E poi, sei arrivata tu

Capitolo 28

La sera dopo decido di andare a trovare Isabel... solo per sapere come è andato il colloquio, ovviamente ''ragazzi io esco, ci vediamo tra poco'' annuiscono tutti mentre sono alle prese con un programma sui motori.

Decido di fare una piccola deviazione e andare da Frank, che appena mi vede mi saluta alzandomi il medio ''li accogli tutti così i tuoi clienti?'' scrolla le spalle ''solo i migliori... una birra?'' rifiuto ''sono di fretta... sono venuto a chiederti se avevi un buon vino'' annuisce mentre si accende una sigaretta ''rosso o bianco?'' ''rosso ovviamente'' fa un tiro mentre ragiona, per poi iniziare a tirar giù dagli scaffali varie bottiglie di vino mettendomele davanti ''questi sono le migliori che ho'' ci penso per poi alzare lo sguardo su di lui ''non so quale scegliere'' voglio che piaccia a Isabel, è strana di gusti e... e cazzo, non lo so neanche perché mi sono ritrovato qua, so soltanto che voglio festeggiare la sua assunzione come si deve.

Perché immagino sia stata assunta, in caso contrario la..mmh..consolerò a modo mio.

''un vino italiano?'' mi fa un sorrisetto ed io faccio finta di non capire la provocazione ''può andare...voglio il migliore'' ''ecco...prendi questo'' lo guardo velocemente mentre gli lancio i soldi sopra il bancone per poi fregargli due bicchieri da vino ''te li riporto, promesso'' arrivo fino alla moto e impreco, tornando dentro il locale con Frank che mi guarda divertito ''mi stavo dimenticando il bicchiere per Nathalie'' scoppia a ridere seguito da me ''buona serata stronzo''.

Suono al campanello di casa delle ragazze mentre cerco di non sembrare un perfetto idiota e quando pochi istanti dopo la porta si spalanca non posso fare a meno di fissare la mora davanti a me "ciao" "ciao" mi guarda, rimandendo imbambolata davanti all'entrata scrutandomi e cercando di non farsi notare.

Sembra che mi voglia spogliare con gli occhi, ma forse sono io che ho il cervello deviato verso un'unica direzione.

È proprio buffa.

E cazzo, dannatamente carina.

"Isabel posso entrare?" "oh.. mmm... sì, vieni entra pure" rimane immobile dietro di me mentre io accarezzo Wiskie "mmm... a cosa devo questa visita?" è agitata o sbaglio? La guardo "sono venuto a festeggiare il tuo nuovo lavoro" "ma come fai a sapere che mi hanno preso?" cerco di non ridere "era scontato Isabel" la guardo da capo a piedi e dio, questa ragazza è arrapante con ogni dannata cosa che indossa... mi piacerebbe tanto scioglierle quel fiocco che tiene su il vestito.

"dov'è Nat?" mi dirigo in camera sua...ma non c'è "non c'è.. è... è con Jace".

Mi volto a guardarla, intanto che entrambi prendiamo coscienza della cosa... se Nat non c'è vuol dire che la piccola, dolce Isabel è sola in questa casa con me?

perché questa notizia mi ha decisamente migliorato la serata? Al momento la mia testa sta elaborando le immagini di lei nuda, mentre la prendo su ogni superficie disponibile in questa dannato appartamento.

Jake, frena i pensieri.

E da come si schiarisce la voce, dovrebbe frenare anche lei i suoi.

Mi muovo verso di lei nello stesso istante in cui si va a posizionare al di là del bancone della cucina... mi piacerebbe sbatterla qua sopra "mmm.. non so cosa dire" rido, ormai è nel pallone... non credevo di metterla in soggezione fino a questo punto "ti metto in soggezione?" mi guarda, mostrandosi sicura "tu? No, figurati" la guardo con un sopracciglio alzato... orgogliosa fino al midollo.

"cosa stavi facendo?" "cucinavo" "cosa?" mi siedo mentre continuo a fissarla " biscotti al cioccolato e burro d'arachidi" ho capito bene?.

"hai fatto i biscotti al cioccolato e al burro d'arachidi?" annuisce divertita e cazzo, mi è bastato il suo sorriso per conquistarmi... i biscotti sono un colpo basso "ecco cos'è questo profumo. Pensavo fossi tu, in quel caso sarebbe stato un bel guaio" "perché?" deglutisce "perché io amo il burro d'arachidi e la cioccolata. E se fossi tu ad avere questo profumo.. non potrei fare a meno di assaggiarti" cerco di trattenere una risata vedendola diventare rossa.