capitolo 37

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Arena di Verona, ore 21. Lo spettacolo sta per cominciare. Sono un po' nervosa, anche perché so già che partire da Domani non sarò più con Piero, e dovrò passare molto tempo da sola. Infatti i ragazzi partiranno per il Messico, mentre io rimarrò a Bologna per qualche giorno, per poi andare a Milano. Il 10 settembre avrò il provino finale per Sanremo. Stando a vedere i sondaggi sui social, rimango tra i preferiti. Ma non si può mai sapere quello che succede davanti ai giudici.


Per quanto ne so, la Brancale non è riuscita a passare, Ho tirato un sospiro di sollievo quando l'ho saputo.



"Arianna tocca a te!!" mi sento chiamare, mentre con il mio lungo vestito rosso arrivo in Cima sulle scale per poi scendere lentamente mentre canto Caruso, e le immagini mie con i ragazzi da Piccoli compaiono alle mie spalle. Finisco di cantare e Parte una standing ovation. Alcune ragazzine arrivano vicino al Palco, e mi danno alcuni pacchetti che io passo A Ignazio



"U fattorino!" dice al microfono facendo ridere tutti.



Piero intanto porta gli sgabelli per me e per Gianluca, che arriva velocemente per poi sedersi. Parte la seconda canzone, e il primo a cantare è proprio Gianluca. Poi inizio a cantare io, e vedo che Gianluca si alza Piano, fino ad uscire. Cerco di fare finta di niente, mentre lo seguo con lo sguardo, per vedere dove va. Quando tocca a lui a Cantare, dalle scale scende Piero. Mi giro e lo vedo sorridente mentre intona le parole "E più ti penso e più mi manchi". Canto con lui in Armonia. E alla fine della canzone scoppia un applauso fortissimo "Arianna Martini!" dice al microfono Per poi abbracciarmi.



"Bravissimo!" gli dico all'orecchio.



"Anche tu" mi stringe fortissimo, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia. Mi volto verso il pubblico ancora in Piedi, saluto con la mano, faccio un piccolo inchino, e poi scendo dal palco, mentre loro riprendono con lo spettacolo. Vado verso Barbara, che mi aiuta a togliere le INEAR, insieme ai tecnici. Vado verso il mio camerino, e mi accorgo che la porta è leggermente aperta. Strano, me la ricordavo chiusa. Entro e vedo mio Fratello seduto sulla sedia davanti alla postazione trucco.



"Manu!! Ti sei perso l'esibizione!" dico avvicinandomi.



"no... Ti ho sentito, sono rimasta dietro senza sedermi, e poi sono venuto qui." Dice guardandomi. "Mi dispiace... insomma... per quello che è successo"



"Non ti preoccupare..." dico per poi guardargli le mani, ha le nocche graffiate "che hai fatto?"



"Ho preso a pugni il muro quando te ne sei andata... questo è il risultato" dice massaggiandosi le mani.



"Manuel, tu hai un problema!" dico sedendomi davanti a lui "E io ti voglio aiutare"



"Ero in missione, avevano appena fatto saltare in Aria una macchina. Aveva colpito alcuni civili, e stavano cercando di soccorrerli. Mentre perlustravo la zona in cerca di qualcosa che non so nemmeno io, ho trovato un Bambino. Era in fin di vita. Aveva gli occhi spalancati, Non mi ricordo nemmeno quanto sangue avesse addosso. Gli ospedali in quella zona non sono ben equipaggiati, sicuramente gli avrebbero dato qualche cura Palliativa, giusto per non farlo morire subito." Si ferma, si mette le mani sulla fronte, rimango in silenzio, mentre lo osservo Ricordare. "Era piccolo, avrà avuto 4/5 anni, aveva sicuramente un trauma cranico molto esteso, Qualche ossa rotta, visto il balzo che aveva fatto, emorragie interne inoperabili, era mal nutrito, E non avrebbe retto nemmeno il trasporto. Non potevo reggere l'idea di vederlo soffrire. Gli ho sparato. Un colpo, a freddo. Non mi ricordo nemmeno dove. È morto subito dopo"



Sento il sangue gelarsi nelle vene. Non posso credere che stia vivendo tenendosi tutto questo dentro, come se nulla fosse. Mi avvicino a lui, mi siedo sulle sue gambe e lo abbraccio fortissimo. Lui all'inizio è titubante, ma poi mi abbraccia, cercando di non stringere troppo la presa.

Love Him Is RED || Piero Barone, Il Volo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora