5-Antartica

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Carichi e riposati piú che mai, i cinque viaggiatori proseguirono per la loro strada. Il regno dei ghiacci di Antartica non era cosí lontano, bastava solamente discendere da quel rilievo montuoso su cui la casetta di Silver era adagiata, e sarebbero giunti a destinazione.
I cinque uscirono dalla piccola abitazione ed iniziarono a scendere piú a valle, mentre la temperatura si abbassava progressivamente.
"Antartica!" disse Xander.
"Mh..." pensó Amy "Cavallo!"
Ruben rifletté qualche secondo.
"Loto...é un fiore no?"
"Certo" esclamó Amy.
"Toro" continuó Krista "Tocca a te Sil!"
"Silver?! Tocca a te!" insistette Xander.
"Oh...si scusate...emh, caprone!"
I ragazzi sospirarono rassegnati; il folletto era sovrappensiero, si sentiva in colpa per non essersi ricordato ció che Nekoluna gli avesse detto riguardo al viaggio e anche per la sua decisione di non dire niente ai ragazzi riguardo il messaggio di Propus. Non sapeva in realtá che Amy aveva origliato e spiato tutto.
Proseguirono discendendo quel prato disseminato di rocce e pietre aguzze, e dopo un po' giunsero ai piedi della montagna.
"Che faticaccia!" esclamó Ruben, col sudore che si congelava sulle tempie.
"Mi fanno male i polpacci" disse Amy.
"Sta' contenta." esclamó la sorella.
"Eccoci!" sospiró il folletto "Questo sforzo ci voleva per scaricare i nervi!"
"Ma se hai volato tutto il tempo!?" disse ironica Krista.
"Che bello!" sopraggiunse Xander.
La vista da lí era ammaliante: davanti ai loro occhi si estendeva una distesa d'erba blu scura ricoperta di scintillante brina bianca; delle torri di cristallo appuntite spuntavano rade dal terreno e una nebbiolina bianca ricopriva il cielo, facendo in modo che le due stelle a mezzaluna non rovinassero la bella cittá con le loro radiazioni luminose.
Delle creature bizzarre popolavano il reame: da piccoli pinguini blu a uccelli bianchi simili ad albatros che sfrecciavano in aria; non vi erano creature antropomorfe o umanoidi in quella cittá.
"Che meraviglia!" ammiró Krista.
"Preparatevi al fresco!" intervenne Silver.
Dopo aver contemplato il bianco scenario dominato da fiocchi di neve danzanti e igloo, procedettero.
Non appena compirono due passi, qualcosa impedí loro di avanzare.
Silver sbatté il naso.
"Ai!"
"Ma c'é un muro!" fece incredula Amy.
"É invisibile" affermó Silver con gli occhi lucidi e il naso rosso.
"E anche molto freddo!" rettificó Xander "Sembra una lastra di ghiaccio."
"Come faremo a passare?" chiese Krista.
"Guardate là!" indicó Ruben.
Un'orso bianco stava correndo verso di loro.
"É bellissimo" ammiró Xander.
"Ce ne é un altro guardate!"
Krista aveva visto un altro esemplare di quello che poteva essere un orso polare, che correva piú indietro, cercando di stare al passo con l'altro.
"Che carino" disse Amy guardando il secondo orso, che sembrava ancora un cucciolo.
"Sará la mamma quella davanti?!" sorrise Ruben curioso.
"Penso di sapere chi sono" intervenne Silver "Fanno parte della corte di Maud, la regina!"
L'orso bianco piú grande si fermó davanti ai ragazzi, un po'impauriti data la stazza del grosso animale.
Questi indietreggiarono. Amy prese la mano di Ruben.
"Non vi fará niente tranquilli" li rassicuró il folletto.
L'orso, dopo qualche secondo passato a squadrare i cinque, espiró, e il suo alito nebbioso appannó la barriera che impediva i ragazzi di procedere; piú questo soffiava, piú la lastra di cristallo invisibile che lo separava dai Gemini si scioglieva come ghiaccio formando un varco.
"Ah..." pensó Silver "deve essere un metodo di protezione della cittá...Maud deve aver riconosciuto i ragazzi e inviato le Orse."
L'orso piú piccolo raggiunse la madre.
"Che carinooo!" urló Amy mettendosi le mani intorno al viso.
I due grossi esemplari guardarono il folletto negli occhi, poi si voltarono ed iniziarono a camminare.
"Credo vogliano che li seguiamo!" incitó Silver.
I ragazzi, non appena oltrepassarono la linea in cui la barriera trasparente si era dissolta, iniziarono ad avvertire un freddo glaciale.
"Ah, quindi é questa la vera temperatura della cittá!" esclamó tremante Xander.
"Eh giá!" continuó Krista, sfregandosi le braccia nel tentativo di scaldarsi.
Camminarono per dei minuti, quando il freddo si fece sentire per i Gemini, escluso Silver che sembrava essere immune alla bassa temperatura di Antartica; la grossa orsa polare sembró come accorgersi di questo, cosí giró il capo verso di loro ed inizió a soffiare.
"Che fá ora?" chiese a bassa voce Ruben ai compagni.
L'orso soffió dei cristalli di neve non freddi che si adagiarono sulle vesti dei Gemini, e donó loro magicamente delle pellicce bianche e calde e dei guanti di lana.
"Waw!" esclamó Amy.
"Sono calde" osservó Xander.
"Grazie...orso" disse Krista, un po' impacciata, non sapendo bene come ringraziare la creatura tanto premurosa.
"É stata gentile ragazzi! Brava Kry che l'hai ringraziata!" esclamó sorridente Silver.
Lei sghignazzó lanciando occhiate agli altri, dato che il folletto faceva come se fosse una bambina.
"Ci calzano a pennelo!" osservó Xander sorpreso.
"E sono anche molto belle" l'appoggió Amy.
"Chi avrebbe detto che Antartica sarebbe stata cosí bella?!" continuó Ruben "Mi figuravo un deserto di neve senza vita"
Ruben era affascinato, del resto come tutti gli altri, dalla stupenda Terra dei Ghiacci; l'ultima volta che aveva apprezzato particolarmente un luogo su Posto era stato quando erano scesi a Volcania, la Terra del Fuoco.
Proprio laggiú, nel defunto regno meridionale governato da Pollux, la Beta Geminorum aveva risuonato, come se fosse entrata in contatto con il luogo stesso. A Xander era accaduto ad Oltremare, a Krista nella foresta ad est vicino ad Asterois e ad Amy sulle Floride Pianure.
Silver si chiedeva se veramente ci fosse un legame concreto tra le pietre che i Gemini custodivano in corpo e i passati sovrani di Posto, o semplicemente questi ultimi avessero donato i propri poteri ai quattro ragazzi terrestri.
La strega Nekoluna, propria maestra di arti magiche, era stata sempre poco esplicita quando si trattava di discutere riguardo questi argomenti, lo stesso per Propus.
La strada che si trovarono di fronte, ora coperta da uno strato di calotta glaciale, procedeva inoltrandosi in un bosco di conifere innevate dalle foglie blu scure.
"Per quanto tempo ancora dovremmo avanzare?" chiese Krista.
Il piccolo orso bianco che seguiva la madre si voltó verso di lei.
"Penso ti abbia sentito..." disse Ruben.
"Che carino"
Amy aveva perso la testa per quell'animale bianco.
"Si...gli orsi polari sono stupendi" affermó Xander, guardandosi intorno.
"Attenti a non scivolare!" li mise in guardia Silver.
La strada di ghiaccio culminava nel cuore del bosco di alberi aghiformi, proprio davanti ad una grossa igloo.
Delle strane renne celestine con delle ali piumate bianche al posto delle corna si affacciarono curiose da dietro gli alberi, seguendo i ragazzi con lo sguardo.
Questi arrivarono davanti alla costruzione ghiacciata.
Se solo si fosse osservato quel luogo dall'alto, si sarebbe notato che l'igloo occupava il centro di un grosso fiocco di neve formato dalle tante strade di ghiaccio nel bosco.
Da una tenda di cristalli blu fece capolino una figura piccola, una donna fluttuante di circa venti centimetri, vestita di bianco con due ali da libellula e i capelli lisci e neri.
I Gemini osservarono attenti la creaturina volante, che emanava una leggera luce opaca.
"Oh sovrana Maud" sopraggiunse Silver "siamo bel lieti di essere accolti nella bella terra di Antartica"
"Quella é...la regina?!" chiese Krista un po' sorpresa.
"Bhe...é piccolina, ma penso di si" sussurró Ruben.
"Io la trovo carinissima!" continuó Amy.
"Il piacere é tutto mio, caro folletto" disse in risposta la fata, con la voce di una ragazzina.
"Grazie molte Uma!" esclamó sorridente Maud, guardando la grossa orsa polare "E grazie anche a te piccola Umi"
Le due orse si allontanarono lentamente, fiere di aver compiaciuto la regina.
"É una femmina...Umi, che carina"
"Amy, dai basta!" bofonchió Xander.
"Mi era stato annunciato il vostro arrivo...da Propus in persona!" riprese la regina "Sapete, mi sembrava alquanto giú di morale. Forse é successo qualcosa alla Place-corp"
Silver pensó al messaggio che gli aveva lasciato: il percorso di ripristino non era andato a buon fine; forse per quello il capo della Place-corp non si sentiva bene.
"Ad ogni modo, saró lieta di aprirvi le porte del Westerlund!"
"Grazie regina!" ringrazió Silver a nome di tutti.
"Prima peró, se non avete fretta, voglio offrirvi un alloggio per stasera e una cena...se per voi va bene ci incammineremo per il deserto domattina..."
Silver guardó i ragazzi.
"Si...per noi va bene! Avremo modo di riposarci, grazie infinite!"
"...il fatto é che devo sbrigare una faccenda ancora..." continuó Maud.
"Non si preoccupi signora regina!" disse Ruben.
"Ora entrate, non vorrei vi infreddoliste"
La piccola regina fluttuante fece cenno ai cinque di entrare nell'igloo; attraversarono dunque la tenda di cristalli blu e si ritrovarono in un appartamentino dalle pareti azzurre tutto arredato di mobili bianchi.
All'entrata c'era un grosso tappeto tondo di pelliccia bianca e un tavolo di cristallo trasparente.
"Spero siate comodi!"
"Oh si non si preoccupi!" esclamó Ruben.
"Ecco..." sussurró Xander all'orecchio di Krista "si rimette a fare il cascamorto con la regina"
"Xander!" intervenne Amy "Sei uno stupido!"
Krista appoggió la gemella facendo "si" con la testa.
La ragazza dalle ali di libellula si voltó e in men che non si dica si vaporizzó nell'aria come una brezza fredda.
"É vero Xander!" continuó sussurrando Amy "Qpuesta te la potevi risparmiare...sai cosa sta passando Ruben per via di Virg..."
"Oddio, e basta!" gridó lui "Sempre con questa storia...mi sono rotto!"
Xander prese e se ne andó nella prima stanza che incontró.
"Ma che ha?" chiese Silver sbigottito.
Ruben fece le spallucce, mentre le due gemelle sospirarono.
Si tolsero tutti le pelliccione bianche e si accomodarono sulle sedioline di cristallo attorno al tavolo, mentre Xander era rinchiuso in una stanza a caso.
"Maud é una ninfa vero?!" chiese Amy al folletto.
"No Amy...in realtá é una strega!" rispose Silver.
Krista ridacchió.
"Waww!" esclamó Ruben buttandosi all'indietro sulla sedia, osservando il soffitto "In questo pianeta ogni donna ha un fascino diverso e ammaliante...persino le streghe sono belle!"
Krista ed Amy si guardarono tra loro ridendo.
"Cioé, in realtá..." intervenne Silver "Maud originariamente era una fata...una fata delle nevi.
Solo in seguito decise di diventare strega.
Si dice che nessuno confidava in lei in quanto fata, ma in poco tempo divenne una tra gli stregoni piú potenti di Posto."
"Che forza!" disse Amy.
"Perché non confindavano in lei?!" domandó Krista.
"Bhe...un tempo se nascevi fata non potevi diventare strega...era...come dire..."
"Contro le regole?!" disse Ruben.
"Una roba del genere." rispose Silver "Maud é la prova che si puó diventare chiunque si vuole, se ci impegna: un mago, un cavaliere, o un imperatore."
Krista, Amy e Ruben continuarono a parlare con Silver seduti a quel tavolo di cristallo, al calduccio che un caminetto con un fuoco azzurro sapeva donare.
"Che stupido che sono stato..." pensó Xander, osservando la stanza in cui era capitato: tutta bianca con un lavandino trasparente e una grossa conchiglia che fungeva da water.
"Il bagno...che figura ci faró quando usciró da quì...?!"
Xander si avvicinó allo specchio sopra al lavandino.
"Giá...non ricordavo che la pietra fosse diventata un stella ora" disse tra sè e sè.
Qualcuno bussó alla porta del bagno.
"Xander sei lì?" domandó Silver.
"Si...avevo urgente bisogno di...di usare il bagno!" rispose un po' impacciato.
Il ragazzo aprí subito il rubinetto.
"Potevi dirlo subito!"
"Eh si...scusatemi ma é da oggi a pranzo che non mi sento bene! Ho problemi di stomaco" inventó all'istante.
Era il migliore quando si trattava di inventare giustificazioni sul momento.
Silver lo assecondó.
Quando finalmente uscí dal bagno si sedette su una sediolina anche lui; gli altri stavano discutendo.
"...e che cos'é il Westerlund, Sil?" continuó Ruben.
"Bhe...non é altro che Wasteland!" spiegó il folletto "Un tempo si chiamava cosí poiché non era un deserto come oggi."
"E che cos'era?" domandó Amy.
"Il Westerlund era una regione verde al centro dei quattro passati regni, dove erano custoditi i Monumenti Sacri della Volta Celeste!"
"Waoo! Questo mi mancava!" sopraggiunse Xander.
"Gli altri si girarono di scatto verso di lui, non essendosi accorti del suo arrivo.
"Comunque..." continuó Silver "oltre a questi, nel punto centrale dell'attuale deserto vi era la Rosa dei Venti, quel candido fiore bianco che custodiva un seme fatato..."
"La Gemma Geminorum?!" chiese Krista, quasi sicura di conoscere la risposta.
"Esatto Kry! Da quella rosa, quelli della famiglia reale prelevavano la pietra per compiere miracoli!" proseguí il folletto.
"Ed é per questo che é presente la muraglia incantata attorno ad esso...per proteggerlo"
I ragazzi fecero cenno di aver compreso.
"Oh Sil..." intervenne Amy, sognante "come mi piace quando fai sfoggio della sua sapienza! Sapete...ho un debole per gli uomini saggi"
Silver arrossí e i gemelli risero.
"Parlando di te, Silver" disse Ruben toccandogli la spalla "non te l'ho mai chiesto ma...
dov'é la tua famiglia?"
Silver lo squadró incredulo. Poi roteó gli occhi.
"Bhe...ecco...in questo momento...la mia famiglia siete voi, ragazzi"
"Oh che dolce Silvy!" esclamó Amy.
"No, sul serio Sil" insistette Xander.
"Bhe...a dire il vero noi folletti non abbiamo una vera e propria famiglia."
"Che intendi?" domandó Krista curiosa.
"Quelli della mia specie nascono da qualsiasi cosa naturale che sia contaminata da energia magica!" spiegó il folletto.
"Io per esempio nacqui dalla brina mattutina..."
"Quindi non hai familiari?" chiese Amy.
"Bhe, non so se mio cugino lontano Whisper conti..." disse grattandosi il mento.
"Ad ogni modo, ora sto con voi! Mi piace pensare che siate voi la mia famiglia!" affermó felice "Mi sento per voi un padre e un fratello maggiore!"
Ci furono dei secondi di silenzio; poi i Gemini si guardarono seri tra loro per poi scoppiare in una fragorosa risata.
"Hey! Come vi permettete?!" gridó Silver "IO SONO VOSTRO PADRE!"
Il folletto chiuse gli occhi e sorrise, nel chaos rassicurante che le risate dei Gemini creavano.

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