capitolo 65

696 30 7
                                    

Sono in Messico da qualche giorno, e sto promuovendo il disco. Ormai parlò solo in spagnolo.  Oggi ho qualche ora di pausa, dopo il morning show andato in onda questa mattina.
Sono in piscina sto prendendo il sole con Alessandra. Mi mancano sia Piero che victoria, e lei cerca sempre metodi nuovi per distrarmi.

“ricordati questi giorni si solitudine..” Mi dice alessandra facendomi sorridere

Arriva anche barbara che si siede accanto a noi, restando vestita con un pantalone leggero e una canotta. La guardiamo entrambe.

“grazie Ale per essere venuta.” Le dice bevendo il suo mojito

“ma figurati!” Risponde Alessandra sorridendo

“ci siamo resi conto troppo tardi che non potevamo gestire tutto da sole…” le dico sorseggiando il mio drink

“sono qui per questo… non preoccupatevi” dice sorridendo.

“non dite niente ai ragazzi. Non vorrei mai perdesse fiducia nei miei confronti..” dice preoccupata

“ancora con questa storia?” chiedo io alzandomi a sedere

“scusa se mi permetto…..” dice Alessandra girandosi e guardandola dritto negli occhi “ma la smetti di dire stronzate? È 10 anni che li segui  una svista sul calendario può capitare.”

“anche Michele lo dice…. Ma io sono sempre stata impeccabile….”

“appunto smettiamo di dire cavolate. Torniamo alle cose serie.” Dice Alessandra prendendo il suo drink in mano “Ignazio è in astinenza. Me lo sento. Mi lascia”

“sembra quasi che ci speri….” Dice barbara guardandola

“no, Barbara zitta che inizia  a piangere….” Dico seria

“Beh.. tu dovresti preoccuparti….” Dice Alessandra

“io sono quasi sposata… non ho nulla di cui preoccuparmi”

“Beh… da quanto state in astinenza? 4 /5 mesi?”

“6 giorni…” dico ricordando la nostra notte di fuoco qualche giorno prima di partire.

“stronza” dice barbara ridendo “neanche la gravidanza vi ha fermato…”

“ragazze voi non avete idea… il sesso in gravidanza è qualcosa di…. Wow!” dico sorridendo

“sta zitta” dice Alessandra ridendo

Stiamo ancora un po’ al sole fino a che non arriva il momento di andare.  Mi aspetta l’ultima intervista della giornata. Mi faccio una doccia, Mi vesto con un bellissimo completo di armani, pantalone e giacca, e sono pronta per andare. Salgo in macchina, insieme ad Alessandra barbara e Michele, dopo aver salutato alcune fan fuori dal mio hotel. Arriviamo agli studi e vengo subito sequestrata al trucco e parrucca dove fanno il miracolo, rendendomi perfetta. 

“y ahora la maravillosa arianna! Ella ganó el eurovision el año pasado, y ahora es conocida en todo el mundo! Un aplauso para arianna martini!”

“buenas tardes!” dico entrando sorridendo “gracias, gracias a todos!” mi siedo sulla poltroncina

(N/A: da qui è traduzione simultanea so lo spagnolo, ma magari molte di voi no… quindi scrivo direttamente in italiano.  Così la lettura è immediata, e le persone che non sanno lo spagnolo non si annoiano e non devono cercare le frasi tradotte)

“come stai? Sei in forma!!!” mi dice sorridendo la giornalista

“grazie… si beh.. mi devo tenere in forma, in vista dei futuri impegni di lavoro, dei concerti…. Mi devo allenare”

“ricordiamo che lei è una mamma…”

“si, si. Sono mamma di una bellissima bambina.” Dico sorridendo

“una mamma sprint, perché con il disco è gli impegni ti ritrovi a doverti dividere tra tutto e tutti. Giusto?”

“assolutamente. È stato difficile dopo aver partorito riprendere il ritmo…. Ma se sono qui vuol dire che ce la sto facendo”

“simili è il pezzo più cantato e ascoltato in Italia tra il 2017 e quest’anno. E il disco piu venduto in 7 paesi. Sei contenta di questo risultato?”

“assolutamente. È ancora tutto molto irreale.  Non ci credo, davvero. Quando il mio manager mi ha detto, entrando in casa ‘arianna prepara i testi in spagnolo’…. Non lo so.. ero sulle nuvole…”

“credi di essere cambiata dopo tutto questo successo?”

“no. Dopo il successo no. Sono sempre io. Riesco sempre a stupirmi per qualsiasi cosa mi succeda. Domani per esempio canterò in concerto. E sono emozionata come una bambina!”

“se oggi incontrarsi te adolescente, che le diresti?”

“credi di più in te. E smettila di piangersi addosso perché non riesci a fare i solfeggi. Mi incoraggerei a fare del mio meglio, fin da subito”

Mi fa cantare simili e poi vado nel camerino. Prendo il telefono.  In Italia sono le 10. Provo a chiamare Piero velocemente

“amore…” dice lui stanco “stiamo lottando io e Vicky, lei non vuole dormire e mi sta facendo discorsi filosofici… senti…” sento che avvicina il telefono alla bimba.

“victoria amore mio..”

“buahh mah buahh” Inizia a fare i versi. Sorrido sentendo gli occhi riempirsi di lacrime

“sentito? Prima ha detto papà!” dice Piero euforico

“smettila… non può dire papà ha solo 4 mesi”

“ascolta… sono arrivate le mamme qui…”

“come sta andando?” chiedo sedendomi

“sbaglio a fare tutto… non so fare più niente con loro…” dice sbuffando

“sei un papà fantastico. Uno dei migliori. non ascoltarle.”

“ti amo così tanto.. non vedo l’ora che sia il 25.”

“guarda che poi da quel giorno non ti libererai tanti facilmente di me…”

“sei meglio tu, di mia madre che mi spiega come farle il bagnetto a Vicky…”

“Mia mamma com’è?” chiedo insicura

“è come te… diciamo che lei mi da più una mano a mettere in ordine, e poi mi tiene Vicky mentre faccio la doccia.”

Sorrido per fortuna sta facendo esattamente quello che le ho chiesto.  Solo che starà poco. Perché deve lavorare. Do la buona notte a tutti e due e attacco altro che non mi accorgeró nemmeno della loro mancanza…



21 giugno 2018   mancano 4 giorni al matrimonio

Scendo dall’aereo spaesata. Il jetlag si fa sentire. Spero di averlo smaltito per il.grande giorno.  Sono tornata prima senza preavviso sono in Sicilia dove ci sono già Piero con i suoi genitori. A breve scenderanno anche i miei parenti che staranno all hotel che abbiamo prenotato. Io e Alessandra e barbara saliamo in macchina velocemente, per non farci riconoscere. Sono le 9 del mattino qui, arriveremo a Naro dopo aver accompagnato alla stazione di Agrigento Alessandra, che andrà a marsala dal suo amato.

Mi viene ad aprire alla porta Eleonora che subito mi abbraccia.  Sono che Piero verrà qui alle 11, per pranzo. Barbara dopo aver messo le mie valige saluta tutti e va in hotel a riposare.

“Mariagrazia nascondi le valige di Arianna” dice Eleonora alla figlia che è ancora mezza abbracciata a me “Piero se l’è cavata benissimo..”

“anche merito delle nonne” lei Mi sorride e mi abbraccia

“arriva arriva” dice franz che sta guardando la finestra “madonna con quella carrozzina…  ariana ancora qui stai? Nasconditi” vado in camera sua seguendo il consiglio di gaetano e Mariagrazia che intanto organizzano una specie di set per fare un video del primo incontro dopo tanto tempo. 

Mi chiudo nella cameretta di Piero e aspetto, e dopo qualche brusio finalmente si apre la porta….



PIERO

Mi sveglio alle 8 quando sento quella pazza di mia figlia borbotta da sola. Ha solo 4 mesi ma ormai è una pentola di fagioli, tutta la madre…. Ok, qualcosa è anche mio… ma… tutta la madre.

La lavo, la vesto e le do il biberon con il solito plasmon dentro. Adoro guardarla negli occhi mentre mangia, è come se si creasse una bolla dove ci siamo solo noi. La metto davanti alla TV a guardare le puntate in DVD della pimpa. Peppa pig non posso sopportarla.

Intanto mi vesto io. Il solito sportivo anche perché stare dietro a una bambina piccola è difficile, e devi stare comodo. 
In poco tempo si fa ora di andare da mia madre, preparo tutto e carico il passeggino in macchina. Metto victoria nel seggiolino apposta.

“stiamo arrivati dalla nonna…” dico mentre vedo Vicky guardarsi in giro. Tiro fuori tutto dalla macchina a fatica, e poi finalmente entro in casa.  Saluto tutti sorridendo.  Sono felice perché tra 3 giorni arriverà arianna. È vero, non la potrò vedere subito. Ma saperla già più vicino a me mi fa stare bene.

“Piero cattasti la sedia per la cameretta di victoria” dice mio padre “sta in camera tua” i miei genitori ci hanno regalato la cameretta della bambina per qui a Naro.  È come quella a Bologna solo che il colore dominante non è il beige ma il blu.

“dopo la vado a vedere. Grazie pa” dico sorridendo mentre do la bambina on braccio a mio fratello. 

“nono.. vai adesso.” Dice mia madre “sono curiosa di sapere se ti piace.. “ la accontento

Salgo le scale, seguito da Mariagrazia che ha in mano il telefonino. Faccio finta di niente e arrivo davanti alla mia camera.

“mamma comunque so già che mi piace.  Non la faccio di certo cambiare…” dico abbassando la maniglia della porta ma tenendo comunque la testa rivolta verso di lei. Giro solo quando la porta è aperta. Vedo una persona girata di spalle affacciata alla finestra. Ha un pantaloncino e una maglietta leggera, lei si gira lentamente, e appena ci vediamo, io scoppio in un pianto quasi liberatorio, stringendola poi a me. Lei lega le braccia intorno al mio bacino stringendomi forte.

“ti piace la poltrona?” mi chiede mio padre ridendo

“immagino che non la cambi…” dice mia mamma sorridendomi

“mai nella vita…” dico stringendola a me

“ragazzi ma almeno un bacio?” dice Mariagrazia sorridendo

Mo giro verso arianna e le sfioro finalmente le labbra in un bacio bellissimo.  Tutti applaudono e dopo esserci staccati ci abbracciamo mettendo l’uno la testa nell’incavo del collo dell’altro.

“Vicky guarda chi c’è?!” Dico allontanandomi e prendendo la bambina. Ad arianna  sfugge una lacrima che asciuga velocemente

“amore mio” dice allungando le braccia verso la cucciola. Lei la guarda assorta poi le fa un sorrisone e va nelle sue braccia come se niente fosse “basta… la mamma non va più via” dice stringendola “ma sbaglio o pesa di più?

“sentito?” chiedo felice

“è merito della Sicilia. Io ho perso 4 kili ma tanto li recupero oggi” dice ridendo

“ti ho preso i cannoli che ti piacciono tanto arianna….” Dice mio padre felice

“grazie mille. Io invece avrei una notizia… ma Prima vorrei parlare con te Piero…”

Escono tutti dalla stanza mentre guardano arianna con in braccio nostra figlia. Mi fa segno di sedersi e lei si mette di fianco a me con il busto ruotato nella mia direzione. Vicky è seduta con la testa sul suo petto, e mi guarda mentre le stringe la mano.

“non sai quanto mi costa dirtelo…” dice facendo un sospiro

“sei incinta?” lei sbarra gli occhi e scuote la testa in segno di no. Io faccio un sospiro di sollievo

“che è sto sospiro? Non eri tu che volevi 3 figli?”

“con calma…” dico sorridendo  “che mi devi dire?” le domando tornando serio

“sono stata nominata ai latin grammy nella sezione ‘miglior album’. Solo che, ho preso il vostro posto. In classifica siete dopo di me con grande amore…”

“e noi non siamo stati nominati…” lei Mi fa no con la testa “va bene…. Brava amore mio” le dico baciandola sulle labbra. Lei rimane paralizzata inizialmente poi mi guarda persa.

“mi dispiace. Io…” ma io la zittisco con un altro bacio “Piero aspetta aspetta.  Voglio rinunciare. Voi… sono anni che lo aspettate, non voglio rubarvi niente.”

“non devi rinunciare a niente.  Se sei tu quella in lista, se sei tu ad essere stata nominata, dovremo farci una ragione. Ok?”

“non mi odi?”

“io ti amo da morire.” Le dico accarezzandole le guance “Come Ti Sei Sentita quando te l’hanno detto?”

“in colpa…” mi risponde. La vedo con gli occhi colmi di lacrime

“vieni qui…” la stringo e me, ma dimenticandomi che ha in braccio Vicky, che dopo aver fatto un verso strano, di fa prendere meglio e si stringe ad arianna “guarda che la mamma è anche mia…” dico ridendo

“ma è vero che hai detto papà?” dice arianna sedendosi sulla ginocchia e tenendola il busto “sentiamo sentiamo…” dice sorridendo

“papà” dico io guardando la bambina che guarda me con gli occhi sbarrati

“tesoro perché non dici ‘papà ho quasi 5 mesi, non posso dire papà “ dice prendendomi in giro.

“ma l’ha detto…” dico io incrociando le braccia

“può essere che stava facendo un gorgheggino e per sbaglio sembra che ha detto papà..” dice lei sorridendo “comunque dirà papà per prima. Ne sono sicura….” Dice sorridendomi

“paaapà” dico allungando le vocali.

“pa-“ dice la bambina per poi portarsi le mani alla bocca

“l’ha detto!!!!” dico euforico

“ha detto pa”

“è come dire papà” dico io sorridendo

Alza gli occhi al cielo e poi si alza facendomi segno di voler scendere dagli altri. È anche abbronzata, ha preso il sole in questi giorni.  Scendiamo e passiamo la giornata con i miei. Solo sera torniamo a casa.  Passeremo fino il 24 insieme qui, poi io tornerò per una notte a casa di mia mamma, prima del matrimonio. 

“sono sicura che dormirai benissimo qui…mamma e papà questa sera devono parlate di cose importanti” dico mettendo Vicky nella culla nella stanzetta. Metto l’interfono così da poterla sentire.

Si è già addormentata, dopo aver mangiato e cambiato il pannolino. Lascio aperta la porta, ma accesa la lucina debole blu.

Entro in camera nostra vedo arianna allo specchio. In realtà vedo solo le sue caviglie, visto che lo specchio grande è nell’armadio, e le ante sono aperte.

“che fai?” chiedo sedendomi sul letto

“niente” chiude le ante, e solo ora noto che ha un misero completino verde addosso. 

“non ti eri confessata?” le chiedo vedendola arrivare verso la sua parte di letto. Ma quegli addominali? Da dove saltano fuori? È andata in palestra?

“smettila..” Mi dice sedendosi sul bordo del letto “sono grassa e non entrerò mai nel vestito…”

“eh si.. vediamo un  po’” la faccio alzare. Le metto le mani sulle natiche e stringo forte “questo è ancora meglio di quello che mi ricordavo” le dico all’orecchio, lei sorride “è queste… sono da paura…” dico stringendole più delicatamente i seni. Lei sussultò, ma è più un sussultò di dolore “ti ho fatto male?”

“in Messico pensavo di non aver più bisogno del tiralatte.  Ma la cosa è peggiorata.  L’allontanamento dalla bambina mi ha fatto ancora di più produrre latte.  Siamo andati per un controllo alla clinica e hanno scoperto che con L’allontanamento ho avuto una gravidanza isterica, come i cani…”

“mi dispiace ari….” Le dico facendola voltare verso di me “ma puoi ancora allattare?”

“volendo si.. ma penso che non darei abbastanza sostanze nutritive alla bambina…” dice seria “sono cose che succedono… io mentalmente stavo abbastanza bene” si siede sul bordo del letto “però il mio fisico reclamava il frutto di 9 mesi di gestazione.”

“capisco…” mi siedo accanto a lei “ti senti a disagio, se.. insomma”

“fammi tua barone” mi dice buttandosi al mio collo.

La bacio dolcemente, mentre lei mi toglie la maglietta e i pantaloncini corti. Continuiamo a baciarci dolcemente fino a che lei non si ferma e si toglie il reggiseno. Ci stendiamo l’uno di fianco all’altro.

“non mi ricordo più come si fa” mi dice sussurrandomelo “mi sei mancato così tanto”

“anche tu amore mio…” le dico mentre infilo la mano tra i suoi slip.

Muovo un po’ la mano, mentre sento la sua intimità inumidirsi. Le sue mani sulle mie natiche. Mi toglie gli slip e io sorrido.

“ho voglia di mordertelo quel sedere” dice mordendosi il labbro. La bacio ripetutamente sempre con più passione. 

Mi strofino contro la sua gamba, mentre tolgo i suoi slip. Sento la sua mano sulla mia lunghezza, muoversi lentamente. Ci continuiamo a baciare senza trovare un modo per fermarci

“basta”dico allontanandole leggermente la mano “sennò vengo” lei annuisce

“non abbiamo più preservativi? Vero?” chiede aprendo il suo cassetto “si… li abbiamo” dice dopo aver controllato la scadenza. Me lo porge e io la guardo spaesato. È da un bel po’ che non ne usiamo.

Lo metto velocemente, sotto il suo sguardo vigile. Controllo che anche lei è pronta ed entro, accompagnandolo con la mano. Inarca la schiena sotto di me. Non mi muovo, aspetto un suo cenno, e poi rinizio a muovermi lentamente mentre lei mi graffia la schiena.

“piano, mi lasci i segni” dico al suo orecchio

“tu invece vai più forte..”

Mi muovo più velocemente in lei fino a raggiungere l’apice del piacere insieme, e abbandonarci l’uno alle braccia dell’altro. Rimango stretto a lei fino ad addormentarmi sul suo petto, facendomi cullare dal suo respiro e dal suo calore.

Love Him Is RED || Piero Barone, Il Volo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora