E poi, sei arrivata tu

Capitolo 23

Questa ragazza continua a sorprendermi.

Abbiamo corso per non so quanti chilometri e lei non è rimasta indietro neanche una volta... ad essere sincero credevo fosse la tipica ragazza che va a correre giusto per fare scena... ed invece, ne sono rimasto colpito.

Da lei, dalla sua corsa e dal suo bel culo che mi sta facendo uscire di testa a forza di ritrovarmelo davanti e cristo, è stato un impegno non fissarlo ogni volta che potevo averne l'occasione.

Al momento ci stiamo riprendendo su un angolo di prato, prima di tornare di nuovo verso casa... ad essere precisi, in questo momento lei mi sta guardando imbambolata ed io non posso farmi scappare l'occasione di mandarla su di giri... così chiudo la bottiglietta d'acqua e la guardo con un sopracciglio alzato "ti piace quello che vedi?" ovviamente sembra cadere dalle nuvole "ehm..chi? io?" "sì, Isabel tu.. chi altro?" "sì..sì! cioè.. ho delle ovaie'' scoppio a ridere per la risposta assurda "hai delle ovaie?" lei arrossisce e scuote la testa mentre continua a giocare con l'orlo del suo top... è agitata "lascia perdere! Ti prego non fare domande... Il sole deve avermi dato completamente alla testa" "non riesco a capire quello che passa in quella testolina" "neanche io Jake, neanche io".

Mi siedo accanto a lei, che riesce a profumare di vaniglia anche dopo due ore di corsa intensa "come ti senti?" si schiarisce la voce " bene perché?" "bah.. forse perché fino a due giorni fa sembravi una mummia che girovaga per casa" solo al pensiero di come era ridotta mi assale un senso di nervoso e rabbia "sto bene..'' la guardo come se non ci credessi ''... non mi guardare così! Sto bene veramente... ho solo tanta rabbia nei suoi confronti. Mi sono fatta trattare come un'idiota per troppo tempo. Non avrei dovuto permetterlo" scuoto la testa e, anche se non ci capisco un cazzo di relazioni e stronzate varie, sono consapevole che una ragazza come lei non merita di essere trattata male, in nessun modo''.

Gli uomini di merda sono ovunque... e chi meglio di me lo può sapere.

Ho perso una sorella a causa di uno di loro.

''ti va di raccontarmi qualcosa?'' non so bene perché lo voglio sapere... lo voglio sapere e basta.

Annuisce ''non è facile per me parlarne... perché... perché mi fa capire ancora di più quanto io sia stata debole e senza carattere'' ''bambolina, lo sai da sola che non è così'' scuote le spalle ''sembrava che Marco stesse con me per insegnarmi a vivere, a stare al mondo...come se fossi una specie di bambina disadattata e fuori luogo ovunque... all'inizio non era così... era dolce e... e gentile...'' non la interrompo e sto ad ascoltare ''io, da parte mia gli ho sempre portato rispetto... sono una ragazza dolce, che non ha mai preteso niente da lui, accontentandomi sempre di quello che mi dava... del poco tempo dedicato o della sua totale mancanza di attenzioni'' beve un goccio d'acqua mentre inizia a tremarle la mano ''e lui nel corso degli anni, ha sempre trovato il modo di umiliarmi, di farmi sentire dalla parte del torto...tanto che, questa cosa si è riversata sul mio modo di essere... insicura, perennemente indecisa... sono già timida e questo sicuramente non aiuta'' ''perché gli permettevi di fare questo?'' ''perché.. perché ero entrata in una specie di circolo vizioso... per me era la normalità, per me la mia vita doveva essere in quel modo. Non sono riuscita a capire veramente la differenza fino a quando non ho preso le distanze'' ''inconsciamente credevi che..'' continua la frase per me ''..che quel poco che mi dava fosse quello che mi meritassi. Che non ci fosse qualcosa di diverso, di migliore.. avevo paura, paura di non riuscire a cavarmela da sola senza lui accanto'' ''poi sei venuta qua'' annuisce con un mezzo sorriso ''poi sono venuta qua e ho capito che so cavarmela da sola alla grande'' ''specialmente con uno come me che ti mette alla prova'' mi sorride ed io sorrido di rimando ''specialmente con uno come te.. in ogni caso mi ha umiliata abbastanza lasciandomi addirittura prima che lo facessi io''.