capitolo 62

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Apro gli occhi, sbattendoli poi per mettere a fuoco le immagini. Mi guardo intorno. Sono nella mia cameretta, sotto al mio copriletto beige preferito. Ho una sottoveste leggera e sono coperta fino al collo. Muovo piano le braccia e poi le gambe. Àlzo il collo piano piano e guardo nel lettino. Vuoto, in ordine. Come se non fosse stato utilizzato.  Mi guardo il ventre, La mia pancia è piatta, come sempre. 

Accanto a me c’è piero che dorme. Lo sveglio scuotendolo per il braccio. Lui si alza a sedere e mo guarda. 

“dov’è victoria?” gli chiedo spaventata

“chi è victoria?”

“come.? È tua figlia!!!”

“arianna hai abortito. Hai perso il bambino mentre eri a Milano con i tuoi genitori.” Mi dice sorridendomi per poi tornare serio. “tu hai ucciso mio figlio” mi dice con gli occhi infuocati “hai ucciso mio figlio” me lo ripete come se fosse un loop.

“NO!!!!” urlo a tutti polmoni.

Apro gli occhi.  Era un incubo? Mi guardo intorno. La camera è in disordine. Accanto a me c’è un secchio con dell’acqua fredda. Mi alzo lentamente.  Guardo al mio fianco. Non c’è nessuna culla.  Inizio a respirare affannosamente. Mi alzo. Apro la porta e mi fiondo nella cameretta della bambina. 
Non c’è. Inizio a sudare freddo. Mi guardo in giro non capendo più niente.

“ari! Ti sei svegliata!” dice Mariagrazia vedendomi in piedi

“dov’è la bambina” chiedo senza badare a nulla

“è giù con Piero!” dice sorridendomi “va tutto bene?”

“si, si. Scusami… ho fatto un incubo” dico riprendendo a respirare normalmente.

“stai calma” mi dice massaggiandomi la schiena.

“vorrei vedere la mia bambina” dico spaventata. Lei annuisce.

Mi prende la mano e mi fa scendere al piano di sotto. Vedo Piero con in braccio la mia pallina preferita. Ha addosso una tutina bianca, ed ha appena finito di mangiare.

“ciao” dico in lacrime “sei qui….” Dico dandole un bacio sulla testina.

“si, ari.. è qui…” dice Piero sorridendo

“mi sono spaventata non ho visto il lettino.” Mi giustifico

“ha dormito con mamma e papà. Tu hai avuto la febbre alta.” Sorrido sollevata.  Mi passa tra le braccia la bambina.

“ok…” dico guardandola. Mi siedo piano sul divano “patatina… la mamma è qui…” dico baciandolo tutta

“ari, tra poco  arrivano i tuoi...”

“lo so.” Gli rispondo fredda “Mariagrazia. Non voglio che tocchino la bambina.  Portala via per favore.”

“va bene ari!” mi risponde avvicinandosi. La prende tra le braccia e la porta sopra, nella sua cameretta. 

Piero mi guarda e poi mi prende la mano. Io la scosto e poi gliela prendo io, stringendogliela. No so perché, ma sento  he in questo momento quello che ha bisogno è lui. Ha gli occhi stanchi, deve essere stato sveglio tutta notte.  Non posso immaginare come stiano i suoi genitori. 

“come stai?” gli chiedo accarezzandogli la guancia coperta dalla barba.

“dovrei essere io a chiedertelo...” Mi dice sorridendo

“è tutta colpa mia... Mi dispiace” gli dico per poi mettermi le mani sugli occhi, per nascondermi da lui, visto che sono inevitabilmente in lacrime.

Love Him Is RED || Piero Barone, Il Volo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora