4-Volcania

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La locomotiva a vapore stava sfrecciando nella galleria illuminata dalle lampade al neon che avrebbe portato i Gemini e Silver nella cittá indicata dalla mappa.
Restarono nella grotta solo per pochi minuti, quando finalmente uscirono irradiati da una luce accecante.
Quando il bagliore si dissolse, i cinque osservarono il luogo in cui erano capitati: una cittá popolata e piena di vita, caratterizzata da un suolo roccioso e collinare; c'erano una miriade di scintille arancioni che fluttuavano in aria e tantissime abitazioni di pietra o in mattoni piuttosto piccole.
"Waoo!" esclamarono incantati i gemelli all'unisono.
"Ecco la bellissima cittá di Volcania!" disse Silver "Io ho avuto giá l'onore di visitarla tempo fà! É davvero affascinante."
"Guardate in alto!" indicó Ruben.
I ragazzi si soffermarono sul cielo sovrastante la cittá, che era completamente nero.
Sembrava che d'un tratto tutto si fosse oscurato. Solamente una sottilissima falce di luce arancione penetrava quella scura coltre che avvolgeva Volcania.
"Silver?! Come mai si é fatto improvvisamente buio?" chiese Amy.
"No Amy, non é buio! Semplicemente siamo sotto terra!" rispose lui.
La mezzaluna arancione non era altro che una fessura del cratere dell'enorme vulcano che era la cittá.
Volcania risplendeva di scintille, ed era piena di colline e di crateri che emettevano talvolta degli spruzzi di magma incandescente o vapore bollente.
"Ragazzi! É ora di scendere!" incitó Silver.
I quattro annuirono e subito presero la loro roba; Silver afferró un'altra fogliolina blu, una Leaphantom, la gettó a terra e si materializzó un vortice di vapore.
"Saltate!" ordinó il folletto, e subito i gemelli attraversarono il mulinello argentato e si ritrovarono fuori dalla casetta di Silver nel suolo roccioso e caldo di Volcania.
L'Asteroide se ne stava andando seguendo il suo percorso, e i Gemini lo videro sparire tra le colline incandescenti, mentre Silver richiamava a sè la sua casa trasformata in vapore.
"Ma é...caldissimo quì!" esclamó Krista.
"E...sai..." rispose in tono ironico Xander "guarda dove siamo!"
"Eh si ragazzi! Al Sud fa caldino!" affermó Silver.
"Quindi..." mormoró Ruben "siamo al sud."
Alle spalle dei ragazzi si vedeva in lontanaza la galleria che avevano oltrepassato, come un grosso foro in una montagna rocciosa.
La Beta Geminorum di Ruben improvvisamente prese a lampeggiare di arancione.
"Che fai Rub?" gli chese il folletto curioso.
"Niente...perché?" rispose lui muovendo velocemente gli occhi a destra e a sinistra.
Silver gli indicó la fronte.
Ruben in risposta si toccó la fronte e sfregó inevitabilmente la pietra scarlatta, lo sguardo fisso sul viso del folletto che annuiva in segno d'approvazione.
Un lampo bianco accecó i suoi occhi.
Non riusciva piú a vedere niente e li chiuse.
"Che c'é Ruben?" chiese il gemello.
Il ragazzo riaprí gli occhi: la sua visuale era cambiata, come se tutto fosse ricoperto da un velo rosso acceso; gli abitanti della cittá erano in movimento, fiumi di lava scorrevano sul suolo e i binari lontani dell'Asteroide non erano là.
"Ruben riprenditi!" esclamó Krista mollandogli uno schiaffo in pieno viso.
"Ahia ma che diamine fai Krista?!"
"Dovevo!"
"Io credo di sapere quello che ti é successo! Anche Krista!" intervenne Xander.
Lei lo squadró incerta.
"Hai visto questo luogo, ed era differente...non é cosí?"
Il gemello annuí.
"Intendete dire come negli specchi?" sopraggiunse Amy.
"Simile...ma differente!" la corresse il ragazzo.
Silver li ascoltava pensoso.
"A me é successo vicino ad Oltremare, a Krista vicino ad Asterois e a Ruben quì a Volcania!"
"E quindi?" chiese Krista.
"Magari significa qualcosa..." rifletté Ruben.
"Puo darsi" continuó Amy.
"Perché proprio queste cittá? Cosa le accomuna?" si chiese Ruben, osservando un minuscolo corso di magma arancione che serpeggiava a qualche centimetro dalle sue caviglie.
"Non so cosa abbiano in comune..." disse Silver "tuttavia facevano parte di regni differenti un tempo.
Mi spiego"
Si schiarí la voce e proseguí.
"Oltremare sta al Nord, Asterois ad Est e Volcania a Sud..."
"E che centra con ció che abbiamo visto?" continuó Ruben.
Silver fece le spallucce.
"Magari in qualche modo siamo collegati ai regni del passato." ipotizzó Krista.
"Guardate che strane persone!" indicó Amy.
Gli abitanti della cittá erano degli gnomi vestiti di pelle marrone, bassi e tarchiati con dei cappelli appuntiti.
Avevano dei grossi occhi tondi e sporgenti, un naso largo e schiacciato e una grande bocca senza labbra; la barba appuntita e crespa e le orecchie aguzze.
Uno di loro si diresse verso i ragazzi.
"Salve stranieri, posso esservi d'aiuto? Dalle vostre facce sembrate spaesati!" disse con una voce calda e profonta.
"Buon uomo" rispose Silver "cerchiamo una strada per arrivare a Wasteland! Ci potrebbe dare delle indicazioni per raggiungerla?"
Lo gnomo lo fissó per alcuni secondi con uno sguardo incredulo, poi disse:
"Parli proprio del deserto di Wasteland?"
"Esatto buon uomo!"
Lo gnomo allora scoppió una risata fragorosa.
"Ma che cosa avrá tanto da ridere?!" sussurró Xander agli altri.
"Eh me lo stavo chiedendo anch'io!" disse Krista.
"Scusate viaggiatori, ma mi era sembrato che poco fà fosse passato l'Asteroide!"
"Bhe...in effetti é cosí, noi siamo scesi proprio da quel treno!" esclamó Ruben.
"Se pensavate che per arrivare a Wasteland sareste dovuti scendere dal treno, avete preso un granchio!" spiegó lo gnomo ridacchiando.
"Si! Ha ragione!" sopraggiunse Amy "Era enorme, aveva due chele giganti e due occhietti neri e vispi...un obrobrio! Per fortuna che siamo riusciti ad ammazzarlo, altrimenti..."
"Amy, sei veramente stupida!" la zittí Krista, che fece scoppiare a ridere i due gemelli.
"Comunque, se volete raggiungere Wasteland, basta che seguiate il percorso dei binari ed arriverete alla vostra meta!" spiegó lo gnomo.
"Buon uomo, il fatto é che siamo scesi dal treno perché é guasto, e stiamo cercando una via alternativa per ragg..."
Silver non fece in tempo a finire di spiegare che venne interrotto dal bizzarro gnomo:
"Guasto? L'Asteroide guasto? Che storia é mai questa?
Ad ogni modo...se cercate aiuto venite con me!"
Lo gnomo fece cenno di seguirlo e si incamminó.
"Non ho mai sopportato gli gnomi piú di tanto!" disse Silver a bassa voce.
"Perché tu cosa sei Sil?" chiese Xander.
"Io sono un folletto! Non confondiamo folletti con gnomi per favore!" esclamó un pó stizzito.
"Ah dimenticavo..." disse lo gnomo si voltandosi con la testa "il mio nome é Crimson!"
I cinque seguirono quel bizzarro personaggio di none Crimson e dopo una decina di minuti passati ad osservare il paesaggio e tutto ció che Volcania offriva, tra fiumi di lava e geyser fumanti, giunsero davanti ad una casetta di mattoni color ruggine dalla forma cubica.
"Che strana casa!" esclamó Xander.
"Artistica peró!" continuó Ruben.
A Ruben la cittá di Volcania colpiva particolarmente; non aveva mai sopportato il freddo piú di tanto, e le scintille che fluttuavano come lucciole nell'aria lo ipnotizzavano.
Crimson aprí la porta e fece cenno ai cinque viaggiatori di accomodarsi.
L'interno della casetta era tutto color marrone scuro, il pavimento era formato da piccole rocce nere, all'apparenza di carbone; c'era un tavolo tondo, delle poltroncine, un focolare spento ed una scala a chiocciola.
"Un focolare?" sussurró Xander "Fa un caldo pazzesco e quì hanno il coraggio di mettere i focolari nelle case?!"
Il ragazzi si accomodarono sulle poltronicine morbide e ricoperte di pelliccia dell'accogliente abitazione.
"AHAHAH" scoppió a ridere lo gnomo "Chi vi ha detto di accomodarvi lá?!"
I cinque si guardarono perplessi tra loro.
"Avanti, seguitemi!" ordinó Crimson.
"Che barba...ma dove ci porta?" mormoró Krista a Xander.
Xander sospiró.
"Io so solo che sto grondando di sudore! Ho un ecosistema sotto le ascelle!"
"Che schifo Xander!" gridó Krista.
"Kry, sta' zitta!" sussurró Ruben.
Lo gnomo inizió a salire la scala a chiocciola di legno che apriva un passaggio tondo sul soffitto della casa.
"Svelti sù!" ordinó Crimson.
I cinque salirono la scala per giungere al culmine di essa, ovvero una botola tonda di legno nel soffitto che permise loro di andare sul tetto dell'abitazione.
"Dove ci sta' portando?" chiese Silver a Crimson.
"Adesso lo vedrete, non preoccupatevi!" rispose lui, accennando una risata.
"Ecco...sarebbe il colmo se ora ci spingesse giù dal tetto e ci uccidesse!" disse a bassa voce Krista ai compagni.
"Ma Krista, che diavolo vai a pensare?" intervenne Ruben.
"Bisogna aspettarci di tutto caro Ruby!" rispose lei, ad occhi socchiusi.
Le ipotesi di certo non confortanti di Krista si rivelarono errate, in quanto Crimson condusse i ragazzi sopra il cunicolo del camino, che presentava una rete metallica abbastanza resistente e capiente da sostenere il peso di tutti.
Xander un pó spaventato disse: "Mi vorresti dire che ora accendi il camin...?"
Subito venne interrotto da Crimson che alzó il braccio ed urló:
"ALLA CANDELA!"
Da sotto i piedi dei ragazzi fluí, attraverso il condotto del camino, un getto di scintille luccicanti, simile ad un'eruzione vulcanica che scaraventó i sei in aria.
I Gemini e Silver si accorsero di star fluttuando ad un po' di metri da terra, trascinati da un getto luminoso color arancio, sovrastando la bellissima cittá di Volcania, ed osservando il paesaggio sottostante.
"Whaooo!" urló Amy, che in quel frangente aveva accantonato la paura dell'altezza.
"Che sensazione stupenda!" aggiunse Ruben.
"Dove ha detto che ci sta portando?" chiese Xander.
Silver fece le spallucce, impegnato ad ammirare la cittá che splendeva e ribolliva come una camera magmatica.
"Vi sentite a vostro agio?" sopraggiunse Crimson, che faceva da capogruppo dirigendo e controllando il flusso di scintille volanti con il braccio destro.
"Si! Siamo abituati ormai ad essere sballottati quà e là da perfetti sconosciuti!" rispose Krista.
"Come dici ragazza?! Non ho capito?" chiese lui.
"É divertentissimo!" gli rispose ironicamente.
"Krista...la smetti di lamentarti sempre?" la riprese Amy.
Arrivati finalmente di fronte ad una collina rocciosa e aguzza, la scìa luminosa inizió a dissolversi e i ragazzi balzarono a terra.
"E questa cos'é?" chiese Xander.
I cinque osservarono, dai suoi piedi, quella grande collina che produceva fiumi incandescenti dalla cima.
Tutt'intorno ai ragazzi c'erano tantissime creature che li osservavano incuriosite.
"Mamma...che sono quelle strane bestie?" chiese un piccolo gnomo alla madre.
"Non lo so Rocky, probabilmente dei folletti!" rispose lei.
"Folletti?!" mormoró Xander.
"Che strani abiti che indossano!" aggiunse un altro.
"La gente del popolo non é abituata a vedere dei viaggiatori bizzarri come voi!" disse Crismon "Venite da Strampaland?"
"Cosa?" chiese Xander.
"Ehm...io da Sottobosco!" rispose Silver, mentre iniziarono a risalire quella collina rocciosa a piedi.
"Loro sono di..." continuó il folletto, dando delle occhiate rapide ai gemelli "é un po' complicato da spiegare!"
"Dove ci stai portando Crimson?" domandó Amy.
"Da mio padre!" rispose lui.
"Ma se dobbiamo andare in cima non potevamo volar...?!"
Krista venne interrotaa da Amy, la quale fulminó la gemella con lo sguardo.
"Silver...ma cos'é Strampaland?" chiese Ruben.
"Oh bhe, é la terra dei clown..."
"Wao! Fantastico...dunque sembriano dei pagliacci agli occhi della gente!" sopraggiunse Krista.
"Bhe, meglio pagliacci che mostri no?!" concluse Amy, fissando la sorella con occhi glaciali.
Dopo una decina di minuti trascorsi a percorrere una stradina sterrata in salita, i Gemini, stremati e grondanti di sudore, Silver e Crimson, giunsero in cima alla collina, che non era poi tanto alta.
Al vertice si trovava uno gnomo anziano con le gambe rinsecchite incrociate che fluttuava ad occhi chiusi a qualche centimentro da terra; intorno alla creatura c'era un cerchio di candele bianche accese a terra.
"Ma che sta facendo?" chiese Xander.
"É l'unico gnomo magro che ho visto fin..."
Amy rizzittí la sorella con un sonoro "Shhh!".
"Padre" si rivolse Crimson al vecchio gnomo "abbiamo dei viaggiatori che cercano il vostro aiuto."
"Veramente noi non abbiamo chiesto l'aiuto di quel vecchio..." mormoró Xander.
"Xander, non ti ci mettere anche te!" lo riprese Amy.
"Ma che cos'ha?" chiese Xander a Ruben.
Questo fece le spallucce.
Lo gnomo aprí gli occhi e si adagió a terra.
Magicamente quelle candele accese che lo circondavano si spensero.
"Oh, scusa figliolo...stavo meditando!"
"Padre, a questi ragazzi serve un'indicazione!"
Lo gnomo dalla lunga barba grigia e una pelliccia leopardata sulle spalle guardó fisso i gemelli; si strofinó gli occhi e disse: "Salute a voi Gemini!"
I ragazzi si guardarono tra di loro incuriositi e perplessi.
"Benvenuti alla Candela di Luce, io sono Krim, il sovrano di Volcania!"
Silver subitó inizió ad agitarsi e fece cenno ai ragazzi di inchinarsi di fronte al sovrano.
"Oh no no! Non c'é bisogno che vi inchiniate!" lo rassicuró Krim.
Il fatto era che niente avrebbe fatto pensare ai Gemini che quel vecchio gnomo fosse un re.
"Sovrano..." intervenne Silver "come fa' a sapere che i ragazzi quì presenti sono i Gemini?"
"Bhe" rispose lui "non ci vuole una scienza! Insomma...sono quattro gemelli umani no?"
"Cosa? Umani?!" domandó impaurito Crimson al padre.
"Ma com'é possibile che ci siano degli umani su Posto?"
"Figlio mio, loro sono i guerrieri scelti dalla Gemma Geminorum per fronteggiare la Nowhere-corp!" rispose il re "Ad ogni modo...chiedete pure!"
"Noi cerchiamo una strada alternativa a quella dell'Asteroide per raggiungere Wasteland!"
Crim sbarró gli occhi ed esclamó: "Wasteland? Cosa andate a fare là? Non c'é rimasto nulla a Wasteland!"
Silver rispose: "Noi non lo sappiamo Sire, ma dobbiamo raggiungere la sede della Place-corp e..."
"Non credo che troverete niente a Wasteland, ma...se siete sicuri allora vi daró una mano!"
"Grazie signore!" rispose il folletto.
Crimson stava squadrando i Gemini, chiedendosi se effettivamente gli umani fossero fatti in quella maniera.
"Perché ci fissi Crimson?" chiese tranquillamente Amy.
"Non so" rispose lui "mi figuravo voi quattro diversi...un po' più alti, robusti, dotati di grosse ali e armati fino al collo!"
"Ma Crimson...loro sono come tutti gli esseri umani della Terra!" intervenne Silver.
"Se é cosí" continuó Crimson dubbioso "se sono comuni esseri umani...perché la Gemma Geminorum ha scelto loro quattro?! Che per giunta sono giovani e mingherlini!"
"É quello che ci stiamo tutti chiedendo da quando abbiamo messo piede quì su Posto!" rispose Xander deciso.
"Crimson, le tue domande sono fuori luogo!" lo rimproveró il padre.
Ruben nel frattempo continuava a fissare le candele bianche disposte a cerchio nel suolo terroso della piccola collina.
"Ti piacciono Rub?" gli chiese Silver sorridente, notando lo sguardo ipnotizzato e affascinato del ragazzo.
"Si...cioé...mi piacciono le candele."
"Rappresentano i sovrani defunti della nostra terra." si inserí Crimson.
"Mio padre é convinto di potersi mettere in contatto con loro mentre medita..." rise lo gnomo.
"Sono dieci." disse Amy.
"Giá...undici con papá, e dodici con Pollux."
"Pollux?" chiese Krista.
"Esatto! Un tempo anche Volcania apparteneva a lui, ma papá ritiene di non dovergli dedicare una candela."
"E come mai?" si aggiunse Xander, perplesso.
Crimson alzó lo sguardo.
"Ogni singola fiaccola di questa collina ardente commemora la morte del sovrano Pollux, tutta la Candela di Luce."
"E il prossimo sarai tu Crimson, il prossimo sovrano intendo." scherzó Ruben.
"Ahaha, giá."
Dopo alcuni secondi sospesi, il vecchio sovrano Krim si decise a dare una mano ai viaggiatori.
"Dunque...sfrutteró il potere della Candela."
Lo gnomo si rimise in ginocchio, chiuse gli occhi e mise le braccia conserte; subito le candele bianche disposte circolarmente intorno ad esso si accesero, lo gnomo si libró in aria di qualche centimetro ed inizió a sussurrare:
"Sacra Candela di Luce, collina splendente, montagna infuocata, sorgente di luce, fonte di saggezza e memoria degli anziani...
illumina il cammino dei Gemini ed indica loro, attraverso il mio corpo, la strada da seguire per adempiere al loro scopo. Lascia che il mio corpo funga da tuo intermediario."
Detto questo, il corpo di Krim inizió ad emanare una leggera luce arancione, e la terra inizió a vibrare lievemente; Krim aprí gli occhi, che erano diventati luminosi e senza pupilla, poi aprí la bocca e fece uscire una lingua di fuoco che si attorciglió davanti agli occhi dei ragazzi.
"Waoo!" disse Ruben, estasiato.
La fiamma fluttuante creó una figura sospesa a mezz'aria che raffigurava una catena montuosa.
"Ma che cos'é?" chiese Ruben.
"Sembrano montagne!" congetturó Krista.
"Non montagne" intervenne Crimson "ma ghiacciai!"
"Ah forse ho capito!" disse Silver "La fiamma raffigura il regno di Antartica, la Terra dei Ghiacci!"
"Esattamente!" rispose il vecchio Crim.
"Perfetto! Allora mio padre utilizzerá il potere della Candela per catapultarvi piú vicino possibile ad Antartica!" intervenne Crimson.
"Pronti ragazzi?" chiese il vecchio con gli occhi ancora splendenti "Entrate nel cerchio di fuoco!"
I quattro gemelli e Silver entrarono nel cerchio di candele accese, accanto al sovrano, stando attenti a non scottarsi.
"Amy, che fai non vieni?" chiese Xander all'amica.
"Non mi dire che hai paura del fuoco?!" domandó retoricamente la sorella.
"Ehm...io..."
Ruben allora la prese per una mano e le fece fare un saltello per aiutarla.
"Eh voi due siete promessi sposi?" chiese ingenuamente Crimson a Ruben ed Amy.
"Ma che vai dicendo Crimson?" rispose velocemente Xander "Sono amici da sempre!"
"Ti da fastidio Xandy, per caso?!" scherzó Krista, sul punto di ridere, mentre Xander era diventato rosso fuoco.
Silver fece l'occhiolino a Ruben; Amy rideva.
"CANDELA!" urló Crim "ACCENDITI!"
Le dieci candele bianche incrementarono per magia la loro fiamma, innalzando tutt'attorno una colonna incandescente che impedí ai Gemini la visione della splendente cittá di Volcania.
"Ci rivedremo presto va bene?" gridó con voce offuscata Crimson dall'altra parte della colonna.
"Dietro al fuoco ci sono le Floride Pianure! Da lì arriverete da soli ad Antartica...é il massimo che possa fare!" disse loro Crim.
"Ok va bene!" esclamó Silver.
"Grazie di tutto signor Crim!" ringrazió Xander a nome di tutti.
"Buon viaggio ragazzi..." rispose sorridendo.
Silver attraversó velocemente la colonna incandescente come se non fosse effettivamente fatta di fuoco; cosí i Gemini, un pó titubanti, specialmente Amy, si fecero coraggio e la attraversarono anch'essi.

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