"Se hai deciso così..."
"Sì, ho deciso così. Smettila di chiacchierare."
Senza farselo ripetere due volte la volpe tornò all'attacco, e Gabriel potè solo immaginare come si sentisse a dover attaccare senza pietà uno dei suoi ragazzi indifeso. O meglio, lui pensava fosse indifeso perché non capiva come avrebbe potuto continuare a combattere senza vedere il proprio nemico. Evidentemente Gabriel non aveva la minima idea di cosa significasse non aver mai visto niente senza i propri occhiali, sapere che ci sono mille altre cose che ti possono permettere di vedere quando la vista viene meno. Non sapeva che se vivi in un mondo di ombre sfocate, anche i respiri diventano importanti.
Infatti con grandissima sorpresa del ragazzo, Robert riuscì per poco a schivare l'enorme mostro che aveva tentato di atterrarlo. Ci riuscì, sì, ma i suoi riflessi erano di sicuro rallentati, perché non riuscì a prevedere il colpo che gli arrivò sulle costole. Nessuno riusciva più a vederlo chiaramente, ma l'immaginazione di tutti bastò a ricreare lo schiocco di almeno una costola e l'immagine di un Robert con il fiato mozzato, non tanto distante dalla realtà dei fatti.
Il duello, che era sembrato fino a quel momento nelle mani del ragazzo, era ora tutto per Scarlett. Lui si abbassò di nuovo per schivare una zampata e il fischio dell'aria tagliata sopra la sua testa gli disse che aveva fatto bene. Tuttavia lei poteva vederlo e avrebbe potuto colpirlo di nuovo. Con un colpo di reni si gettò dove presumeva non fosse la volpe.
Purtroppo sbagliò e per la seconda volta gli artigli lo colpirono.
Scarlett sapeva di essere improvvisamente in una situazione di vantaggio ma non avrebbe saputo dire quanto sarebbe durata. Non era così stupida da pensare che tutto sarebbe potuto finire così facilmente. Il ragazzo si era messo sulla difensiva, arrancando fino a quello che aveva giustamente presunto essere il centro dell'arena. Li si fermò ansante, una mano stretta sul martello così forte che le nocche sembravano voler uscire dalla pelle. Miss Cadmy iniziò a girargli attorno lentamente, così piano che sembrava quasi essere stata ripresa e poi rallentata digitalmente. Conscia di ogni muscolo che si muoveva nelle sue zampe ridusse al minimo ogni rumore da lei prodotto, come ogni volta che andava a caccia. La sola idea di pensare a Robert come una preda le strinse il cuore, ma doveva aver fiducia in lui. Per forza. O avrebbe finito con l'ucciderlo, se non si fosse fidata di lui, del suo essere in grado di contrastarla anche se combatteva al massimo delle sue forze. Lo vedeva chiaramente mentre teneva gli occhi chiusi: le ombre lo avrebbero solamente distratto, cercando di controllare il suo stesso respiro per escluderlo dallo sprettro di suoni di cui doversi preoccupare. Girava la testa ora da un lato, ora dall'altro per captare anche la minima vibrazione prodotta dalla sua avversaria. Per lunghi secondi non fu in grado di sentire nulla. Proprio per quello l'odore alle narici di Scarlett si fece più chiaro.
Un cucchiaio di angoscia, due manciate di isteria, abbondante paura.
Oh sì, ci erano già passati. Ma questa volta era diverso. Non vi erano né vergogna né delusione nel bouquet del figlio di Efesto. Non era più l'undicenne sovrappeso che aveva terrorizzato anni prima. Questo Robert, se solo l'avesse individuata, non avrebbe esitato ad attaccarla con tutta la forza che aveva.
Quando raggiunse la posizione che aveva progettato, perfettamente dietro le spalle del ragazzo, invisibile anche se lui fosse stato vedente, si fermò. Il silenzio calò innaturale sull'arena e, quasi come per un incantesimo, a tutti parve che fosse l'intero mondo ad essersi congelato in quell'istante. Gabriel ebbe l'impressione che in quella desolazione sonora si sarebbe potuto udire l'erba crescere nelle farms australiane.
Poi, però un semplice rumore.
Un semplice rumore a cui nessuno avrebbe fatto caso in una situazione normale, ma che risuonò come una fanfara soprattutto per le orecchie di Robert. Un rametto si spezzò sotto la zampa della volpe, alla quale non rimase che accelerare l'azione prima che fosse troppo tardi. Il ragazzo fu veloce a girarsi verso il rumore, abbastanza da non farsi cogliere di spalle. Come una palla demolitrice Scarlett lo colpì in pieno petto atterrandolo, ma lui era già pronto a reagire. Sgusciò via da sotto le sue fauci rotolando su un fianco, costringendola a ritentare l'affondo: esattamente come Rob voleva.
STAI LEGGENDO
La Seconda Iliade
FanfictionQuarant'anni sono passati da quando Percy Jackson ha rivoluzionato il mondo. In quarant'anni sono accadute molte cose - piccole e grandi, belle, brutte, bruttissime e 'Trump ha vinto le elezioni' level - eppure il Campo Mezzosangue è sempre qui, pro...