38. Schegge di cuore

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Le volpi, si sa, sono equipaggiate fin dalla nascita di una poker face incredibile, normalmente utilizzata per nascondere qualunque tipo di pensiero, intenzione o turbamento orbiti nella loro testa. Le volpi Cadmee non fanno di certo eccezione a questa regola fondamentale dell'etologia mitologica.

Tuttavia, con il passare degli anni, Scarlett Cadmy aveva assunto delle inclinazioni - forse addirittura delle debolezze - tipicamente umane. Per esempio, non era più in grado di sopportare che qualcuno fosse arrabbiato con lei - come era successo dopo il riconoscimento di Gabriel: per farsi perdonare da Sue si era trasformata in volpe e aveva dato luogo ad un vero e proprio spettacolino con protagonista un fulvo canide particolarmente addolorato - e non sempre riusciva a nascondere il proprio turbamento.

Quel giorno rientrava perfettamente nella seconda categoria.

Quando Sophie Meyer, diciottenne capocasa della cabina di Iride, era venuta a riferirle che da qualche giorno uno dei suoi fratelli si comportava in maniera anomala, Scarlett aveva avuto un cattivo presentimento. Quando poi il suddetto fratello si era presentato, convocato, nella Casa Grande, il suo cuore era sprofondato nel terreno - e per farlo aveva dovuto percorrere quasi due metri. Un bel viaggio per il cuore di chiunque.

Ora Nigel Bluebell se ne stava lì, davanti a lei, con le braccia strette al petto e lo sguardo basso, stranamente scontroso. Miss Cadmy non l'aveva mai visto così. Nigel solitamente era un rompiscatole, sempre impegnato a disturbare gli altri, perennemente preso nella sua odisseica compravendita di amici tramite regali. La qualità preponderante dei figli di Iride era la leggerezza e Nigel era evidentemente un suo figlio. Eppure... eppure eccolo lì, oscuro come non l'aveva mai visto. Quasi irriconoscibile, con i capelli biondi sporchi, il viso macchiato da due profonde occhiaie e lo sguardo sfuggente e bizzoso. Sembrava quasi che il gemello malvagio di Nigel avesse preso il suo posto nel Campo.

Scarlett ne era vagamente spaventata. Stava aspettando l'arrivo di Sue per parlargli. Sophie aveva detto che era diventato solitario e stralunato, non mangiava e non dormiva: si limitava a sedere sul suo letto per tutto il giorno, fissando cupamente un punto dinnanzi a sé. I suoi fratelli avevano addirittura pensato fosse stato oggetto di qualche maledizione, perché non avevano mai visto nessuno, e in modo particolare Nigel, comportarsi così. Sue non tardò ad arrivare, di corsa come al solito, senza però assumere il suo solito cipiglio battagliero, anche lei preoccupata per l'improvviso cambiamento di Nigel.

"Scusate se avete dovuto aspettarmi!"

Scarlett rimase in silenzio, picchiettò semplicemente sulla poltrona al suo fianco - la poltrona ufficiale di Sue.

"Non vuole parlarmi. Non risponde."

La direttrice guardò Nigel cercando di intercettarne lo sguardo, solamente per poi non trovarvi la solita luce. Si spaventò e non senza motivo.

"Cosa è successo, Nigel?"

"Niente." Fu lo scontroso brontolio che Sue riuscì a strappargli.

Indagando oltre nel suo sguardo tutto ciò che trovò fu rabbia e scontentezza profonde. Sperò non fosse nessuna maledizione affrettata o peggio! Che si fosse avventurato da solo al Bosco di Dodona senza permesso?

"Nigel." disse Scarlett, scivolando dalla poltrona e mettendosi in ginocchio davanti a lui "Qualche figlio di Apollo o di Ecate ti ha dato fastidio? Ti hanno dato qualcosa?"

Il ragazzo distolse lo sguardo dagli occhi imploranti dell'insegnante e parlò solo dopo più di un minuto.

"Helen."

"AH. AH, HELEN. CHE STRANO. IO LO SAPEVO, SUE." sbottò immediatamente la volpe, raddrizzandosi di colpo.

"Ti ha fatto un brutto tiro mancino?" Chiese Sue cercando di veicolare con il tono di voce quanto più affetto possibile.

Gli occhi di Nigel cambiarono colore. Passarono da un viola scuro ad uno scialbo azzurrino acquoso.

"Lei... lei non ha capito. Le ho fatto un regalo. Un bel regalo. L'avevo azzeccato, non come al solito. - alzò quegli occhi lacrimosi su Sue ed emise un singhiozzo - Ma lei non ha capito. Ci andrà con il suo fidanzato."

Miss Peak guardò improvvisamente conscia di ciò che era successo la sua compare Cadmy, rivolgendosi poi di nuovo a Nigel. "Ti ha spezzato il cuore?"

"Sì." rispose singhiozzando Nigel, coprendosi il viso con le mani "Era la cosa a cui tenevo più. E ora non avrò più nemmeno una possibilità!"

Scarlett ricambiò lo sguardo sulle spine di Sue. Sapevano entrambe di cosa fosse ora.

"Nigel..." disse, appoggiando una mano sulla sua gamba "Quei regali che fai a tutti... tu devi capire che non puoi pretendere in cambio nulla se non un ringraziamento a parole."

"L'amicizia e l'amore... sono cose delicate che vanno coltivate. Helen... non è esattamente una persona delicata come i tuoi sentimenti però."

Nigel abbassò lentamente le mani. I suoi occhi avevano preso un'inquietante sfumatura rossa.

"Io coltivo amicizie! Ma nessuno mi vuole! Perché sono figlio di una stupida divinità minore e perché... perché sono io! Io non piaccio a nessuno! Non piaccio nemmeno a voi due!"

"Questo non è vero, Nigel! - ribatté Sue offesa. - Voglio bene a tutti i miei studenti, dal primo all'ultimo."

"Però i miei regali non ti piacciono. E non piacciono nemmeno a te. - indicò Scarlett con rabbia - Li trovate mal azzeccati e fastidiosi. Proprio come me. Se poteste non stareste qui a parlare con me. Vi ha costretto Sophie a farlo! E lei lo fa solo perché le davo fastidio in casa!"

Nigel aveva raggiunto un tono di voce pericolosamente vicino all'ultrasuono, tanto che miss Cadmy gli prese il viso tra le mani e esclamò: "Nigel, CALMATI."

"Se davvero non ti volessimo bene ci saremmo intascate i tuoi regali senza dire una parola, per approfittarci di te! Noi non ti vogliamo bene per i tuoi regali, e non siamo qui a parlare solo perché ce l'ha detto Sophie!"

Ma il ragazzino sembrava partito completamente per la tangente. Ricominciò a piangere e allontanò con forza le mani di Scarlett dal proprio volto.

"Non voglio parlare con voi. Dite che le amicizie e l'amore vanno coltivati. Ma nessuno lo vuole fare per me. Basta! Io non ne posso più!"

Si alzò in piedi e puntò deciso alla porta della Casa Grande. Quando Scarlett fece per fermarlo, lui si voltò e le urlò contro, tanto da costringerla ad arretrare di un passo per la sorpresa. Il ragazzo fece in tempo a correre fuori, subito inseguito dalle due donne spaventate dalla reazione più che inaspettata.

"NIGEL! NIGEL BLUEBELL!" urlarono in sincronia, attirando l'attenzione di metà Campo, che fermò le proprie attività per girare a guardarle confusamente.

Ma Nigel era scomparso. Qualcuno della casa di Hypnos appisolato in giro alzò lo sguardo confuso ma non capendo cosa stesse succedendo si rimise a dormire.

"Dannazione! Dove si sarà cacciato?!"

Per tutta la giornata il Campo Mezzosangue fu setacciato, ma alla fine sia Scarlett sia Sue giunsero alla conclusione che Nigel si fosse nascosto da qualche parte. Speravano al sicuro, ma non ne erano certe.

"Lo cerco nella foresta appena mi trasformo. Lo troveremo, Sue. Sono più che sicura che lo troveremo. È solo molto turbato." La volpe cercò di rassicurare la sua collega "È solo un ragazzino con il cuore spezzato. Si aggiusterà in qualche giorno." 

La Seconda IliadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora