E poi, sei arrivata tu

Capitolo 3

Mi sveglio di soprassalto cercando di fermare la tachicardia che ogni volta, inevitabilmente, mi prende durante la notte... non posso farci niente, ci convivo... finchè non smetterò di sognare Victoria, la sua morte e il lago di sangue che la circondava, credo che sarà inevitabile.

Cerco di cancellare l'immagine che mi perseguita da anni dalla mia testa, asciugandomi il sudore con il lenzuolo... e quasi non mi prende un colpo quando mi ritrovo Nat appollaiata sopra il letto che mi fissa.

Che cazzo sta facendo?

''Nat'' lei mi sorride furba mentre si sistema comodamente accanto a me ''ancora incubi?'' annuisco mentre impreco, per poi bere un goccio d'acqua ''sì cazzo...anche se con meno frequenza'' annuisce mentre si morde un'unghia ''dovresti provare i trucchi che uso io per conviverci, come ti avevo detto'' ogni volta che mi dice cose del genere, mi prendono i brividi solo al pensiero di quello che ha subito in passato e... e di cosa avrebbe rischiato se non l'avessimo salvata noi quella sera.

''e quali sarebbero i tuoi trucchi?'' glielo chiedo anche se ormai li so a memoria... ma so anche che me li vuole comunque ripetere per sentirsi utile in qualcosa, quindi mi volta verso di lei e l'ascolto, mentre si tira su con sguardo acceso ''allora, appena ti svegli in preda all'angoscia devi iniziare a nominare all'incontrario tutti i colori della scala primaria dell'arcobaleno... o di qualsiasi confezione di pennarelli... o di matite, perché anche le matite hanno le stesse gradiazioni... se non ti passa, focalizzati su un oggetto a caso e pensa a tutte le parti da cui è formato...scomponilo e ricomponilo.. all'infinito. A volte mi metto anche a fare il processo produttivo... tipo... che genere di macchina è utilizzata per aumentare la produzione del comodino dietro di te? Una macchina automatica? Come funziona?... sono sicura che alla fine farò una scoperta sensazione che mi farà diventare ricca'' è pazza.

Completamente fuori di testa e non posso fare a meno di ridere, mentre lei mi sorride orgogliosa... e mi fa tornare in mente all'improvviso l'incontro di stamattina con la sua nuova amichetta.

E ovviamente evito di nominarla, ne di dirle qualsiasi cosa a riguardo... poi, fortunatamente entra Trevis che le lancia addosso una maglietta... rosa? Da quando Trevis porta t-shirt rosa?.

''Nat vaffanculo... è la quarta maglia che mi fai diventare rosa, viola o...o qualsiasi colore dei tuoi... ti diverti per caso?'' lei prende la maglia rilanciandogliela addosso ''guarda che se non vi aiutassi io a fare la lavatrice, a quest'ora sareste finiti... inoltre il rosa ti dona''.

Non è assolutamente vero ''ma che cazzo stai dicendo?'' scrolla le spalle ''è vero, siete ragazzi... e fate schifo'' poi si alza per abbracciare Trevis, cercando di fare la ruffiana e lui addolcisce lo sguardo ''ci vediamo stasera alla festa... magari, riesco a convincere a portare anche la mia conquilina''.

Entrambi drizziamo subito le orecchie e prima che Trevis possa fare qualsiasi uscita che mi fotterebbe totalmente, gli faccio segno di star zitto e lui ridacchia ''va bene... siamo tutti molto curiosi di vederla'' dice prima di uscire e lei lo segue ''se mi dici così, mi farai andare in paranoia''.

Quando arriviamo alla festa c'è così tanta gente che rischio di dare di matto ... odio quando questa massa di persone di cui non me ne frega un cazzo mi si appiccano addosso, come se mi facesse piacere il loro saluto ... raggiungo velocemente la zona adibita agli alcolici e insieme a Jace butto giù due shot di tequila ... scende giù per la gola che è una meraviglia e ormai, per me è come bere dell'acqua.

Do uno sguardo intorno e cazzo, vedo così tante ragazze mezze nude che questo per molti potrebbe essere considerato il paradiso ... tipo per Trevis e Dean... ma, ormai tutti quanti ci siamo abituati alle feste di Berkeley e degli universitari californiani ... ogni scusa è buona per mettersi in mostra e per trasformare una semplice festa in un caos totale di alcool, ragazze mezze nude e musica assordante.