Che Stupida Promessa! #SAGA《PRIMO VOLUME》 STORIA COMPLETA

Capitolo sessantatre ~ Non sono la persona giusta per te!

Era passato un mese da quella sera, quando Colin mi era venuto a prende al Cat's Eye Pub. Le mie amiche erano tornate a Manhattan ed io ero rimasta qui. Ogni tanto mi sentivo sola, ma le mie amiche anche se erano lontane da me, mi erano sempre vicine. La sera ognuna di loro appena tornava dal lavoro, mi videochiamava ed io in quei momenti mi sentivo felice, ma poi il dolore tornava alla porta, però non era più forte come prima. Possibile che la cotta per Colin era più  forte dell'amore che provavo per Steve? In così poco tempo mi stava facendo dimenticare definitivamente Steve? Non potevo crederci, Steve è stato l'unico uomo che ho amato veramente, visto che in tutta la mia vita, non avevo mai provato questo forte sentimento, quindi non potevo credere a questa assurda situazione. Però quella voglia di Colin stava diventando prepotente, non lo so, cosa mi stava succedendo veramente, ma il mio cuore doveva dirglielo, Colin doveva sapere che cosa stavo provando.
Ultimamente ero diversa nei suoi confronti, più distaccata per paura che poteva scoprire la mia cotta nei suoi confronti, il mio tremare al suo tocco, il mio viso paonazzo quando vedevo il suo petto o il mio corpo andava in contatto con il suo. Quindi rimasi distante più del solito da lui, non potevo fargli capire tutto ciò che mi stava succedendo, però il mio cuore voleva dirglielo, farglielo capire, ma al solo pensiero avevo paura. Purtroppo lui nei miei confronti era strano, non riuscivo a capirlo, la sua durezza non mi lasciava leggere dentro di lui ed io ero così bloccata che la mia strategia diventò un'arma contro di me. Rimanevo distante ad ogni suo tocco, ad ogni suo passo verso di me, quindi mi mancava ancor più del solito anche se era ad un centimetro da me.

Sto salendo sull'aereo, ho bisogno di andare sulle nuvole, di capire che cosa voglio. Sto chiudendo il portellone, quando sento che si blocca, alzo la testa ed è lui, Colin, con tutta la sua forza, lo apre e sale dietro. Spalanco gli occhi  <<Che vuoi?>> Lui rimane serio <<Parti!>> Chiudo il portellone ed accendo il motore, l'aereo si muove lento sulla pista, per poi salire di quota, rimaniamo in silenzio fino a quando non arriviamo tra le nuvole. Colin teso mi dice <<Perché sono settimane che mi eviti?>> Il mio cuore sobbalza alle sue parole <<Io?! Ma che dici! Non ti sto affatto evitando!>> Lui continua, la sua voce è piena di risentimento  <<Cazzate! Tu mi stai proprio evitando!>> Sbuffo alle sue parole  <<Perché sei così convinto di questo?>> Colin in quel momento diventa nervoso <<Sei tu! Con i tuoi modi, quando mi parli, quando mi avvicino a te mi tieni a distanza!>> Scrollo le spalle <<Non lo so è un periodo!>> Il suo tono diventa altalenante, come se avesse paura di farmi quella domanda, per la prima volta nei suoi occhi leggo la sua fragilità <<Ti manca Steve?>> Lo stupore si impossessa dei miei occhi, le mie orecchie non volevano sentire quella frase, ma non so perché, rimango in silenzio.
Abbasso l'aereo per farlo atterrare, lo parcheggio al suo posto ed apro il portellone, scendo in tutta velocità, ma Colin mi blocca per il polso <<Allora ti manca lui?>> Mi giro di scatto, il mio cuore corre come un treno a tutta velocità, tutto d'un fiato e in pieno panico <<No! Mi sono presa una cotta per te! Ecco perché ti sto evitando! Perché ho paura!>> Quando Colin sente le mie parola, la sua presa si allenta dal mio braccio, la sua mano si sposta e lui rimane li zitto, con il viso impassibile, senza dire una parola. Non riesco a leggere che cosa sta pensando, è come se al posto degli occhi avesse una lastra di ghiaccio.
Vado verso di lui, ho bisogno di un suo contatto, di sentire il suo calore, alzo la mano per accarezza il suo viso, ma la sua mano sposta la mia, i suoi occhi sono freddi e il suo tono è autoritario <<Non sono la persona giusta per te!>> Le sue parole sono una pugnalata in pieno petto, i miei dubbi sono diventati certezze, quella paura che avevo adesso è diventa la mia grande delusione, mi giro e vado via.