capitolo 34

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Finalmente siamo tornati a Bologna. I miei genitori hanno provato a contattarmi, hanno spiegato tutta la situazione a me, e a Piero, sorprendendoci in Hotel a Milano, ho deciso di fidarmi ancora di loro, visto che dopo tutto hanno dovuto superare il dolore, per non sentire il figlio per più di 4 anni. Ma con mio fratello, ho deciso di lasciare tutto in sospeso. Non sono pronta a ricominciare da capo con lui. So che lui e Piero si sono parlati, ma niente di più.



Mi alzo presto, mentre Piero, rimane ancora a letto, visto che non dovrebbe andare in studio di registrazione. Domani è il suo compleanno, e con tutti questi problemi e novità Non sono riuscita a preparargli niente. Mi lavo e mi vesto, ed esco di casa, lasciando un biglietto a Piero. Decido di passare in un negozio, per prendergli almeno un pensierino. Ma non trovando niente, vado in studio di registrazione. Entro E mi ritrovo I ragazzi, seduti sul divanetto.



"Buon giorno!" li saluto sorridente "Che vi fate voi qui? Che poi manca Piero, che sta dormendo a casa..." chiedo stranita



"Non sta dormendo. Adesso arriva!" Dice Michele da dietro di me. "Intanto noi iniziamo a Lavorare. Che tra tre giorni si va a Firenze." I ragazzi seguono Michele e si mettono a Lavorare, mentre io finisco di arrangiare Alcune canzoni del Nuovo disco. Dopo mezz'ora, vedo entrare Piero, insieme a un altro ragazzo. Lo guardo meglio, e mi rendo conto che è Manuel. E appena mi vede guarda Piero, che gli fa segno di stare tranquillo.



"Ari, voleva vedere dove lavoriamo," mi dice sorridente "Tanto non fa niente di male. Sta qui. E guarda" annuisco, e Mio fratello mi sorride, senza però essere ricambiato da parte mia.



"che stai facendo?" mi chiede sedendosi vicino a me.



"Niente." Rispondo continuando a leggere gli spartiti.



"Va bene" risponde continuando ad osservarmi. Mi sento sotto pressione, ed avere Piero così lontano non mi aiuta. Dopo un po' mi alzo e vado nell'ufficio di Barbara, con una scusa di quelle assurde, quelle a cui non ci credi nemmeno tu.



"Ciao... scusa... stavo soffocando di là" dico a barbara entrando nel suo ufficio e sedendomi davanti a lei.



"Ho saputo... come sta andando?" mi chiede smettendo per un attimo di lavorare.



"Male. Una vera merda. Però adesso non ho tempo per lui! Devo andare a prendere un regalo a Piero, uno qualsiasi."



"Perché non ci vai con Manuel?" rimango in silenzio. Poi ci penso. Forse una possibilità dovrei dargliela.



"Se sono in difficoltà ti chiamo." Dico alzandomi in Piedi. "Lascio qui i fogli." Dico però prendendo la borsa.



"Va bene. Mi raccomando, non fare la fredda!" si raccomanda. Io annuisco ed esco. Poi mi rendo conto che non so nemmeno cosa dirgli, da che parte cominciare. Quindi rientro, e la guardo "Cosa gli dico?"



"Arianna. Quello che ti viene in mente. Qualsiasi cosa." Mi dice per poi farmi uscire con la forza fuori dalla porta.



Esco e vado nella saletta, trovo Piero e i Ragazzi a parlare con mio fratello, che non si trova per niente a disagio con loro. Io mi avvicino, con le chiavi della macchina, lo guardo.



"Manu, devo andare a fare una commissione. Vuoi venire con me?" gli chiedo, usando anche il diminutivo che usavo sempre con il suo nome.


Piero mi guarda stupito, mentre mio fratello annuisce, gli sorridono anche gli occhi. Io sorrido a tutti, e poi dico a Manuel di andare verso la mia macchina.



"Va bene. Va tutto bene" ripeto per tre quattro volte. "So già che sarà un'ora di imbarazzo totale."



"Se hai bisogno di aiuto chiamaci" mi dice Piero. "Buona fortuna." Mi dà un bacio. Saluto anche gli altri. E mi dirigo verso la macchina.

Love Him Is RED || Piero Barone, Il Volo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora