"Mi spiace averti trattato male per tutto questo tempo."
"Rimpianti dell'ultimo minuto per avere la coscienza pulita?"
"Potresti almeno provare a essere gentile qualche volta."
"Non è nelle mie corde mi spiace."
"Ripeto: potresti per lo meno provarci."
"Tranquillo, stavo scherzando."
"..."
"Tu invece potresti provare ad usare un po' di senso dell'umorismo."
"Scusa, non è nelle mie corde."
Seguirono alcuni secondi di silenzio.
"Comunque anche a me dispiace."
"Davvero?"
"No."
"Serio?"
"No."
"Okay, va bene."
"Forse non possiamo essere amici, però il rispetto te lo sei guadagnato."
"Stavo per dire la stessa cosa di te."
"Sono commosso."
"Davvero?"
"Ovvio che NO. Ma ti pare?"
"Meno male, mi ero spaventato."
"Hai paura della gente che piange?"
"No, mi avrebbe solo fatto sentire a disagio."
"Su questo siamo d'accordo."
"Quindi non piangerai."
"E nemmeno tu lo farai."
"Ovvio."
I due ragazzi si guardarono per altri brevi ma interminabili secondi prima di decidersi a darsi la mano. Gli zaini sulle loro spalle sferragliarono, pieni dei pezzi delle armature che avrebbero indossato sul campo di battaglia.
"Spero che tu sopravviva."
"Anche io. Anche se non ne sono assolutamente certo."
"Mi rispetti ma mi vuoi morto, quindi?"
"No. Non sono sicuro che torneremo tutti."
"Presentimenti da figlio di Ade?"
"No. Non sono presentimenti. È solo paura."
"Non farti prendere dal panico. Non siamo soli, avrai tutti noi al tuo fianco. E poi stiamo andando a combattere per la salvezza di tutti noi, anche per i giovani semidei del futuro."
"Tieniti la tua filosofia. Le vite in gioco sono le nostre, non quelle dei posteri, e tutti muoiono da soli."
"Che visione negativa."
"Ognuno ha il suo punto di vita. Sopra la terra - disse Jasper accennando a lui - e sotto la terra. È tutto un gioco di prospettive."
"Dovresti provare quella degli altri, allora."
Il figlio di Ade ghignò leggermente. "Lo stesso vale per te."
Prima che potesse ribattere arrivarono Iris e Winton trafelati. Jasper fece un cenno anche a loro e sparì nella folla di semidei che si erano riuniti davanti al binario. T.E.T.I. stava arrivando.
Il treno non doveva essere stato usato in tempi recenti. Proprio per nulla. Sembrava piuttosto saltato fuori dalla seconda metà dell'Ottocento, sputato fuori da un deposito di anticaglie museali. L'effetto generale era quello di una scatola di metallo e legno sferragliante con scomode panche di legno che avevano già iniziato il loro crudele compito di insudorazione di glutei. Il caldo era tropicale, i vetri graffiati e tutti avevano la sgradevole sensazione di capire quello con cui Marissa li aveva asfissiati per anni: la vita degli animali diretti al macello.
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La Seconda Iliade
FanficQuarant'anni sono passati da quando Percy Jackson ha rivoluzionato il mondo. In quarant'anni sono accadute molte cose - piccole e grandi, belle, brutte, bruttissime e 'Trump ha vinto le elezioni' level - eppure il Campo Mezzosangue è sempre qui, pro...