Tutto esattamente come nel sogno. Helen aveva raccontato loro tutto la mattina stessa, beccando lui e Jaz, spazzolini in bocca, a pochi passi dalle taniche d'acqua utilizzate come lavandini provvisori. Erano stati entrambi presi sotto braccio senza tanti complimenti e trascinati via dalla fila, nonostante i mugolii silenziati dal dentifricio di Jasper.
"Helen! Helen cosa stai facendo!" sussurrò arrabbiata Jazlynn, liberandosi dalla morsa sul braccio con un gesto stizzito.
"Dovete ascoltarmi. Tutti e due. Perché non vorrò ripetere questa storia lunghissima due volte."
"Che storia?" Chiese l'altra ragazza sempre più sospettosa.
"Ho fatto un sogno stanotte."
Il figlio di Ade si liberò la bocca dall'acqua e poi si ripulì con il dorso della mano. "E grazie tante."
"Non capisci? – rincarò stizzita Helen – Ho fatto un sogno."
"Eh, sì che ho capito. E grazie tante."
"Intende che ha fatto un sogno premonitore." Spiegò Jazlynn, tenendo lontano preventivamente Jasper dalla loro interlocutrice.
"Possiamo avere anche quelli? Non li possono avere solo i figli di Hypnos?"
"No, possiamo averli tutti. Anche se quello che ho fatto non era proprio un sogno premonitore. Era come se stessi vivendo di nuovo un momento già avvenuto. Stavo nella piana lì davanti e ho visto il fantasma di Iris."
"Ma Iris non è morta." Fece notare il ragazzo.
"Più che fantasma sembrava il ricordo di quello che aveva fatto ieri. Era andata sulla piana, si era seduta e poi aveva raggiunto le porte della cittadella. Ma in quel momento mi sono accorta di qualcosa, c'era un altro fantasma sulle mura molto più in alto di noi, più di lato, spostato rispetto alla visuale diretta. Era Nigel. Era come se Ecate mi stesse dando delle indicazioni su cosa fare oggi."
"E tu credi che sia stata tua madre?"
"Sì, ne sono sicura. La luna brillava viola in cielo e poi era il bivio di una decisione. Mia madre protegge i bivi."
"E a cosa ti serviamo noi?"
"Mi servi tu - disse Helen indicando Jazlynn - per farmi strada nelle prime linee. Se farai quello che hai fatto ieri, allora riusciremo di sicuro ad arrivare fino alle mura. Poi mi servirai tu per sollevarmi con la terra fino ad un altezza decente e prendere Nigel."
Entrambi i ragazzi avevano un aspetto confuso e di sicuro non convinto.
"Mi spiace, Helen, ma io non sono più riuscito a sollevare delle pareti di roccia come quelle della caccia alla volpe. E non so cosa ti hanno raccontato, ma non erano così alte. Erano poco meno di tre metri. Qui ne servirebbero almeno quindici."
"E allora? La guerra è una situazione di stress per eccellenza. Ce la dobbiamo fare, ragazzi. È Nigel!"
"Sappiamo che si fa per Nigel. - Si affrettò a rispondere di nuovo Jasper, lasciando Jazlynn con la bocca aperta per parlare, - ma nessuno di noi due sa se ce la faremo a fare le cose che chiedi."
Helen risolse tutto dando a entrambi una pacca sulla spalla. "Ci vediamo in prima linea."
Il sole del mattino li trovò tutti e tre assieme in seconda linea. Perché la prima era stata dichiarata troppo pericolosa. Jasper vedeva il volto di Jazlynn diventare sempre più pallido mano a mano che il momento dello scontro si avvicinava.
"Ehy, Jaz - le disse avvicinandosi e stringendo la lancia - se riusciamo a recuperare Nigel poi sarà finita."
La ragazza però pareva essere di un'opinione diversa. Scosse la testa prima di infilarsi l'elmo, il quale le gettò un'ombra quasi malvagia sul viso.
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La Seconda Iliade
Fiksi PenggemarQuarant'anni sono passati da quando Percy Jackson ha rivoluzionato il mondo. In quarant'anni sono accadute molte cose - piccole e grandi, belle, brutte, bruttissime e 'Trump ha vinto le elezioni' level - eppure il Campo Mezzosangue è sempre qui, pro...