Shoshanah non capiva. Era successo qualcosa di grave: aveva visto la palla di fuoco che si era alzata nel cielo come una specie di fuoco d'artificio poco fantasioso, ma poi c'era stato scompiglio, delirio, corse e pianti e nessuno le aveva spiegato nulla di quanto fosse accaduto. La gente era semplicemente corsa via dall'angolino in cui era intenta a fissare un soldato, convincendolo con i suoi poteri a credersi un galletto e a beccare la terra arida del campo. Era un giochetto che conosceva da anni e che nella battaglia aveva ripetuto due o tre volte, stringendo tra le mani il sirto, senza pensare neanche per un istante di poter sfruttare il suo potere. Poi però c'era stata quell'esplosione, tutti erano corsi via, qualcosa di grave era accaduto.
E Shoshanah non aveva capito. Non era stata capace di fermare qualcuno e chiedere spiegazioni. L'unica cosa che aveva fatto era stata aspettare che tornasse la calma, perché la sua mente era confusa e brancolava nel buio. Aveva visto Iris piangere seduta nella polvere, Jasper e Gabriel fissare le porte di New Troy, gente andare e venire dalle tende. Lei era rimasta in piedi per minuti, forse ore, assistendo a tutto quanto come al cinema. C'era un'unica domanda che le sfarfallava in testa: dov'era Scarlett?
La stava aspettando vicino alla foresta, perché non l'aveva vista a spasso nel campo. Doveva essersi nascosta tra gli alberi, magari era andata a caccia. Forse era stanca e si era ritirata. L'aveva persa di vista durante l'inizio del combattimento, era stata totalmente assorbita dalla sua divertente magia. Ora però aveva bisogno di Scarlett. Davvero bisogno di lei.
Guardò per l'ultima volta in mezzo agli alberi della foresta pluviale, sperando di intravedere la sua ombra molleggiare tra le felci, ma niente si muoveva sotto le fronde oscure. Niente che assomigliasse a una volpe. Così prese una decisione: si sarebbe impegnata e avrebbe domandato a qualcuno. Poteva farlo, giusto? Non era successo niente alla signorina Cadmy. Chiunque avrebbe potuto risponderle tranquillamente.
Si avviò a passi incerti verso le tende, valutando le persone che si muovevano come tante formiche o come vacui fantasmi tra le canadesi. Cercò e intercettò con lo sguardo un paio di suoi compagni, ma immediatamente questi accelerarono il passo e la evitarono in modo accurato. Shoshanah andò avanti, voltando la testa a destra e sinistra, sentendosi persa come in un mare in tempesta. Intorno a lei c'erano un sacco di semidei, ma nessuno la vedeva. O meglio: nessuno voleva parlarle. Fabrice non era visibile e Sia sembrava scomparsa. Quando una figlia di Afrodite le fu abbastanza vicina per rivolgerle la parola, la ragazza deviò, lanciandole un singolo sguardo di orrore e preoccupazione. Dopodiché Sho fu di nuovo sola.
"Cosa è successo?" Domandò a quel punto ad alta voce, intontita da tutto quello che non stava accadendo.
"Chiedilo a Rob." Rispose una voce dietro di lei. La ragazzina si voltò e vide Daphne seduta davanti a una tenda, scarmigliata e intenta ad aggiustare la cocca deforme di alcune sue frecce. "Lui sa dov'è Scarlett." Aggiunse, senza nessuno dei suoi soliti sorrisi nella voce. Shoshanah fissò la Cacciatrice, poi si girò meccanicamente e un passo dopo l'altro si diresse, inconsciamente, verso lo stesso luogo in cui per la prima volta aveva rivolto la parola al capocasa di Efesto.
L'infermeria non era bella come quella al Campo. Non era neanche grande la metà dell'altra. Non aveva niente della pacata tranquillità di cui i feriti potevano godere. Questa non era altro che una tenda eretta per fortuna, con una sola barella sistemata al centro. Non era una vera infermeria, perché tutti i malati erano stati confinati nelle loro canadesi. Quella infermeria era solo per una persona.
Robert stava a occhi chiusi, un'espressione di sofferenza scolpita nel viso privo di occhiali. Le braccia e parte del collo erano fasciati stretti e tutto dava l'impressione che il grande guerriero avesse subito delle ferite in battaglia. Shoshanah gli si accostò nel più completo silenzio, ma questo non sembrò essere sufficiente per passare inosservata.
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La Seconda Iliade
FanfictionQuarant'anni sono passati da quando Percy Jackson ha rivoluzionato il mondo. In quarant'anni sono accadute molte cose - piccole e grandi, belle, brutte, bruttissime e 'Trump ha vinto le elezioni' level - eppure il Campo Mezzosangue è sempre qui, pro...