capitolo 27

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Il tour nei palasport, com'era iniziato era anche terminato. Io per mia decisione non ho seguito i ragazzi nel tour, ma sono rimasta a casa, mentre loro in un mese hanno fatto non so quanti concerti in tutta Italia.



Sono a casa mia nel mio studio, mentre sorseggio una camomilla e studio teoria musicale. Dopo tanto tempo ho rimesso la testa sui libri, ho deciso di iniziare prima a studiare, giusto per non fare brutta figura con il mio Coach in America. Domani i ragazzi avranno l'ultimo concerto in italia, Proprio qui, nella mia Milano. Ho deciso di raggiungerli, e di Esserci per questo loro ultimo concerto prima della partenza in Ameria.


Sento il citofono suonare. Sono in tenuta anti- sesso, pigiamone di pail di hello Kitty, calzini di lana che contengono anche la fine dei pantaloni. Mi alzo dalla scrivania, tengo gli occhiali da lettura addosso e vado a rispondere al citofono.



"Chi è?"



"sorpresa!!!!!" sento urlare da una voce maschile.



"Mi scusi ma credo che lei ha appena sbagliato citofono." Dico per poi mettere giù, sto per tornare nello studio quando sento di nuovo citofonare.



"ma allora la smettete di fare scherzi?! Io sto cercando di studiare!!!" dico scocciata al citofono.



"Arianna sono Ignazio." Sento dire dall'altra parte.



"Scusa!! Ti apro subito!" apro la porta d'ingresso del condominio e lo lascio salire.


Lo vedo uscire dall'ascensore e sorridermi mentre chiude la porticina.


Lo lascio entrare in casa, un po' imbarazzata per la mia tenuta casalinga, lo faccio accomodare, e cerco di darmi una sistemata ai capelli mentre lui si siede sul divano.



"Ignazio, a cosa devo questa tua visita?" chiedo sedendomi accanto a lui.



"Alessandra." Mi dice solamente. E io capisco. Mi racconta subito del suo piccolo litigio con lei, che era molto stressata per la sessione invernale di esami, e per alcune discussioni con la famiglia. In realtà non hanno proprio litigato, semplicemente lei, molto stressata ha dato di matto all'ennesimo tentativo di Ignazio di aiutarla.



"Era stressata. Vedrai che ora..." lascio la frase in sospeso perché sento suonare il citofono. Rispondo, è Alessandra. Non ci voglio credere. Tutti qui si sono dati appuntamento. Apro la porta e aspetto che salga all'entrata dell'appartamento. Appena mi vede corre ad abbracciarmi.



"Ho combinato un casino con Ignazio!" dice stringendomi mentre io rimango immobile, e gli do delle pacche sulle spalle.



"Alessandra?!" chiede sconvolto nel vederla



"Ignazio!!!" dice Alessandra che corre subito ad abbracciarlo per poi mettersi a baciarsi sul mio divano. Non faccio in tempo a chiudere la porta di casa che il citofono suona un'atra volta. Rispondo scocciata



"Chi è ora?"



"Piero" dice una voce a me fin troppo riconosciuta.



"E Gianluca" dice un'altra voce. Apro sbuffando. Mi giro e vedo ancora quei due intenti a mangiarsi la faccia a vicenda.



"Io vado un attimo a sistemarmi. Questa casa sta diventando troppo popolata, e io sembro una casalinga disperata." Dico. Ma non ricevo alcun interesse da parte loro. "Vabbè. Ho capito." Passo oltre e vado in camera dove mi metto un jeans e un maglioncino. Mantenendo però i calzettoni di lana.


Ritorno in salotto, mi ritrovo Gianluca e Piero in Piedi sulla porta con la testa reclinata. Mi avvicino a loro e guardo verso il loro raggio visivo. Alessandra è ormai seduta sulle gambe di Ignazio, che ha infilato le mani sotto la sua maglietta.

Love Him Is RED || Piero Barone, Il Volo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora