Nord, molto vicina alla Grande Muraglia di Wasteland; era una zona particolarmente ricca di corsi d'acqua e laghi ravvicinati.
"Oltremare..." pensó il ragazzo, la cui mente lo riportó al loro incontro con la bella principessa Maya, quella ninfa dai capelli turchesi e due occhi magnetici color acquamarina.
Xander si ricordó che la ninfa dalla pelle bianca era incapace di muoversi sulla terra, e questo particolare gli faceva provare compassione nei confronti di Maya, e tristezza. Non si spiegava il perché.
Si toccó il petto.
"Ti batte forte il cuore Xandy?" gli domandó Amy, che aveva per un secondo riaperto gli occhi.
"Ma no...che dici?!"
"A che pensi?"
"Ma, a tutto quello che ci é accaduto in questi giorni..."
"Sembra tutto cosí tranquillo da quassú!" disse Krista a Ruben "Eppure se penso che ci sono dei pazzi criminali e degli uccelli mostruosi che stanno facendo delle stragi..."
"Non pensarci Kry!" rispose Ruben, mettendole una mano sulla spalla "Non ti ricordi della promessa che mi feci a Mykes, la città dei Miceti?"
"Di che parli Ruben?"
"Mi promettesti che quando avremmo ricomposto la Gemma Geminorum, la prima cosa che avremmo fatto sarebbe stata riportare in vita tutti coloro che sono morti a causa dei 118!"
"Ah...giá, che stupida che sono!" esclamó lei dandosi dei colpetti sulla fronte.
"Quindi" continuó Ruben "non devi essere triste o abbattuta, ci penseremo noi a risolvere le cose...tutti insieme!"
Ruben mise entrambe le mani sulle spalle delle gemelle, e Xander fece lo stesso con Silver ed Amy.
Continuavano a salire, solcando l'atmosfera del pianeta in quel raggio di luce argentata.
La temperatura, al contrario di quanto si potesse pensare, non era molto alta: il raggio di luce li proteggeva dalle radiazioni delle due Stelle e permetteva loro di respirare a quell'alta quota.
"Mi raccomando, ora non alzate lo sguardo o rimarrete ciechi!" indicó il folletto "Sento che siamo quasi arrivati!"
D'un tratto le pietre dei ragazzi si accesero e un lampo potentissimo attraversó il cielo.
Quando tutto quel bianco se ne andó, i Gemini provarono dopo circa venti minuti, la piacevole sensazione di toccare la terra con i piedi.
"Finalmente! Non ce la facevo piú!" esclamó Amy.
"Ma...dove siamo?" domandó spaesato Xander.
I cinque si guardarono intorno. Regnava uno strano silenzio in quel luogo.
Era una sensazione piacevole, come di pace; il cielo era scuro, ma illuminato dalle costellazioni notturne.
I cinque ragazzi si erano ritrovati sopra un enorme prato verde, e alle loro spalle c'era una bellissima ed imponente costruzione luminescente protetta da alte mura bianche, all'apparenza di marmo.
Il terreno verde era disseminato di cristalli luminosi alti circa un metro e mezzo, e da lontano si vedeva una strana creatura simile ad una tartaruga che falciava il prato.
"Non ci capisco niente...ma dove siamo?" chiese Ruben.
"Non c'é dubbio" rispose Silver eccitato "siamo proprio sopra la Stella Maggiore!"
"Cooosa?" gridó incredula Krista il cui grido riecheggiò in quell'atmosfera pacata.
"Non ci credo..." fece Amy.
"Mebsuta e Mekbuda ragazzo!" lo corresse una voce da uomo come quella di un anziano.
"Chi ha parlato?" chiese Xander.
La figura di una grossa tartaruga di terra verde che camminava sulle due zampe posteriori si avvicinó ai cinque. Era una testuggine alta circa un metro e cinquanta; aveva dei folti baffi e sopracciglia grigio scuro e due occhialetti ovali che gli poggiavano sul becco da tartaruga.
Aveva inoltre un grosso guscio marrone sulla schiena con una grossa lettera "τ" incisa e una falce col manico di legno, proprio della medesima forma dell'incisione sulla corazza.
"Oh...siete voi!" fece Silver sollevato.
"Propus?!" domandó Xander al folletto.
"Oh no!" ridacchió Silver "Lui é..."
"Lasciate che mi presenti" disse l'anziana tartaruga "il mio nome é Torio e sono il membro Tau della Place-corp, nonché il piú anziano dell'organizzaz..."
Torio tossí.
"Oh Santo Cielo" disse Krista.
"...Vi do il benvenuto su Mebsuta Gemini...alle vostre spalle potete osservare il Place-Palace, quartier generale dell'organizzazione!"
I Gemini si voltarono e strizzarono gli occhi, nel tentativo di scorgere cosa nascondessero quelle alte mura marmoree.
"É stupendo!" ammiró Ruben.
"Vedo...una cupola?!" balbettò Xander.
"Quindi il vero nome della Stella Maggiore é Mebsuta!" disse Krista a Torio.
"Esatto figliuola!
Dunque...da adesso in poi voi quattro siete delle matricole!"
"Matricole?" chiese Amy.
"Si...siete appena entrati a far parte della Place-corp, quindi siete matricole.
Ora, se Dio vuole, arriverá Propus e vi scorterá fino al Place-Palace."
"Siamo membri della Place-corp?!" domandó stupefatto Ruben.
"Ma certo ragazzo!" gridó Torio, agitando la falce a Tau, e tossendo.
"Sentito Sil? Siamo della Place-corp!" disse Amy contenta al folletto.
"Io no, Amy." rettificò il folletto.
"Ah...mi dispiace!"
"Membro Alfa, Membro Beta, Membro Gamma e Membro Delta!" disse la tartaruga indicando con una zampa i ragazzi "Ahhaha!"
Si mise a ridere.
"Che strana creatura!" sussurró Krista.
"Porta rispetto Kry, dopotutto ha duecento anni" la ammoní Silver.
"Cooosa? Duecento?!" fece lei in un grido strozzato.
"Comunque...ora vi devo lasciare, ho un sacco di lavoro da sbrigare..." continuó Torio "non penserete che il prato si tagli da solo!"
"Ma noi non..." mormoró Ruben.
La tartaruga bizzarra si voltó e si allontanó velocemente dai ragazzi.
"Peró..." osservó Xander "é veloce per essere una tartaruga."
Non appena tolsero lo sguardo dal guscio di Torio, un raggio di luce uscí dal Place Palace alle loro spalle, e cadde accanto a loro, come una stella cadente.
"Con tutti questi lampi un giorno dovró mettere gli occhiali come Ruben!" esclamó Xander strizzandosi gli occhi.
"Ora ho le lenti peró eheh" ridacchió il fratello.
Una sagoma di uomo apparve chiaramente accanto ai cinque.
"Propus" disse Silver.
"Ce l'avete fatta Gemini!" si congratuló una voce non troppo bassa e squillante.
L'uomo che i ragazzi si ritrovarono di fronte aveva le sembianze di un ragazzo sulla venticinquina. Era alto e muscoloso, aveva la pelle chiara, un viso rotondo con una barbetta, dei capelli ricci e corti color biondo cenere, e due occhi aperti e tondi color nocciola chiaro, della stessa tonalitá di Amy e Krista.
"Ce ne avete messo di tempo!" esclamó l'uomo dal timbro vocale scherzoso.
Le orecchie appuntite dell'uomo dimostravano chiaramente che non si trattava di un essere umano.
Silver sorrise e gli occhi gli brillarono.
Propus era vestito con una tuta e degli stivali tutti bianchi con delle alette dorate sulle caviglie; aveva dei coprispalla dorati a forma di ali piumate, dei polsini laccati d'oro e una cintura sempre fatta in oro con una fibbia a forma di lettera greca "eta"(η).
In piú l'uomo possedeva due grosse e robuste ali piumate e bianche, che gli pendevano dalle spalle e scendevano lungo la schiena, come un mantello.
"Felice di fare la vostra conoscenza ragazzi!" disse Propus sorridente.
L'uomo strinse la mano ad uno ad uno ai ragazzi.
"Piacere nostro" rispose Xander.
Krista guardó il ragazzo in volto, e quando questo le strinse la mano, lei arrossí come non aveva mai fatto prima.
"Pia-piacere" balbettó Krista.
"Ma che le prende?!" fece Amy sottovoce.
Ruben diede una piccola gomitata sul braccio della ragazza, e lei lo fulminó con lo sguardo, il viso rosso infuocato.
"Che c'é?" esclamó lei ad Amy che la guardava stranita.
"Il mio nome é Propus! Membro Eta della Place-corp, capo e cofondatore dell'organizzazione...
ma penso che lo sappiate questo!"
Silver annuí all'uomo.
"E benvenuti ufficialmente sulla Stella Maggiore, o meglio Mebsuta, sede del nostro quartier generale."
Propus indicó l'edificio cintato alle sue spalle.
"Avete giá conosciuto Torio, il nostro giardiniere!" continuó l'uomo, voltando la testa verso la vecchia tartaruga che falciava l'immenso prato.
"Eh..." sospiró lui "un tempo era un guerriero valorosissimo, poi invecchió.
Ma bando alle ciance, avremo modo di parlare nel Place-palace!"
Propus fece cenno ai ragazzi di seguirlo e questi non esitarono a seguire il suo ordine.
L'immenso pratino verde che il vecchio Torio curava, si estendeva senza limite tutt'attorno ai ragazzi e al quartier generale della Place-corp, situato esattamente al centro del prato, cintato da mura a merli di marmo, che avevano quattro cancelli, uno per ogni faccia delle mura. Una recinzione dorata delimitava in lontananza il perimetro del prato; da quanto si poteva osservare, Mebsuta era decisamente piú piccola di quanto pensassero i ragazzi.
"Ma...mi potete togliere una curiosità Propus?" intervenne Xander al capo dell'organizzazione.
"Oh per favore, dammi del tu, Xander"
"Ok...posso sapere come sia possibile che stiamo camminando sul suolo di una stella?" continuó curioso il ragazzo.
"Bhe é semplice!" rispose Propus "Stiamo camminando nella faccia superiore di Mebsuta, ovvero quella non visibile da Posto!"
"Quindi..." sopraggiunse Ruben "é una stella piatta?"
"Mebsuta e Mekbuda...si, sono piatte, ma non sono proprio stelle!" spiegó Propus.
"Waww! Non lo sapevo." affermó Silver.
"Sono degli astri artificiali fatti di cristalli riflettenti, che ora assorbono di notte la luce delle costellazioni e la riemettono di giorno!"
"Sono...artificiali?!" chiese Ruben un po' confuso.
"Giá." rispose secco l'uomo bianco.
"E allora" sopraggiunse Xander "quando le Statue della Volta Celeste furono rubate come facevano le due Stelle a brillare?"
"Da cent'anni ormai, eravamo noi della Place-corp a fornire energia a Mebsuta e Mekbuda, poi siete arrivati voi quattro..."
Amy sorrise al folletto; si sentiva fiera del fatto che era riuscita a far brillare gli astri nel cielo, questa cosa le infondeva serenitá, e per giunta era da cento anni che punti luminosi non comparivano sul cielo di Posto.
Era stato proprio grazie i Gemini se le notti su quel pianeta avevano riniziato a illuminarsi, dopo una lunga pausa di un secolo.

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