capitolo 36

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Non è passato nemmeno un giorno dal concerto a Firenze, che siamo già a Verona, per il concerto di chiusura del tour europeo.


I miei genitori e mio Fratello mi hanno raggiunto, visto che canterò anche io Esibendomi in un concerto dopo tanto tempo. Abbiamo preparato una cosa semplice: un piccolo video di me a Ti lascio una canzone mentre canto Caruso, e quando il video termina, scendo dalle scale cantando La stessa canzone. Mi esibirò poi con Gianluca in "E più ti penso", ricordando la versione cantata da Bocelli, suo Idolo.



I miei genitori mi raggiungono in Hotel dopo le prove. Per fortuna il concerto è tra due giorni. Li vado a prendere nella Hall, e come al solito li saluto calorosamente. Quando vedo Mio fratello gli faccio un sorriso, e lo saluto con un cenno della mano. Preferisco ancora mantenere le distanze. Piero scende subito dopo di me, e saluta I miei genitori, per poi dare una pacca sulla spalla a mio Fratello. Andiamo insieme a Pranzo, dove tutti fanno la conoscenza di mio Fratello. Rido alla faccia di Alessandra quando lo vede, tanto che quasi sviene: Alessandra è molto sensibile a tutto ciò che riguarda i morti, e la risurrezione. Martina non capisce molto, ma poi Gianluca le spiega velocemente. Pranziamo insieme. Io e mio Fratello poi decidiamo di fare un giro veloce per Venezia.



"Non vedo l'ora di sentirti cantare!" mi dice dopo un po' che camminiamo "è da tanto che non ti sento dal vivo"



"Perché lo hai voluto tu." penso, non accorgendomi di averlo detto ad alta voce. "scusa."



"No. Ridillo. Sputami il tuo odio in faccia" mi dice prendendomi una mano.



"Manuel, siamo in mezzo alla strada. Per favore." Dico a bassa voce.



"Che c'è? Ti vergogni di tuo fratello?" mi chiede avvicinandosi a me. Mi guardo in torno, per fortuna siamo in una via piccola e piuttosto isolata. Stringe il mio polso, fermandomi quasi la circolazione. Cerco di liverarmi, ma mi stringe ancora di più. Mi si riempiono gli occhi di lacrime, e quando lo vede mi lascia. Facendomi indietreggiare molto. Mi accarezzo il polso, e noto dei segni rossi. Lui sembra sconvolto. Ho sentito parlare di soldati che hanno avuto problemi al ritorno dalle missioni, spero solo non sia il suo caso. Ma in questo momento non riesco a Ragionare razionalmente. Senza guardarlo cerco di andarmene, e ritrovare la strada per l'albergo.



Appena arrivo davanti all'hotel mi travolge una folla di ragazzine, mi metto la mano sul polso, e fingo di essermi fatta male. Entro mentre loro mi fanno spazio per passare. Mi sento in colpa, ma ora come ora non riesco a parlare. Chiedo Al Receptionist un po' di ghiaccio istantaneo. Me lo porge gentilmente, e lo metto sul polso che ancora mi brucia. Vedo arrivare i ragazzi dalle prove, salutano le fan ed entrano nella hall. Barbara mi si avvicina preoccupata, vedendomi con il polso dolorante.



"Niente, sono caduta" dico mentendo anche a me stessa, visto che poi mi viene da piangere, ma guardo in un'altra direzione. Non intendo versare una lacrima.



"Fammi vedere..." mi dice provando a prendermi il polso, ma io mi ritraggo. "Arianna, fammi vedere quel polso" dice porgendomi la mano



"Ho sbattuto contro un palo" dico scuotendo la testa



"Ma non eri caduta??" mi richiede confusa



"Sono caduta sbattendo contro un palo" dico provando ad essere davvero convincente.



"Va bene!" mi dice per poi girarsi. "Piero, vieni qui" dice Ad alta voce, mentre Piero stava parlando con i ragazzi davanti alla porta. Proprio mentre è girata, improvviso una fuga, correndo di sopra nella nostra camera. Entro in camera, prendo il mio beauty del trucco e cerco un qualcosa che possa coprire i segni che man mano si stanno facendo più scuri, quasi violacei. Entro in bagno chiudendo dietro di me la porta.

Love Him Is RED || Piero Barone, Il Volo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora