7-Riflessioni

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Promezio si decise a dare il cambio a Potassio, Cobalto e Fosforo, che corsero nella stiva a poppa, oltre la porta di legno con la grossa conchiglia appesa; Propus si avvicinó al centro del ponte, e si posizionó sopra quella botola dorata a forma di sole raggiante.
Afferó una maniglia d'oro e sollevó la botola, scendendo con una scala a chiocciola nell'ufficio del Capitano, intento a riflettere su ció che Promezio gli aveva detto poco prima dell'arrivo degli uccelli.
Titanio, i gemelli e Silver si affacciarono dal vascello, osservando le grosse ali dorate che mantenevano ad una quota altissima Argo, che continuava a seguire quel raggio bianco disegnato in cielo.
"É stato facile..." borbottó Ruben, con una nota di insicurezza.
"Che?" incalzó Krista.
"Dico...é stato fin troppo facile."
"Le Arpie?" domandó il fratello.
"Giá."
"La Nowhere-corp conosce la nostra meta suppongo." disse Silver.
"In effetti" intervenne Titanio "tra tutti i 118, le Arpie sono tra le piú deboli di quelli ancora in vita...mi domando se sia voluto tutto questo."
"Tra le piú deboli?!" sussurró Amy spaventata.
"Non te ne sei accorta Amy? Persino il Trio della Rosa é stato piú ostico da abbattere." continuó Xander, gli occhi rivolti sulla bandiera con la Stella del Microcosmo.
"Non ci converrá effettuare incantesimi di protezione intorno alla nave?" domandó Silver a Titanio.
"Non so cosa frulla nella testa di Propus" rispose alzando le robuste spalle pelose "ma io e Selenio abbiamo pensato che il capo voglia approfittarne per eliminare quanti piú membri della Nowhere-corp possibili."
"Si, prima Sele me l'ha accennato." annuí Silver, dubbioso.
"Quindi é probabile che Onix ci stia attirando nel suo covo." ipotizzó Krista.
"Puó darsi che voglia ferirci ma non ucciderci." intervenne Amy.
"Ci vorrá vedere di persona." aggiunse Xander.
"Di...persona?" domandó Titanio "Speriamo che non abbia riacquistato giá un corpo.
L'ultima volta lo sigillammo nell'Albero Omega cinquant'anni fà."
"Senti una cosa Titanio." esclamó il folletto curioso "Quindi é il vostro sigillo che si sta spezzando?"
"In teoria no. Il nostro incantesimo avrebbe dovuto essere eterno, ma temiamo che sia stato qualcos'altro o qualcun'altro che abbia risvegliato la coscenza di Onix."
"Tipo il Ficus?" sopraggiunse Amy.
"Puó darsi."
"O magari Ununoctio!" esclamó Xander.
"Un...ununoctio?" fece spaesato il gigante bianco.
"Non sappiamo chi sia di preciso, sappiamo solo che fa parte dei 118." spiegó Silver.
"E che potrebbe essere Oganessio." parlottó Xander.
Ruben e Krista sospirarono all'unisono.
"Mh..." rifeltté Titanio "non dobbiamo escludere niente.
Comunque...qualunque siano le vere intensioni della Nowhere-corp, dobbiamo stare all'erta e pronti a qualsiasi evenienza."
"Waww come sei diventato spigliato Tity." sopraggiunse Amy, abbracciandogli il braccio robusto.
"Ma che...io in-in realtá..."
Titanio arrossí.
Restarono qualche minuto in silenzio, immersi nei loro profondi pensieri e fissando l'orizzonte celeste che sembrava tuffarsi in un vortice scuro di incertezza e mistero.
Propus risalí in superficie dalla botola.
Il minuscolo principe Selenio, che pilotava con abilitá la nave dalle vele azzurre, venne inaspettatamente bloccato da Propus, che prese il suo posto momentameamente, percependo la stanchezza del piccolo folletto.
Il capitano impacciato si inginocchió e impugnó lo scettro con la mezzaluna.
"Ora riposati Sele."
"Grazie Capitano." squittí lui con timbro vocale altissimo.
"Ciao ragazziiii!"
Il folletto vestito di foglie si diresse volando verso il gruppetto sul bordo della nave.
"Selenio!" esclamó Amy, con gli occhi che le brillavano.
Lui si posizionó sulla spalla di Titanio, dopo aver salutato Silver con uno strano verso con le mani.
"Senti Sele, come vi siete conosciuti te e Silver?" chiese Ruben.
"Semplice: eravamo entrambi allievi della maestra Luna."
"Ah si?" esclamó Xander sorpreso.
"Solo che..." continuó imbarazzato Silver "Selenio dieci anni fà riuscì ad entrare alle Place-corp, mentre io...bhe..."
"Oh, sempre a sminuirti Sil!"
Selenio guardó i Gemini.
"Non dategli retta ragazzi! Non é mica cosa da tutti avere l'onore di vedere la Terra e portare su Posto i Prescelti."
"Giá...Silver ha visto la Terra." rifletté Ruben.
"Che ci racconti di bello Selenio?" gli chiese Krista.
"Oh niente...sapete, non é molto divertente stare sempre a prua a guidare la nave."
"Ti capisco." condivise Amy.
"Comunque..."
Selenio chinó il capó e abbassó la voce.
"'Mi fa un pó pena il Capitano...guardatelo."
Tutti si voltarono e videro la figura inginocchiata di Propus che impacciato cercava di condurre la nave con lo scettro di Selenio.
Ridacchiarono divertiti, provando tenerezza per l'uomo, specialmente Krista, che arrossí senza un apparente motivo.
"Selenio..." ruppe il silenzio Ruben, dopo qualche secondo sospeso.
"Tu sai qualcosa riguardo alla sparizione di Oganessio?"
Lui scosse il capo.
"No...mi dispiace.
Solo che potrebbe essere stato tramutato in una creatura malvagia da Onix, ma non altro."
"Chissá di cosa si stará servendo per liberarsi dall'Albero Omega?!" rifletté a voce alta Amy.
"Il sangue..." affermó Ruben "con quello alimenta qualcosa."
"Giá ma cosa?" continuó Xander.
"Non importa con cosa si libererá o si é già liberato. L'importante é andare da Onix ed eliminarlo prima che lo faccia lui con noi." esclamó Krista.
"Vedo lei..." disse Selenio fissando Krista "nei tuoi occhi vedo Alhena."
Lei gli sorrise forzatamente.
Alla ragazza non era mai andato a genio il fatto che qualunque cosa facessero, dovesse essere messa a confronto con quella dei sovrani defunti.
Xander invece era di un'altra idea: la notizia della loro reincarnazione é come se gli avesse fatto accendere qualcosa. Finalmente aveva una ragione valida per combattere. Non voleva farlo solo per tornare a casa.
E poi il fatto che si trovassero nel passato non faceva che aumentare la smania dei ragazzi di procedere. Combattere nel passato avrebbe cambiato il futuro, quel futuro da cui i Gemini provenivano, in cui Onix era riuscito a spezzare le catene che lo sigillavano e invadere il pianeta.
Mentre Ruben pensava a quanti sacrifici sarebbero serviti per alimentare quella cosa che Onix voleva usare, Amy non riusciva a togliersi un chiodo fisso nella sua mente: l'immagine della regina mora dagli occhi blu che giaceva addormentata in una foresta di rovi, in preda al Ficus.
Perché solo lei? Cosa voleva da Teia?
Tutto le sembrava una favola.
"Ho una buona notizia!" urló una voce sibilante proveniente dall'alto.
La ciurma alzó lo sguardo.
"Fra pochisssssimo dovremo iniziare a scendere di quota!" gridó Promezio.
"Oh scusate" disse Selenio "vi devo lasciare, sapete...non credo che Propus sia la persona adatta per effettuare queste manovre."
Il folletto agitó le ali da libellula e voló verso il suo timone, dando il cambio a Propus, che si diresse verso i ragazzi. Le sue ali erano piene di toppe bianche, che andavano a coprire le bruciature inferte dagli escrementi delle Arpie.
"Siete pronti a scendere sul mare?"
"Intendi su Ennosigeo?" esclamó Xander sorridente.
"Esatto!"
"Quanto ci vorrá?"
"Non essere impaziente Xan, non credo ci vorrá molto."
"Se non vi dispiace..." disse Titanio sbadigliando "io mi vado a riposare."
I Gemini salutarono Titanio, che entró nella stiva; dopo cinque minuti uscí il drago a tre teste.
"Siamo arrivati?" chiese Cobalto.
"Ma vaaa! Stiamo scedendo non vedi?" lo rimproveró Fosforo.
"Scuuusa. Non vedo ogni cosa come fai te!"
"Infatti! Era meglio se io stavo al centro...non capisco perché ci sei capitato tu...!"
"E piantatela." sussurró stremato Potassio, sbuffando.
"Ma fanno piegare dalle risate." affermó Krista.
"Se non ci fossero loro..." sorrise Amy.
Le vele blu si gonfiarono improvvisamente e ció significava che Argo si stava inclinando verso il basso.
"Aaaaaacceleriamooooo!" gridó Selenio a prua.
Una sensazione di vuoto fù percepita dai gemelli, seguita da una stretta tra lo stomaco e il diaframma.
"Ommioddio." esclamó Amy ad occhi chiusi.
"É come atterrare con un aereo." disse Krista.
"Si...vi ricordate quest'estate?" fece divertito Ruben.
"Si" rispose Xander "Amy e Agata che pregavano disperate nell'aereo."
Krista rise. "La mamma non ha mai digerito i viaggi aerei."
La nave solcava il cielo scuro scendendo all'impazzata verso il globo, ricoperto dall'Oceano Ennosigeo: lo scenario era un incanto; Xander, Krista e Ruben, per motivi differenti, erano eccitati.
"Sil, perché dobbiamo per forza viaggiare in mare?" domandó Ruben al folletto.
"Perché é molto pericoloso addentrarsi in quei cieli oscuri. Là non c'é ne luce ne Cromosfera.
Solo Erebo."
"Erebo?"
"Si...l'oscuritá dell'altro emisfero é chiamata Erebo."
Il tempo che il vascello dorato impiegó a scendere di quota fù di gran lunga maggiore di quello che impiegava un aereo per l'atterraggio.
I ragazzi si riposarono dopo la battaglia contro gli Strix e le Arpie e uno ad uno andarono in bagno, che era situato oltre una porta nella stiva a poppa di Argo.
La stiva, nel quale Titanio stava riposando andagiato su un'amaca che magicamente sorreggeva l'ingente peso del titano, era un luogo semibuio illuminato da due lanterne, completamente fatto di legno, con una miriade di corde arrotolate e sacchi pieni. In un angolo vi era il WC, mentre sulle pareti vi erano alcune opere realizzate da Pollux.
Erano differenti da tutte quelle viste fin'ora, in quanto erano grossi dipinti che raffiguravano solamente dei volti.
In uno Castor dai capelli argentei e gli occhi di zaffiro che guardava serioso la sua spada; Pollux, dalla barba marrone e gli occhi di rubino che sorrideva, mentre le due gemelle Alhena e Wasat dagli occhi d'ametista e smeraldini, che sorridevano gentilmente mostrando le lunghe chiome nera e nocciola.
"In effetti le somiglio molto." sussurró Krista osservando il viso della regina dell'Est, che aveva i capelli sciolti lisci e fluenti.
Amy specchiandosi nel bagno, rivide la sua immagine senza la pietra sulla fronte, e riconobbe il luogo riflesso: il bagno della cabina della nave da crociera su cui avevano passato la vacanza quell'estate i ragazzi.
Fù sorpresa nel notare che in ogni luogo che incontrava, poteva osservare il riflesso di luoghi a lei giá noti.
Xander fù il primo ad usare il bagno, cosí uscí dalla stiva e si diresse a prua da Selenio.
Ennosigeo non era lontano; lo sentiva. É come se riuscisse a percepirlo in qualche modo.
Si affacció per tentare di osservare l'aurea polena.
"Hei! Alexander!"
Selenio richiamó il ragazzo.
"Cosí cadrai!" ridacchió il folletto.
"Comunque sono Xander..." rettificó il ragazzo che venne ignorato.
"La conosci la storia della Sirena vero?"
Xander arrossí, capendo che era evidente che stesse pensando alla ninfa.
"Bhe...insomma si." balbettó lui.
"Ma ora che c'entra...?"
"O niente...ti vedevo solo pensieroso, tutto quà."
"É stato spregevole...Onix intendo."
"Giá...tentare di far uccidere l'amato..."
Xander si rizzó e guardó Selenio.
"Come scusa?"
"Non lo sai?! Onix non si limitó a scaiare la maledizione su Maya.
Il suo vero intento era colpire Castor, in quanto la maledizione prevedeva un controincantesimo."
"Controincantesimo?!" fece incredulo Xander.
"Un pugnale maledetto sarebbe stata l'arma con cui la sirena avrebbe ucciso l'amato per spargere la coda del suo sangue."
"Col sangue di Castor?"
"Proprio cosí, ahimè!
Solo con quello lei avrebbe anestetizzato il dolore lancinante ai piedi, generato dal sortilegio."
"E lei...Maya, cosa fece?" domandó il ragazzo.
"Naturalmente preferí soffrire ansichè togliere la vita all'amato...ti pare?!"
"E poi Castor plasmó l'Ostrica Sacra no?!" incalzó Xander.
"Esatto ragazzo!"
I due rimasero a parlare della vita dei sovrani, mentre gli altri tre Gemini uscivano dalla stiva.
Ruben raggiunse il fratello, mentre Amy e Krista rimasero sul ponte, accanto a Propus che squadrava il cielo.
"C'é un po' di confusione." disse quest'ultimo.
"Confusione?" domandó Amy.
"Si...confusione."
"Che intendi?" chiese timidamente Krista.
"Agitazione..."
"Nel cielo?" proseguí Amy.
"Mhh...non direi."
Krista e Amy si guardarono incerte tra di loro.
"Direi piú nel mare!" affermó l'uomo alato, abbassando lo sguardo.
Giró il capo velocemente verso le due gemelle e sorrise dicendo: "Tutto ok!"
Amy tiró un sospiro di sollievo, mentre Krista finse di farlo. Non era convinta che il "tutto ok" di Propus fosse sincero.
Passarono dei minuti di silenzio, accompagnati solo dal sottofondo delle bandiere azzurre che si agitavano come ali nel vento.
Ruben ripensava alle opere artistiche di Pollux; anche lui un giorno avrebbe voluto saper dipingere a quel modo. La tecnica, lo stile dei dipinti...gli sembrava tutto perfetto.
Ammirava molto Pollux, sebbene fosse stato lui stesso in una vita precedente, ma ammetterlo davanti agli altri lo faceva sentire un po' in imbarazzo; sapeva che gli altri lo avrebbero ritenuto vanitoso o egocentrico.
Comunque fosse, Ruben era Ruben e Pollux era Pollux.
Xander invece si era montato un po' la testa pensando di essere la reincarnazione di Castor. Al contrario del gemello vedeva la cosa come un punto a loro vantaggio, qualcosa che li identificasse ulteriormente, e che arricchiva la loro personalitá.
Tra i dipinti sulla stiva spiccava anche quello del volto di Teia e di Iperione, che rimasero stranamente impressi nella mente di Ruben.
Solamente una persona mancava tra i quadri: Oganessio, quel giovane principe scomparso dai capelli corvini e gli occhi violetto, di un colore scuro e penetrante.
Sembrava che quel misterioso ragazzo fosse stato ritratto solamente una volta: su quel quadro dalla cornice argentata nel Place-palace; tra le figure regali dei sovrani che centinaia di anni prima imperavano sull'intero pianeta di Posto.

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