capitolo 64

714 31 0
                                    

Il tempo passa: oramai il primo giugno. Inizia a fare di nuovo caldo. Il disco in spagnolo è concluso. Vicky ha quasi 4 mesi, ed è un amore. Hai iniziato a fare i primi veri vocalizzi, ha le guanciotte più belle del mondo. Con i miei genitori la situazione è migliorata. Anche Piero li accetta di più.  La mamma di Piero ha prenotato il ristorante dando il disegno per i tavoli e la disposizione.

Sono sotto stress, sia per il lavoro, perché rilascio almeno 3 interviste a settimana, per non parlare delle prove, e poi il matrimonio. Il volo è ufficialmente in vacanza fino a settembre, quando ci sarà il nostro primo show insieme intitolato “per la musica”. Che grande fantasia, eh?!

“Buon giorno” dico entrando in cucina e vedendo subito Piero dare da mangiare alla bimba dal biberon.

“che hai?”  mi chiede preoccupato.

“ho mal di pancia…” dico poggiando la testa sul bancone della cucina “morirò dissanguata, qui ora.”

“dai… hai preso la pastiglia per i dolori?”

“mi sono già drogata, tranquillo” dico per poi guardare mia figlia “mi dispiace. Ma prima o poi toccherà anche a te”

“non dirle così…” dice tirandole a se dopo aver finito di darle da mangiare.

“dai lasciala un po’ a me!!” dico allungando le braccia

“no… tu te la sei tenuta tutto il tempo ieri. Oggi tocca a me” dice andando in salotto, abbracciato alla sua principessa. 

“il prossimo me lo tengo tutto io” dico  ad alta voce.

“scordatelo” sento il suono dei baci. Lo raggiungo poco dopo aver bevuto il mio caffè. 

Mi siedo accanto a lui che sta ancora coccolato la principessa che ha iniziato a fare i suoi gorgheggini.piero la imita facendo anche lui dei versi idioti. Li guardo e me ne innamoro ancora e ancora. 

“mancano 24 giorni al matrimonio” mi dice porgendomi la bimba. La faccio sedere sulle mie ginocchia sorreggendola visto che ancora non riesce a stare seduta. 

“vuoi vedere il vestito?” dico sorridendo

“no… e le tradizioni?” mi dice ridendo

“dai… non sono sicura della scelta…” dico sorridendo con lo sguardo da cucciola

“dai fa vedere” mi dice cedendo “ma nessuno deve sapere che l’ho visto”

Annuisco sorridendo. È ovvio che non gli mostrerò il vero abito.  Ed ecco che tiro fori la foto dell’abito sa sposa meno tradizionale di sempre.  Bello.. il classico abito da cenerentola ma con decorazioni colorate… o meglio… con il corpetto completamente trasparente sul busto e la gonna voluminosa. 

“amore è uno stilista americano….” Dico porgendogli il telefono

“cambialo” mi dice ridendo nervoso “mi meraviglio che mia madre ti abbia dato l’ok.”

“l’abito è già a Naro…” dico ridendo. Lui sbianca “tranquillo non è questo.”

“fitusa” dice dandomi un bacio sulla guancia 

“però guarda… lo riconosci?” le faccio vedere le foto in cui indosso l’abito simile a quello che mi ha regalato lui. 

“col velo è ancora più bello”dice commosso “pigliasti un velo?”

“Sisi… ma non è questo comunque.  Lo vedrai tra 24 giorni” dico facendogli la linguaccia.

Lui si avvicina e mi bacia. Copre gli occhi alla bambina e inserisce la lingua tra le mie labbra, rendendo il tutto più passionale.  Si stacca lasciandomi senza fiato. Mi da un ultimo bacio a stampo e poi scopre gli occhi alla piccola che se la ride senza motivo.

Love Him Is RED || Piero Barone, Il Volo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora