La statua di Zeus era ancora arcigna e poco paterna esattamente come se la ricordava. Tutto era come se lo ricordava. Soprattutto il fatto che ci fosse un solo letto occupato... ma per la prima volta, probabilmente dalla costruzione della struttura, per una notte, gli inquilini sarebbero stati due. Non aveva avuto occasione di parlare con il giovane nuovo fratellastro che si ritrovava, ma aveva sperato di trovarlo al suo ritorno in cabina. Molti ricordi erano racchiusi in quelle pareti bianchissime di marmo e decorate d'oro: lì aveva dato il suo primo bacio a Piper, aveva trovato le foto di sua sorella ancora prima di riscoprire chi lei fosse. A differenza delle altre cabine non c'era l'aria familiare, di casa. Nonostante i 4 anni che aveva praticamente trascorso lì non aveva mai sentito in fondo al cuore di appartenere pienamente a quei muri, quindi non aveva problemi ad immaginarsi perché Gabriel non ci volesse passare più tempo del necessario.
Come aveva previsto Piper era stata invitata a restare nella cabina 10 tra i suoi fratelli più piccoli, accolta tra vere e proprie manifestazioni di entusiasmo da parte di più o meno tutti i bellissimi figli di Afrodite. Jason non era stato invitato da nessuno, sapeva già che il posto a lui assegnato era nella cabina 1. Si era stupito del fatto che per il campo girassero due figli dei pezzi grossi, uno di Zeus e uno di Ade e quando li aveva visti alla riunione dei capi cabina li aveva subito identificati. Erano diversissimi da come erano stati i loro predecessori: Gabriel non aveva i tratti duri come scolpiti nel marmo che lui aveva avuto da giovane e Jasper non aveva la nera disperazione che Nico di Angelo si era sempre portato addosso. Solo ora realizzava che non aveva mai avuto nulla a che fare con suo padre ma solo con la sua storia personale.. Tuttavia non aveva potuto fare a meno di notare il biondo dorato e gli occhi azzurro intensissimi del primo e il colorito cereo accompagnato da capelli scurissimi dell'altro. Inoltre non parevano andare affatto d'accordo.
Chissà cosa le moire avevano dispensato per loro, nel futuro. Non si poteva essere figli di una divinità maggiore e sperare di avere una tranquilla vita normale. Era una vita di sofferenze e perdite, segnata da un peso che si sentiva chiaro e preciso fin dal momento in cui si aprivano gli occhi la mattina fino alla sera quando li si chiudeva.
E certe notti, quando gli incubi decidevano di disturbare anche il poco di quiete che dovrebbe essere concessa a tutti gli uomini, nemmeno il sonno era amico, ma prendeva la sua vera forma, fratello di morte.
Questa sarebbe stata una di quelle notti e lo sguardo della statua del padre degli Dei lo annunciava chiaramente.
La luce della luna entrava dalle finestre e attraversando la pozza d'argento che essa aveva lasciato scivolare sul pavimento, si sedette sul bordo di una finestra. Di quella finestra. Della stessa in cui si era accucciato la sua prima confusissima notte al campo Mezzosangue, inconscio di chi fosse e di cosa stesse per accadere alla sua vita. Era lì che aveva trovato la foto di Thalia con Annabeth e Luke. Ora quell'angolo era spoglio, e in fondo la suo cuore Jason provò un immenso moto di tristezza per il giovane nuovo figlio di Zeus.
Pensando e ricordando, come capita spesso di fare quando si torna in un luogo caro al cuore, non si accorse dell'ingresso di qualcuno fino a che non sentì la porta chiudersi. Sporgendosi dal davanzale su cui si era seduto osservò la figura di Gabriel entrare nella stessa pozza di luce che lui aveva percorso solo minuti prima. Non era questo che generalmente si intendeva con seguire le orme di qualcuno ma il pensiero lo fece sorridere comunque.
"Ciao, Gabriel." Disse e vide il ragazzo trasalire e fissarlo per qualche secondo.
"Salve." Rispose infine.
"Mi spiace ma occuperò un po' di spazio questa notte."
Il ragazzo sorrise amaro e accennò con le mani ai letti vuoti. "Non c'è la fila, quindi non c'è problema. E poi...in fondo è anche casa sua, signor Grace."
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La Seconda Iliade
Fiksi PenggemarQuarant'anni sono passati da quando Percy Jackson ha rivoluzionato il mondo. In quarant'anni sono accadute molte cose - piccole e grandi, belle, brutte, bruttissime e 'Trump ha vinto le elezioni' level - eppure il Campo Mezzosangue è sempre qui, pro...