Spiaccicati sul sedile posteriore dell'auto dei signori Grace, con Oliver sdraiato sulle loro gambe, Tomika e MyKayla tirarono finalmente un sorriso di sollievo. Quasi non si erano accorte di non aver respirato per qualche secondo. Alla guida il signor Grace sfrecciava superando di molto il limite di velocità, sterzando con sicurezza (anche fin troppa) ad ogni curva. Nel frattempo Piper cercava di carpire qualche informazione in più per capire cosa stesse succedendo, senza troppo successo. MyKayla guardava il finestrino mentre parlava, vedendovi riflesse le immagini che avevano tormentato i suoi incubi ogni notte. Ma a differenza del solito non erano immagini del futuro, oh no. Erano cose che aveva visto.
Tutto era cominciato di notte. Il pericolo era arrivato come un ladro, inaspettato, silenzioso e imprevedibile. Un cratere di circa sette metri si era aperto nel centro del foro. La terra non si era aperta, non vi era nessun buco. Al contrario! La terra sotto era coperta di fili d'erba verdissimi come appena nati. Ciò che era strano era la sparizione di parte della struttura, come se non fosse mai esistita. Ogni notte buchi della medesima natura si erano aperti ovunque a Campo Giove. Una settimana dopo avevano iniziato a comparire di giorno e due persone avevano perso degli arti trovandosi sfortunatamente nel luogo della sparizione. MyKayla l'aveva visto e in quel momento aveva capito che se fosse partita una spedizione sarebbe andata anche lei. L'oracolo era stato contattato al più presto ma solo una settimana dopo si era riusciti a trovare Rachel Dare, ormai invecchiata ma non meno alternativa. Da anni non alloggiava più in modo fisso in nessuno dei due campi, alla ricerca di un'erede a cui lasciare il titolo di Oracolo. Fortunatamente ora c'erano i Libri Sibillini trascritti grazie a Ella e il Bosco di Dodona a sopperire alla sua mancanza.
"Cosa?! Nuova Roma sta scomparendo?!"
"Sì... è l'unica cosa di cui siamo certi. I pretori hanno cercato di contattare il Campo Mezzosangue per giorni, poi Rachel ha avuto un'altra visione e... ha detto che tre di noi dovevano partire per contattare i greci. Diceva che solo loro potevano salvarci."
Tomika sobbalzò sul sedile facendo spaventare tutti, Oliver compreso.
"Aspettate! La profezia parla di aquila... non potrebbe essere lei, signor Grace? Insomma... figlio di Giove!"
"Parla della caduta dell'Aquila."
Piper tornò a guardare davanti a sé, riflettendo in silenzio qualche secondo prima di aprire la bocca. "Non c'è una profezia che non preluda la morte di qualcuno. Percy, Jason... tutti i grandi finiscono per avere una vita pericolosa."
"Vi scorteremo al campo in auto e là sentiremo cosa ha da dire Chirone in proposito. "
"Caro, Chirone non gestisce più il campo da qualche anno, non ti ricordi più?"
"Sentiremo cosa ha da dire chiunque vi sia al campo. Poi ci servirà un consiglio oracolare. Anche se Rachel non riesce a comunicare col campo c'è sempre un modo di avere un consiglio particolare."
"Anche se potrebbe confonderci le idee più di quanto già non lo siano."
"Anche se potrebbe fare quello. Esattamente. Direi che siamo abituati alla prassi, Piper."
Il silenzio calò di nuovo mentre il buio impediva di capire cose ci fosse fuori dalla macchina. Se le avessero chiesto dove fossero in quel momento, MyKayla non avrebbe saputo dirlo. Aveva viaggiato pochissimo con sua madre e suo nonno, prima di arrivare a Campo Giove, e in geografia aveva sempre fatto schifo. Sapeva solamente che San Francisco e Long Island non erano vicini. Quanto avrebbe voluto un telefono con il GPS per provare l'ebbrezza della tecnologia moderna. Invece il massimo che si poteva permettere erano i messaggi Iride, quando aveva abbastanza monete. Quel maledetto servizio si mangiava sempre il resto quando c'erano troppi clienti in linea. Era stata in visita al Campo Mezzosangue solo una volta per il programma di scambio interculturale estivo, ma non avendo alcun amico là vi si era sempre trovata a disagio. Casupole ammontonate a caso, gruppi di persone sparpagliati in giro... e nessun adulto. A volte si vedevano i semidei più grandi fare un giro al campo durante le pause dal college, ma a Long Island era tutto diverso. Lì non c'era nessuno che fosse andato oltre l'età critica. Tutto dava l'idea di precarietà della vita del semidio medio, e questa cosa la soffocava. L'idea di partire per quel posto era piaciuta a lei meno che a tutti, che magari avevano amici e conoscenze e ricordi di quel posto, come Oliver che aveva avuto una fidanzata al Campo Mezzosangue, fino a che un qualche figlio di Iride non aveva svelato a tutti quello che i due si dicevano via messaggio, facendo così cadere in crisi la relazione. Tuttavia sentiva in fondo al suo stomaco di semidea, avvezzo a classificare le sensazioni che vi si annidavano, che era la via giusta. Non sapeva se l'incontro con i Grace era parte della profezia o un colpo di Fortuna, ma li avevano salvati e li avrebbero condotti più sani e più salvi alla meta. Chissà, magari al campo avrebbero anche incontrato Percy Jackson, l'altro degli eroi dell'Olimpo. Così avrebbe potuto chiedere l'autografo a sua moglie, architetto incredibile. Non che la ragazza avesse velleità progettistiche nel campo dell'architettura, ma era sempre bello conoscere una celebrità.
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La Seconda Iliade
FanfictionQuarant'anni sono passati da quando Percy Jackson ha rivoluzionato il mondo. In quarant'anni sono accadute molte cose - piccole e grandi, belle, brutte, bruttissime e 'Trump ha vinto le elezioni' level - eppure il Campo Mezzosangue è sempre qui, pro...