Capitolo 13

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La mattina dopo mi sveglio e come al solito, quando non vedo le mie solite quattro pareti monotone di camera, mi agito ... poi però, mi ricordo all'istante che ieri sera nella sbronza più totale, ho deciso di dormire in camera di Isabel.

Esatto, ho deciso... non credo di averle dato scelta, ma da quel che ricordo non si è lamentata... anzi, a parte dirmi qualcosa sullo starle lontano e non sfiorarla.

Sbatto gli occhi più volte, prima di mettere a fuoco la massa di capelli scuri accanto a me nel cuscino ... è inutile dire che sono completamente immerso in un profumo di vaniglia.

E cazzo, mi piace da morire.

Il profumo di vaniglia ovviamente ... non Isabel che, tra l'altro, sta ancora dormendo come un angioletto ... non mi muovo, non voglio svegliarla.

Pare assurdo che io mi trovi a mio agio in una situazione del genere, ovvero dormire con un ragazza senza esserci andato a letto.

Mi correggo... per me è impensabile dormire con una ragazza.

ma, al momento,non ho di certo intenzione di spostarmi.

Specialmente quando abbassando gli occhi, mi ritrovo in bella vista il signor culo, che fasciato solo da delle mutandine microscopiche, è pericolosamente vicino al mio cazzo.

Che sembra apprezzare ... come i miei occhi che non riescono a smettere di guardarlo e le mie mani, che vibrano dalla smania di sfiorarla.

Cazzo, è perfetto... e non vedo mucche.

Praticamente nella mia testa mi sto ripetendo in loop la frase, guardare ma non toccare, all'infinito ... non voglio di certo prendermi un calcio nelle palle.

Questa dev'essere una specie di punizione divina per tutte le stronzate che ho fatto in passato.

Specialmente quando lei si agita, sistemandosi meglio tra le mie braccia...perché sì cazzo, abbiamo dormito abbracciati.

Mi concentro per evitare di non irrigidirmi e scappare... prometto, dopo stamattina, le starò alla larga... non mi piacciono per niente i pensieri che faccio in sua compagnia.

Tra l'altro il suo dannato culo adesso è ancora più vicino e, senza poterne fare a meno, accarezzo le sue gambe lentamente... e cazzo se mi piace... potrei farlo per ore... se solo lei non iniziasse ad agitarsi, per spostarsi.

La blocco, stringendola a me, non voglio che si allontani "sei sveglio!" urla ed io non posso fare a meno di ridere "mmmh... non ti muovere ti prego" "se tu eviti di fare il maiale come al solito magari potrei anche restare dove sono" rido perché non perde occasione per darmi del maiale.

"Isa, tu sostieni che io sia un ragazzaccio che non pensa altro che al sesso ma, in realtà, sono anche troppo calmo visto che stamattina mi sono svegliato e la prima cosa che mi sono trovato davanti sei tu che mi dormi addosso, mezza nuda e con il tuo culo a portata di mano" si tira giù la maglia istantaneamente, mi do dell'idiota da solo e cerco di fermarla "...se non sono un bravo ragazzo io".

"potevi evitare di.." "come no Isabel!..sono un ragazzo di ventitre anni a cui piace scopare, non un essere asessuato. Quindi se ogni volta che dormo su questa casa la prima cosa che sono costretto a vedere la mattina è il tuo culo, beh scusami tanto, ma ci metto la firma... tra l'altro, niente mucche al pascolo questa volta?".

Ride esasperata ''sei esasperante! Come fai a ricordarti che mutande indossavo quel giorno, con quante ne avrai viste nel frattempo?" frecciatina.

Evito di risponderle, perché in fondo non avrei niente da controbattere ... ha ragione, ne ho viste parecchie.

E poi, sei arrivata tu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora