Capitilo ottantanove ~ Forse era destino che doveva andare così...

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Appena arrivano Colin e Steve in caserma, si dirigono verso il giardino, ci sono tante persone, che stanno parlando tra di loro, gesticolano.
Colin si guarda intorno per cercare John, ma con tutta quella folla, non riesce ad intravederlo. Colin si sposta leggermente, Steve gli va dietro come se fosse un cagnolino, si sente spaesato, non ha mai visto tutte queste persone in questo giardino. Evan vede Colin e poi Steve, si sposta andando verso di loro. Colin appena nota Evan che si sta dirigendo verso di lui, aumenta il passo, con voce smarrita si rivolge a lui <<Evan, hai visto Chanel?>> Appena Evan sente quelle parole, abbassa lo sguardo, Colin si impaurisce, l'agitazione prende possesso del suo corpo <<Allora? Perché hai questo viso? Cosa succede?>> Evan alza lo sguardo verso Colin, in quell'istante Steve si intromette nella loro conversazione, non rendendosi conto di cosa aveva appena detto Colin <<Col! Ho trovato John!>> La mano di Steve indica il punto preciso dove sta John, ma Colin scuote la testa <<Steve! Ma non vedi sto parlando con Evan!>> Steve si gira di scatto verso Evan, sobbalza <<Oh! Evan non mi ero accorto di te! Chanel?>> Evan guarda Steve e poi Colin, i suoi occhi sono preoccupati, la sua voce è ansiosa <<Chanel è partita!>> Colin guarda Evan perplesso, non riesce a comprendere le sue parole, Steve inzia a scuote il corpo di Evan <<Evan che significa che è partita? Dove a Manhattan?>> Colin si avvicina ad Evan, sposta Steve <<Ti prego non mi dire che è andata in guerra!?>> Evan annuisce con la testa senza dire una parola. In quel momento arriva John, si avvicina a Colin <<Amico! Chanel è partita! Ha fatto un casino con il colonnello, lui è infuriato come una bestia! È voluta partire a tutti i costi al posto mio! Ho provato a bloccarla, ma lei niente! Ha chiuso lo sportello dell'aereo ed volata via!>> Colin si avvicina ancor di più a John, le sue mani si mettono sopra il suo petto, ed inzia a stringere tra di esse l'uniforme di John, lui comincia a farfugliare <<Col! Ti giuro io l'ho bloccata in tutti i modi! Anche il colonnello! Io non c'entro niente!>> Colin scuote il corpo di John, poi lo lascia, si accorge del colonnello e va verso di lui. Il colonnello si accorge della figura di Colin, va verso di lui furioso <<Moore! Ora mi spieghi che cosa è successo con Johnson! Non dovevate sposarvi?>> Colin è ha disagio, non sa che cosa rispondere al colonnello, ma poi fa un lungo respiro <<Si ha detto bene, dovevamo sposarci, ma è successo un casino, la cosa ci è sfuggiata di mano ed è saltato il matrimonio!>> Gli occhi del colonnello sono pieni di fuoco <<Io ti avevo avvisato! Appena torna Johnson ti trasferirò in Antartide!>> Colin abbassa lo sguardo, Steve si avvicina ad entrambi, appena il colonnello si accorge della presenza di Steve, lo guarda come se fosse un fantasma. La voce di Steve è altalenante <<Mi scusi colonnello se prendo la parola, ma non è colpa di Colin! Ma è tutta colpa mia! Ho fatto di tutto per boicottare il loro matrimonio!>> Il colonnello ascolta Steve, le sue mani si metto tra i suoi capelli bianchi e scuote la testa.
Evan con la mano fa cenno a Colin e Steve di seguirlo, camminano attraverso un corridoio, per poi entrare in una porta nera. Passano la soglia e vedono tutti monitor, con microfoni e delle cuffie, Evan fa cenno di sedersi lì affianco a lui.
Ormai Chanel è partita da un paio di ore, il suo aereo sarà già arrivato in zona nemica, quindi tra un pò di ore farà rientro in caserma.
Tutti gli operatori sono in linea con i piloti, il recupero militari si sta svolgendo bene, senza intoppi.
I secondi passano, addirittura i minuti, Colin stringe tra la sua mano il bracciolo della sedia, invece Steve ticchetta con le dita sul ginocchio, entrambi sono nervosi, l'attesa li sta snervando.
Steve alza la testa, mentre sente un operatore ansimare, non riesce a capire bene le parole che dice, per la curiosità, si alza dalla poltrona, andando verso di lui. Appena si avvicina l'operatore si gira di scatto, vedendo la sua figura <<Signore, lei non può stare qui!>> Steve alza gli occhi al cielo mortificato <<Si, mi scusi, ma come mai è agitato?>> L'operatore si alza di scatto dalla poltrona <<Aspetti!>> Inzia a guardare il monitor, ci sono tutti puntini rossi, che girano intorno a questo cerchio. Steve corruga la fronte <<Che succede?>> L'operatore tocca la tastiera alla ricerca, di qualcosa, ma Steve non riesce a capire che cosa sta facendo. L'operatore inzia a farfugliare <<Maggiore Johnson! Che succede?>> Quel cognome gli fa trasalire il cuore, sente una voce dall'altra parte delle cuffie, il suono è ovattato, non riesce a capire le parole, guarda il tasto e lo spinge, in quel momento il suono delle cuffie dell'operatore si diffonde in tutta la stanza <<Il mio aereo è stato attaccato! Il motore è in avaria, il serbatoio è bucato! Non lo so fino a quando questo aereo non si schianterà al suolo!>> Appena tutti sentono quelle parole, che rimbomano nella stanza, si alzano avvicinandosi all'operatore, Colin sobbalza dalla sedia, corre lì vicino a Steve.
L'operatore continua a parlare ansimando <<Maggiore dove si trova?>> Il respiro di Chanel è affannato <<Operatore mi trovo in base nemica, sto volando sopra di loro!>> Tutti i presenti sono con le orecchie ben aperte per sentire ogni sua parola, l'operatore continua <<Provi a superare la base!>> Il silenzio rimbomba nelle casse della stanza, si sentono i suoi lunghi respiri, mettondo in agitazione tutti i presenti, una breve pausa, poi la sua voce torna a rimbombare nelle casse <<Non posso! Ho perso troppo carburante! Il mio aereo sta andando in avaria! Sto planando al suolo! Mi sto schiantando!>> Il forte rumore fa sobbalzare tutti i presenti, per poi sentire un silenzio piatto, si sente solo la voce dell'operatore <<Maggiore! Maggiore Johnson mi sente!>> Nessuna risposta, l'operatore prova più volte a ripetere quelle frasi al micorfono, ma nessuno dall'altra parte risponde.

Che Stupida Promessa! #SAGA《PRIMO VOLUME》 STORIA COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora